Al via il nostro Piano Estate per bambine, bambini e adolescenti che non possono permettersi i centri estivi.

Mentre il dibattito pubblico si accende su scuole chiuse e centri estivi – sempre più costosi e fuori portata per molte famiglie – la nostra petizione “Ristudiamo il calendario”, lanciata nel 2023 con Mammadimerda - progetto di divulgazione dissacrante e ironico sulla maternità fondato da Francesca Fiore e Sarah Malnerich - ha superato le 73.000 firme.

Un segnale chiaro: è tempo di ripensare il calendario scolastico e costruire una scuola che sostenga davvero equità, conciliazione e benessere.

Due le richieste principali:

  • La rimodulazione del calendario scolastico con l’introduzione di pause distribuite in modo più equilibrato durante l’anno e la possibilità di apertura delle scuole anche nei mesi di giugno e luglio, mantenendo gli attuali 200 giorni di lezione, ma riorganizzati. Le attività estive, su base volontaria, non sarebbero didattiche, ma laboratoriali, sportive e culturali per garantire opportunità educative e di crescita e una continuità educativa per contrastare il “summer learning loss” organizzate dal Terzo Settore e da realtà specializzate all’interno degli spazi scolastici.
  • L’introduzione obbligatoria del tempo pieno in tutte le scuole italiane dai 3 ai 14 anni, lasciando libertà alle famiglie di scegliere tra tempo pieno o parziale
RISTUDIAMO IL CALENDARIO! Un nuovo tempo scuola NON è più RIMANDABILE - la nostra petizione con MammadiMerda

Il nostro piano estate

Mentre il dibattito continua, l’estate resta per molte famiglie una stagione di solitudine e disuguaglianza: chi non può permettersi un centro estivo resta spesso senza alternative, con poche occasioni di apprendimento, socialità e svago.

Per questo lanciamo il nostro Piano Estate 2025, offrendo attività gratuite nei nostri spazi educativi e nei quartieri dove l’accesso alle opportunità è più difficile. Un’estate che prova a ridurre le distanze, da Nord a Sud, a partire dalle periferie.

I nostri centri educativi “Frequenza 200” a Milano, Cagliari, Roma, Aversa e Catania resteranno aperti tutta l’estate con attività pensate insieme a ragazze e ragazzi:

  • uscite in piscina, al cinema e al museo
  • attività nei parchi, laboratori artistici e creativi, sport urbano
  • una vacanza di qualche giorno, spesso la prima della vita

In tutti i centri, le attività sono state co-progettate con chi li frequenta: un’estate costruita ascoltando desideri, bisogni e sogni.

Nei 7 Spazi Donna WeWorld (Milano, Bologna, Roma, Pescara, Cosenza, Napoli) - luoghi di accoglienza e ascolto nati nelle periferie delle principali città di Italia per offrire a tante donne in situazioni di fragilità e a rischio violenza percorsi per ritrovare indipendenza e fiducia in se stesse - le porte restano aperte non solo per garantire una continuità relazionale con le donne, ma anche offrire occasioni di socialità ed esperienze per mamme e figli e figlie, per dare un’opportunità a chi non può permetterselo e coltivare la relazione educativa  

A Milano Corvetto, ad esempio, sono previste attività mamma-bambino come equitazione, piscina, gite in giornata. Restano inoltre attive le case manager per il supporto psicologico per gli adolescenti nei quartieri Corvetto, Giambellino, Ponte Lambro e Mecenate.

Sempre a Milano in programma anche 10 incontri gratuiti di sport urbano in piazza saranno dedicati a ragazze e ragazzi tra giugno e luglio.

Non possiamo permetterci che l’estate diventi un acceleratore di ingiustizie sociali – spiega Valentina Rizzi, Coordinatrice programmi domestici di WeWorldPer molte famiglie, la chiusura della scuola significa trovarsi senza strumenti, senza spazi, senza aiuti; per molti ragazzi e ragazze significa assenza di opportunità di crescita, di esperienze e di relazioni. Per questo accanto alla proposta di un nuovo calendario scolastico, da anni ci impegniamo nei territori per garantire attività accessibili, inclusive e pensate per e con chi ha meno possibilità. Vogliamo che ogni bambina, bambino, ragazza e ragazzo possa vivere l’estate come un tempo pieno di relazioni, scoperte e cura, non come un vuoto da attraversare da soli”

Una scuola più giusta parte dal tempo

La petizione “Ristudiamo il calendario” nasce da un dato evidente: la pausa estiva italiana dura in media 14 settimane, la più lunga d’Europa dopo Turchia, Lituania e Lettonia. Un tempo che spesso corrisponde alla perdita di competenze, a un aumento del divario tra chi può permettersi attività educative estive e chi no, e a una fatica immensa per chi si prende cura dei figli, in particolare le madri.

Non è solo una questione logistica – afferma Francesca Fiore di Mammadimerda – È una questione politica e culturale. Abbiamo ereditato un calendario scolastico che rispondeva al ciclo del grano, che era tarato su un mondo che non esiste più, su una società agricola, su famiglie in cui la donna non lavorava. Adesso le famiglie sono sole, spesso monogenitoriali, dove le madri lavorano e non c’è nessuna rete. E invece si dà per scontato che esista ancora questa rete familiare che può supplire alla chiusura della scuola. Ma non è più così. Parlare di calendario scolastico è una questione politica, culturale, e sociale. Significa parlare di equità, di carico mentale, di salute, e soprattutto di diritto al tempo. È una discussione che va affrontata ora, senza paura e senza retorica”.

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Le nostre richieste

La petizione non è un’azione isolata ma, all’opposto, fa parte di un insieme di proposte che vogliono agire su più fronti in parallelo per creare una scuola al passo con i tempi in cui viviamo, una scuola in grado anche di conciliarsi con le esigenze delle famiglie.

La petizione “Ristudiamo il calendario” nasce dalla consapevolezza che il sistema scolastico italiano, con vacanze estive tra le più lunghe d’Europa, contribuisce ad accrescere le disuguaglianze e rende difficoltosa la conciliazione per molte famiglie.

La petizione non è un’azione isolata ma parte di una proposta più ampia per una scuola più inclusiva, moderna e alleata con le famiglie.

Chiediamo alle istituzioni:

  • La rimodulazione del calendario scolastico con pause meglio distribuite nell’anno e la possibilità di apertura estiva delle scuole, senza ulteriori attività didattiche, ma con iniziative volontarie e non valutative promosse da enti esterni e realtà territoriali.
  • L’introduzione del tempo pieno obbligatorio dai 3 ai 14 anni, garantendo a tutte le famiglie, ovunque in Italia, la possibilità di scelta tra tempo pieno e parziale.

Le nostre proposte mirano a garantire maggiori opportunità educative, contrastare il summer learning loss, promuovere una scuola più inclusiva, capace di integrare educazione formale e non formale e di rispondere concretamente ai bisogni dei bambini e bambine e delle loro famiglie. Infatti, oltre alla riforma del calendario scolastico, è necessario ripensare tutto il comparto dell’istruzione, rimodulando gli orari di ingresso e di uscita dalla scuola e armonizzandoli con quelli degli uffici; è essenziale garantire il tempo pieno nelle scuole alle famiglie che ne facciano richiesta; è imprescindibile modificare le politiche di conciliazione dei tempi-vita lavoro anche tramite la riforma dei congedi parentali, di paternità e di maternità che, a oggi, non consentono una divisione paritaria del carico di cura e domestico, penalizzando principalmente le donne.

Insomma, non possiamo più agire a compartimenti stagni e dobbiamo adottare strumenti sinergici che promuovano, allo stesso tempo, l’inclusione di bambini/e e giovani, l’empowerment femminile e le necessità delle famiglie di oggi.