WeWorld è presente in Burundi dal 1994, con progetti legati ad acqua, nutrizione, sviluppo socio-eonomico e salute. 

Il Burundi registra tra i tassi di malnutrizione più elevati al mondo. A causa di pratiche alimentari inadeguate, i bambini sono affetti da un deficit cronico di micronutrienti, causa di gravi ritardi nella crescita fisica ed intellettuale del bambino. 

La malnutrizione dipende da una complessità di cause, per questo è necessario un approccio integrato che agisca sull’emergenza ma costruisca le capacità di soluzione nel lungo termine.

La nostra risposta

L'obiettivo generale è quello di contribuire al rafforzamento della resilienza della popolazione burundese, nello specifico contribuire ad aumentare l'accessibilità universale ai servizi sanitari di qualità inclusa la salute sessuale e riproduttiva e rispondere ai bisogni specifici in materia di salute della popolazione colpita da catastrofi naturali ed epidemia. 

La risposta è la creazione delle FARN: centri di formazione e di riabilitazione alimentare che, attraverso il coinvolgono attivo delle madri e dei leader comunitari, migliorano la resilienza delle comunità affinché esse stesse possano essere in grado di promuovere le pratiche favorevoli al miglioramento della sicurezza alimentare e della nutrizione.

Siamo impegnati nella promozione dell’igiene attraverso la sensibilizzazione comunitaria mettendo l’accento su una campagna di costruzione di dispositivi endogeni di lavaggio delle mani.

Negli ultimi anni lavoriamo nel settore delle energie rinnovabili, nello specifico installando degli impianti fotovoltaici autonomi in 26 centri di salute e delle pompe solari per rendere accessibile la risorsa idrica in quantità e qualità alla popolazione che usufruisce dei servizi del centro di salute.

Nel 2017 è iniziata la collaborazione con UNHCR per la presa in carico sanitaria dei rimpatriati, dei rifugiati e dei richiedenti asilo 
provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo. Abbiamo realizzato un programma volto al rafforzamento dei servizi sanitari in cinque campi rifugiati, garantendo assistenza sanitaria a migliaia di persone.