Migrazioni, climate change, diritti, diseguaglianze, scuola e benessere dei giovani. Sono solo alcuni dei temi emersi dai laboratori del progetto MyRevolution 1990, tenutosi nel mese di novembre a Bologna e Marzabotto.
Organizzati da WeWorld insieme alla Città Metropolitana di Bologna, i laboratori sono parte delle attività di MyRevolution, progetto europeo che invita le future generazioni a riflettere sui processi politici e culturali che hanno caratterizzato la storia dell’Unione europea e sulle odierne richieste di cambiamento sociali e ambientali.
Grazie al coinvolgimento di diversi attori del territorio, sono stati organizzati 3 laboratori che hanno visto la partecipazione di più di 50 giovani tra i 15 e 25 anni, e che son partiti dall’analisi della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e le interconnessioni con le odierne sfide sui diritti umani, sociali e ambientali. Per stimolare i partecipanti al dialogo e a una riflessione critica, sono stati individuati tre strumenti capaci di promuovere un cambiamento all’interno della nostra società: video, radio e fotografia. Le collaborazioni territoriali attivate, e le metodologie usate hanno avuto come obiettivo comune quello di stimolare la cittadinanza attiva, l’inclusione e la partecipazione dei giovani ai processi democratici.
Raccontare il mondo che vorremmo attraverso un video
Insieme ai formatori Andrea Mangone e Martina Fioravanti dell’associazione Mamado, ci si è interrogati sull’evoluzione dell’attivismo dalla fine degli anni ’90 ai giorni nostri, epoca in cui il video, e con lui i social network e le nuove tecnologie, rappresenta il mezzo di comunicazione di maggior utilizzo e diffusione.
“L'idea di base è la partecipazione: creare uno spazio di condivisione in cui potersi esprimere su un argomento che sta davvero a cuore. Il video può essere il megafono attraverso cui raggiungere un pubblico più ampio possibile.” (Andrea Mangone e Martina Fioravanti)
La nostra voce conta
Giacomo Tarsitano, neo eletto consigliere nel Comune di Bologna, fa parte dell’Associazione Radio CAP, che conta sulla partecipazione di 50 giovani attivisti e che sposa la loro passione per la comunicazione, in particolare quella radiofonica, con l’impegno sociale e la cura del territorio.
“Percorsi laboratoriali di questo tipo sono il sale di un processo di partecipazione diffusa, come tasselli di acquisizione di consapevolezza del fatto che la propria voce conta e che ognuno può essere protagonista di una #revolution anche solo nella propria vita.” (Giacomo Tarsitano)
Insieme a lui, le ragazze e i ragazzi che hanno partecipato al laboratorio sono partiti dalla domanda “Come si crea un diritto” per arrivare a realizzare una “Carta vocale dei diritti del Comune di Bologna”. Per due ore sono diventati legislatori e al contempo creatori di contenuti artistici ed effettivamente hanno compreso che la distanza tra queste due cose è minima se non inesistente.
L’esito di questo processo interpretato in prima persona dalle protagoniste e protagonisti del laboratorio è possibile ascoltarlo nel podcast di seguito.
Raccontare il quartiere con la fotografia
Insieme al fotografo Michele Lapini è stata fatta una panoramica sul fotogiornalismo e su cosa vuol dire raccontare con le immagini, guardando gli aspetti positivi ma anche le criticità del presente. Attraverso i reportage fotografici di Michele Lapini si è cercato di capire come lo strumento fotografico può essere uno strumento narrativo e come la fotografia può essere motore di cambiamento.
Non solo: i giovani partecipanti hanno ragionato e fatto emergere temi che vorrebbero vedere approfonditi in un progetto di fotogiornalismo di portata nazionale o internazionale.
"Parlare di fotografia come strumento narrativo nella fascia di età tra i 15 e i 20 anni è di estrema importanza. Ognuno di loro possiede uno strumento che scatta fotografie e che li rende protagonisti e autori della narrazione. Capire e indagare le potenzialità dello strumento fotografico può aumentare la consapevolezza nel raccontare per immagini, per creare narrazioni in prima persona. Una generazione che prende informazioni fuori dai canali standard a cui siamo sempre stati abituati e che può rivoluzionare il modo di comunicare e di conoscere le dinamiche locali e globali." (Michele Lapini)
Verso il Parlamento europeo
Questi 3 laboratori costituiscono la base del prossimo Manifesto Europeo dei Giovani, documento che raccoglie le istanze dei giovani aderenti al progetto provenienti dall’Italia, dall’Austria, dalla Polonia e dalla Slovenia. Il manifesto verrà sviluppato nei prossimi mesi dai giovani che proseguiranno il percorso di My Revolution 1990, e verrà poi presentato al Parlamento Europeo a Bruxelles nel mese di giugno 2022, davanti a una rappresentanza di Parlamentari Europei e membri della Commissione Europea.
La prossima tappa di MyRevolution 1990 sarà la conferenza nazionale a febbraio 2022, dove verranno presentati i lavori dei partecipanti ai laboratori e dove ci sarà un primo incontro virtuale con i loro coetanei degli altri Paesi europei aderenti al progetto.
Per maggiori informazioni su MyRevolution 1990 clicca qui.