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Scopri di piùSiamo presenti in Siria dal 2011, prima dell'inizio della crisi, con 3 uffici: Damasco, Aleppo e Deir-ez-Zor. Nel 2024 abbiamo iniziato a operare nel governatorato di Raqqa. Il nostro lavoro si concentra sull'educazione in emergenza, sull'acqua e servizi igienici e sanitari (WASH) e, più recentemente, sull’early recovery e livelihood.
La Siria rimane una delle emergenze umanitarie più complesse al mondo. Le conseguenze per la popolazione sono profonde: si stima che nel 2024 16,7 milioni di siriani - il numero più alto dall'inizio della crisi nel 2011 - avranno bisogno di una qualche forma di assistenza umanitaria, rispetto ai 15,3 del 2023. Mentre la crisi entra nel suo tredicesimo anno, 7,2 milioni di persone rimangono sfollate all'interno del Paese, molte delle quali vivono in campi sovraffollati. 5,2 milioni di persone sono fuggite dalle loro case e sono registrate come rifugiate e richiedenti asilo nei Paesi limitrofi, con limitate prospettive di ritorno. Le infrastrutture civili - come le scuole e i sistemi di approvvigionamento idrico - hanno subito danni ingenti e gran parte di esse non sono state restaurate, sono in rovina o non sono state sottoposte a regolare manutenzione.
Inoltre, la persistente crisi economica è destinata a ritardare ulteriormente la ripresa della popolazione siriana e a rendere molte più persone vulnerabili: milioni di donne, bambine, bambini e uomini continuano a dipendere dall'assistenza umanitaria per soddisfare le loro esigenze di base.
A rendere la situazione ancora più grave è la significativa crisi energetica. La fornitura di energia alle famiglie e alle infrastrutture è limitata a poche ore al giorno e il costo del carburante per i generatori diventa inaccessibile per la maggior parte della popolazione. La vita rimane una lotta quotidiana a causa del limitato accesso ai servizi di base e si stima che oltre 90% della popolazione viva sotto la soglia di povertà.
In questo contesto, i terremoti che hanno colpito il nord della Siria nel febbraio 2023 - causando la morte di oltre 5.900 persone e il ferimento di oltre 12.800 - hanno peggiorato una situazione già disastrosa, danneggiando ulteriormente infrastrutture cruciali e compromettendo ancora di più l'accesso ai bisogni di base per la popolazione.
Siamo presenti in Siria dal 2011, prima dell'inizio della crisi, con 3 uffici: Damasco, Aleppo e Deir-ez-Zor. Nel 2024 abbiamo iniziato a operare nel governatorato di Raqqa. Il nostro lavoro si concentra sull'educazione in emergenza, sull'acqua e servizi igienici e sanitari (WASH) e, più recentemente, sull’early recovery e livelihood.
Negli ultimi anni le aree principali di intervento si sono spostate dalle aree urbane a quelle rurali, in particolare le comunità più remote, più isolate e dove gli effetti della crisi e della distruzione sono stati maggiori. In queste aree sono disponibili pochissimi servizi e opportunità di lavoro, e il graduale ritorno delle famiglie che hanno abbandonato le loro case durante il conflitto rischia di esercitare ulteriore pressione su un accesso ai servizi di base già limitato.
La crisi protratta ha avuto e sta avendo un impatto drammatico sulla qualità dell'istruzione e sulle strutture scolastiche, che attualmente sono insufficienti e per lo più inadeguate. Inoltre, la difficile situazione economica impedisce a bambini e bambine di frequentare la scuola e aumenta il rischio di lavoro minorile e di matrimoni precoci, oltre a impedire agli insegnanti di raggiungere le scuole situate in aree remote. I nostri sforzi si concentrano sul miglioramento dell'accesso ad ambienti di apprendimento sicuri e protetti e sul rafforzamento della qualità dei servizi forniti, al fine di costruire la resilienza del sistema educativo e delle comunità colpite attraverso:
Il sistema idrico siriano ha subito ingenti danni alle infrastrutture - aggravati nelle aree rurali di Aleppo dai terremoti del 2023 -, con capacità inadeguate di gestione e manutenzione, perdita di personale tecnico qualificato e mancanza di accesso all'elettricità. Pertanto, le risorse idriche sono spesso insufficienti, sia in termini quantitativi che qualitativi. Dall'inizio delle operazioni in Siria, siamo intervenuti per:
La grave situazione economica, insieme alla crisi del sistema educativo, ha portato a una significativa disoccupazione e alla mancanza di reddito per milioni di famiglie. Il nostro obiettivo è quello di creare opportunità di sostentamento rafforzando i legami tra il sistema educativo e il mercato del lavoro, attraverso:
Sin dalle prime ore dopo il terremoto che ha colpito il nord della Siria nel febbraio 2023, siamo intervenuti per fornire un rapido supporto alla popolazione colpita e porre le basi per la risposta a medio e lungo termine, nel governatorato di Aleppo. Durante il 2023, abbiamo raggiunto circa 920.000 persone in stato di necessità, la maggior parte delle quali donne e bambini, tramite interventi di WASH, d’educazione e la distribuzione di articoli non alimentari. L'intervento multisettoriale e su base territoriale è avvenuto adottando un approccio integrato.
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