Il GVC, Ong di Bologna, da anni attiva in Medio Oriente con progetti di emergenza e di sviluppo in favore delle fasce più deboli della popolazione, sta attualmente sostenendo l’accoglienza di decine di famiglie siriane che si stanno rifugiando in territorio libanese ad Ovest della Valle della Bekaa in fuga dagli scontri in corso nel paese.
Il GVC in collaborazione con Ong libanesi si sta attivando per fornire acqua, generi alimentari ed organizzare alloggi di fortuna volgendo particolare attenzione alle esigenze dei bambini presenti in gran numero nell’area.

Il GVC ha iniziato a lavorare in Libano in un contesto di emergenza post-conflittuale, all’indomani dell’attacco israeliano nel sud del paese del 2006, con progetti di sostegno al riavvio delle attività produttive, in particolare supportando piccole cooperative di produttori agricoli e le loro reti, e con progetti di sostegno alle attività socio-culturali nel sud del Paese, attraverso la ricostruzione del Centro Polifunzionale di Srifa e programmi di sostegno al sistema educativo e scolastico. Oggi GVC è presente in Libano anche con un progetto triennale che si estende su tutto il territorio nazionale e che ha come obiettivo di facilitare l’inserimento scolastico dei bambini disabili al fine di favorire una maggiore capacità di integrazione sociale. La presenza capillare del nostro staff su tutto il territorio nazionale, ci ha permesso di effettuare in tempi rapidi i primi need assessment al nord, a Tripoli inizialmente e nella valle della Bekaa, una delle zone sul confine siro-libanese che maggiormente sta subendo l’impatto dell’arrivo delle popolazioni sfollate dalla Siria. Il GVC ha focalizzato il proprio intervento nel Distretto di Masharih Al Qaa, che oltre alla difficoltà nel fare fronte all’arrivo dei profughi, è interessato da mesi anche da episodi di scontri armati sul confine che hanno visto coinvolti gli eserciti libanese e siriano e i ribelli siriani.

La strategia di intervento nel supporto ai profughi sul territorio libanese mira, oltre che al sostegno concreto in termini di assistenza agli sfollati, anche alla riduzione dell’impatto dell’arrivo dei profughi sulla popolazione ospite delle regioni sulla frontiera siro-libanese. Riteniamo infatti di primaria importanza per il mantenimento del perennemente fragile equilibrio del Libano, prevenire nel modo più efficace possibile ogni tensione che possa emergere relativamente a situazioni di precarietà economica e di servizi, che coinvolge entrambe le popolazioni in quelle zone.

Negli stessi anni, il GVC ha iniziato a lavorare anche in Siria, allacciando i primi rapporti con le organizzazioni umanitarie del paese, in primo luogo la SARC ed effettuando i primi studi di fattibilità nell’ambito di programmi europei e della cooperazione italiana, che hanno portato nel 2010 all’avvio di un progetto di sviluppo volto al miglioramento del sistema educativo siriano, che si propone di supportare il Ministero dell’Educazione nell’accoglienza degli studenti irakeni rifugiati in Siria al fine di rendere l’educazione effettivamente accessibile a tutti.

Il contesto in cui il GVC ha iniziato ad operare nel paese era già in via di compromissione, e anche se la rete dei collaboratori locali ad Aleppo e lo staff espatriato sono riusciti nonostante le difficoltà a concludere regolarmente le attività del progetto, l’inasprirsi della crisi alla fine del 2011 ha comportato un congelamento dell’avvio di nuovi programmi di cooperazione, e di conseguenza l’evacuazione dal paese di tutto il personale espatriato. Il GVC si mantiene costantemente in contattato con il proprio personale locale siriano tuttora presente nella città di Aleppo che ci sta aggiornando sul continuo evolversi della situazione nell’area.

Secondo l’Osservatorio Siriano dei Diritti Umani l’intensificarsi del conflitto, definito ufficialmente dalla comunità internazionale “guerra civile”, ha già provocato oltre un milione e mezzo di sfollati e decine di migliaia di vittime.

Nonostante le difficoltà, le attività in Libano e in Siria continuano e GVC, insieme ad altre 8 Ong della rete AGIRE, lancia un appello di raccolta fondi per sostenere le ONG del network impegnate in programmi di assistenza umanitaria in Siria e nei paesi confinanti. In particolare la raccolta fondi intende sostenere i rifugiati siriani e le tre milioni di persone a rischio di insicurezza alimentare. DONA ORA!