Dal 24 aprile all’8 giugno, nell’ambito della 20° edizione del Festival di Fotografia Europea, a Reggio Emilia sarà possibile visitare Women see many things, la mostra dove saranno esposte le foto dei workshop realizzati da Myriam Meloni con giovani donne tra Kenya, Tanzania e Mozambico.

Le immagini saranno esposte in esterna presso la sede dell’Università di Modena e Reggio Emilia in viale Allegri, mentre a Palazzo Da Mosto, troverà spazio il racconto del progetto e del processo creativo che ha portato agli scatti.

La mostra raccoglie le fotografie scattate da oltre 30 donne di età compresa tra i 18 e i 35 anni che hanno preso parte ai workshop organizzati in questi territori nei mesi di febbraio e marzo 2024, all’interno del progetto co-finanziato dall’Unione Europea “Kujenga Amani Pamoja” (Costruiamo la pace insieme), lungo la Swahili Coast - la striscia di terra che si estende tra Kenya, Tanzania e Mozambico

I workshop sono stati diretti dalla fotografa italo-francese Myriam Meloni e condotti da tre fotografe professioniste locali Halima Gongo in Kenya, Gertrude Malizeni in Tanzania e Nelsa Guambe in Mozambico. Il risultato?  Un corpus di oltre 180 foto e 3 mostre allestite in spazi comunitari nei tre Paesi coinvolti.

La scelta di realizzare un workshop fotografico di sole donne in paesi come Kenya, Tanzania e Mozambico, contesti sociali in cui le disuguaglianze di genere sono ancora fortemente radicate, mira a rendere le donne protagoniste, facendo raccontare a loro stesse la propria storia. Le immagini che ne emergono restituiscono una testimonianza diretta e intima della loro vita quotidiana, divisa tra ambizioni personali e pressioni imposte da tradizioni e aspettative sociali”. Dichiara Andrea Comolo, Direttore Comunicazione e Programmi Domestici di WeWorld.

“Sono convinta che, grazie a questa formazione e all’esperienza che stanno vivendo, se queste ragazze avranno accesso a una piattaforma dove condividere le fotografie scattate all’interno delle loro comunità, potranno raccontare storie capaci di ispirare e rafforzare altre donne. Oggi, se si cercano online immagini che trasmettano un messaggio significativo da questa regione, si trova ben poco. È un vuoto evidente, legato anche alla scarsa presenza femminile nel mondo della fotografia. Anche per me è una sfida personale: ho sempre fotografato altri luoghi, altre persone, trascurando la mia stessa comunità. Ora sento che è arrivato il momento di invertire la rotta, raccogliere questa sfida e restituire qualcosa al mio territorio”. Spiega la fotografa Halima Gongo.

Nel distretto di Mkinga, in Tanzania, le donne hanno scelto di mostrare con fierezza il proprio lavoro di coltivatrici di alghe, un’attività spesso marginalizzata e sottovalutata, nonostante i benefici derivanti per l’intera comunità. Più a sud le foto scattate nella provincia di Cabo Delgado, in Mozambico, dimostrano come l’incontro tra giovani donne e il lavoro domestico e di cura sia centrale per l’armonia dell’intera comunità. Nella contea di Kwale, in Kenya, piccoli gesti quotidiani - salire su una motocicletta, giocare a dama lungo la strada, sostare davanti a un bar per soli uomini - assumono un valore profondamente rivoluzionario.

In alcune fotografie ricorrono i motivi del kanga, un indumento femminile tradizionale.
Caratterizzato da motivi vivaci e da proverbi in swahili stampati al centro, il kanga è molto più di un semplice indumento. È un mezzo di espressione personale e sociale, attraverso cui le donne comunicano messaggi alla propria comunità. Anche le foto di Women See Many Things sembrano voler trasmettere un messaggio, come a dire: “Eccomi qui”, manifesti di una giovane identità” conclude Comollo.

“La fotografia è uno strumento potentissimo. Riesce a catturare un problema, ma anche a suggerire possibili soluzioni. Attraverso le immagini si possono comunicare emozioni, sensazioni profonde, portandole alla luce e permettendo agli altri di riconoscersi, comprendere e riflettere su come affrontare conflitti e costruire la pace. Imparare a raccogliere queste narrazioni visive, a parlarne insieme e ad aprire spazi di dialogo su temi diversi è fondamentale. La fotografia ha un ruolo cruciale nell’avviare conversazioni significative e nel promuovere il confronto sulle soluzioni possibili”. Sottolinea la fotografa Getrude Malizeni.

In occasione del Festival di Fotografia Europea, saranno organizzati incontri aperti al pubblico con le fotografe coinvolte nel progetto.

Giovedì 1 maggio alle ore 11:00 presso Palazzo Da Mosto è prevista una visita guidata alla mostra Women See Many Things realizzata in collaborazione con WeWorld e condotta dalle fotografe Halima Gongo e Gertrude Malizeni.

Nel pomeriggio di venerdì 2 maggio alle ore 15:00 le fotografe Halima Gongo e Gertrude Malizeni terranno un workshop di fotografia partecipativa. L’attività ha un costo di 20 euro a persona e per partecipare è necessario scrivere a prenotazioni@palazzomagnani.it.

Il 2 maggio alle ore 18:00 presso la Sala Conferenze di Palazzo Da Mosto ci sarà una tavola rotonda con Myriam Meloni, Halima Gongo e Gertrude Malizeni. All’incontro parteciperà anche Marwa Mahmoud, Assessora alle Politiche Educative e Interculturali di Reggio Emilia.