La campagna #LegalizeMestruazioni prende vita per le strade della città di Bologna per promuovere una conversazione libera e aperta sul tema della giustizia mestruale per rompere il tabù socio-culturale che circonda la conversazione sulle mestruazioni rimarcando il fatto che non si tratta di qualcosa da nascondere, per cui provare vergogna e da non nominare.
Quando parliamo di mestruazioni, non stiamo mai solo parlando di mestruazioni, ma di tanti diritti: dalla salute, all’informazione, all’accesso a prodotti mestruali adeguati, alla libertà di decidere per il proprio corpo, alla non discriminazione. Per far sì che i diritti mestruali siano garantiti a tutte le persone dobbiamo iniziare a parlarne pubblicamente, unendo le nostre voci e allargando la conversazione anche a chi non ha le mestruazioni per creare un movimento che possa produrre cambiamenti concreti.
Il lavoro di WeWorld in Italia e nel mondo
Per noi di WeWorld la salute mestruale è un tema cruciale per questo da tanti anni lavoriamo per salvaguardarla; lo facciamo in Kenya, Tanzania, Nicaragua e in tanti altri paesi dove la povertà mestruale è una realtà e dove spesso mancano le informazioni necessarie per vivere le mestruazioni serenamente e con dignità. In questi Paesi il problema è riconosciuto e ci si sta attivando per farsene carico, a differenza dell’Italia dove ancora questo tema non ricopre il ruolo centrale e per questo continuiamo a lavorare per fare in modo che abbia uno spazio di rilievo nel discorso politico e sociale.
Proprio perché povertà e salute mestruale sono esperienze collettive e questione di diritti umani, crediamo sia arrivato il momento di cambiare prospettiva e adottare un’ottica di giustizia mestruale. Quando c’è giustizia mestruale tutte le persone che hanno le mestruazioni possono accedere ai prodotti mestruali che desiderano, sono libere di decidere per il proprio corpo, ricevono adeguate informazioni, vedono il proprio dolore riconosciuto e trattato, possono vivere il proprio ciclo
mestruale libere da stigma e da disagio psicologico e non sono limitate nella partecipazione alla vita sociale.
A inizio anno abbiamo pubblicato un manifesto proprio con l’obiettivo di combattere tabù e pregiudizi sul tema della giustizia mestruale: seguito dalla pubblicazione del report enCICLOpedia realizzato con Equonomics e School of Gender Economics di Unitelma Sapienza e che unisce alla rilevazione WeWorld-Ipsos su povertà mestruale oltre 300 testimonianze e la stima del costo del congedo mestruale firmato da Azzurra Rinaldi.
“Ad oggi in Italia si parla poco e in modo spesso inadeguato di salute mestruale intervenendo di rado per garantirla. Per questo abbiamo deciso di portare nel nostro Paese l'esperienza maturata in contesti internazionali dove il dibattito è già piuttosto avanzato. Come ONG italiana attiva in 25 paesi nel mondo, valorizziamo le competenze acquisite in diversi contesti per promuovere uno scambio di buone pratiche che dal mondo raggiunge l'Italia, e viceversa. Con questo spirito nel 2020 abbiamo avviato la nostra campagna per fermare la Tampon Tax, che già non esiste più in diversi paesi, e da lì abbiamo ampliato lo sguardo alla giustizia mestruale”
Martina Albini, Coordinatrice Centro Studi WeWorld
Se oggi nel mondo ogni mese sono oltre 1,9 miliardi le persone che hanno le mestruazioni, l’enCICLOpedia indica chiaramente che tutte hanno dovuto fare i conti almeno una volta con un atteggiamento discriminatorio che si somma ai vincoli che impediscono loro di acquistare prodotti mestruali, alla mancanza di informazioni e conoscenze adeguate, al silenzio, alla vergogna e alla segretezza che ancora circondano il ciclo mestruale.
È da qui che nasce la campagna #LegalizeMestruazioni, proprio per parlare dei tabù e degli stereotipi legati alle mestruazioni che non consentono alle persone di partecipare pienamente alla vita sociale. E non solo. Vogliamo che la salute mestruale venga riconosciuta nel diritto alla salute perché tutte le sfide connesse a un’adeguata gestione del ciclo sono parte di un problema più grande e sistemico: le mestruazioni non sono una questione personale, ma una questione di diritti umani e salute pubblica.
La campagna #LegalizeMestruazioni insieme al collettivo CHEAP
Abbiamo realizzato la campagna #LegalizeMestruazioni proprio per aprire un discorso pubblico grazie alla collaborazione di CHEAP, associazione culturale che promuove attività e campagne interagendo con il paesaggio urbano e si occupa di linguaggi contemporanei riuscendo a parlare in maniera trasversale tra generazioni e stimolando il dialogo su tematiche come quella dei pregiudizi di genere.
Questa attività prenderà vita nel cuore della città di Bologna grazie a una vera e propria azione di street art urbana permettendoci di interagire con la cittadinanza stimolando così il dialogo con e tra le persone con la volontà di sradicare gli stereotipi socio-culturali ancora così presenti nel nostro Paese.
Vi aspettiamo alla prima edizione del WeWorld Festival Bologna
Racconteremo la campagna insieme a CHEAP durante l’evento “Legalize mestruazioni. Dalla Street Art ai podcast per raccontare che le mestruazioni non sono solo “cose” da donne" dalle 18.00 alle 19.30 al DAS (via del Porto 11/2, Bologna).
L'evento si svolgerà all'interno della prima edizione del WeWorld Festival Bologna che si terrà dal 17 al 20 ottobre. SCOPRI TUTTO IL PROGRAMMA E PRENOTA IL TUO POSTO
La campagna #LegalizeMestruazioni è un’attività promossa nel quadro dei progetti Gener-Azione5 e Changemakers for Climate Justice entrambi finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo (AICS)