Una storia di formazione dove rabbia, paura e inquietudine lasciano spazio a una nuova visione di sé e del mondo.

Quando i ragazzi e le ragazze che non praticano l’ora di religione diventano un disturbo per la scuola, la preside decide di assegnarli a un professore di musica per la realizzazione del concerto di fine anno. 

Guarda la serie adesso!

È la serie “L’Ora Alternativa”, il nuovo format prodotto da noi con la firma di Koala Production, casa di produzione indipendente romana di Ali, Mouadh e Takoua Ben Mohamed.  

L’Ora Alternativa è un mosaico di storie composto da giovani personaggi con diversi background, accomunati dal fatto che non frequentano l’ora di religione. Solitamente, ognuno di loro trascorre quel tempo liberamente; c’è chi studia in biblioteca, chi sta al computer, chi al bar, chi fuma in bagno e chi si diverte a creare disturbo per la scuola. Un giorno, la preside nota che questa situazione sta diventando un problema e vede un’opportunità per risolverlo quando un insegnate di musica propone di organizzare un concerto di fine anno. Tuttavia, il professore non è soddisfatto di questa decisione e le nuove presenze in classe cambieranno completamente gli equilibri. 

I 4 episodi si svolgono nello stesso arco temporale e hanno la stessa sequenza di avvenimenti, con un punto di vista diverso per ogni puntata. Ogni episodio, infatti, ha un personaggio principale nuovo, una storia propria e un tema differente. Tuttavia, l’unione delle quattro storie, accostate e intrecciate tra loro, conferisce un significato universale che emergerà nell’ultimo episodio

"Il film esplora la scuola come una miniatura della società. La scuola diventa così un microcosmo che riflette le dinamiche più ampie della società - racconta il regista Ali Ben Mohamed - La serie cerca di rendere la diversità culturale come una normalità nella vita della città di oggi. La serie ritrae giovani di seconda generazione non come delle vittime, né come degli alieni, ma come ragazzi e ragazze che desiderano avere una vita normale e spensierata come i loro coetanei. Il percorso verso l'età adulta è complesso e richiede impegno. La capacità di comunicare nella propria lingua e la rappresentazione di una realtà parallela a quella scolastica rendono unici questi personaggi, senza chiedere scusa per chi sono. Questo li distingue come individui al di fuori degli schemi convenzionali, rendendo alieni chi li considera tali. La serie può influenzare le nuove generazioni mostrando il mondo attraverso questi occhi diversi, accettandosi senza riserve e ispirando una maggiore comprensione ed inclusione”

Una storia universale che racconta l’adolescenza e il difficile passaggio all’età adulta con una particolare attenzione ai ragazzi e alle ragazze di seconda generazione e ai processi di integrazione, fuori e dentro le mura scolastiche, con la centro le difficoltà tipiche di una età complessa e delicata come quella dell’adolescenza
Si parla di marginalizzazione, auto-isolamento, del conflitto di classe, del senso di perdita e abbandono, ma anche di amicizia e coraggio, mostrando attraverso diversi punti di vista le difficoltà e le emozioni che si provano nel vivere in bilico tra culture in collisione tra loro: quella dei genitori e quella della società in cui ci si trova, quella del mondo adulto e istituzionalizzato e quella che le nuove generazioni vogliono contribuire a realizzare. 

“Volevamo creare un prodotto che non solo parlasse alle nuove generazioni ma che mettesse al centro il loro punto di vista e raccontasse quanto è difficile trovare la propria voce e avere il coraggio di farla sentire –  spiega Erica Scigliuolo di WeWorld, coordinatrice comunicazione dell’attività – Quando si parla di seconde generazioni e partecipazione delle persone da background migratorio troppo spesso il punto di vista rimane esterno, parziale con il forte rischio di stereotipizzazioni ed estremizzazioni. Al centro del racconto non c’è il loro background ma ci sono loro. Ecco perché abbiamo scelto di affidare l’intero progetto a un team di professionisti e professioniste che queste storie le conoscono, le hanno vissute e hanno saputo dare vita a un racconto senza confini in cui i ragazzi e le ragazze di tutto il mondo possono riconoscersi e sentirsi meno soli nel delicatissimo percorso di crescita e scoperta di sé stessi”. 

La serie è stata presentata in anteprima al Terra di Tutti Film Festival a Bologna durante un evento dedicato alla partecipazione attiva delle persone da background migratorio.  

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