Dal 16 al 27 luglio, al Forte dell’Annunziata di Ventimiglia, è in esposizione la mostra fotografica “VENTIMIGLIA: da confine a comunità”.

Attraverso volti, sguardi e storie, tre progetti artistici e fotografici ripercorrono dieci anni di attese, paure e speranze di chi ha vissuto e vive la frontiera in prima persona, dalla sospensione del Trattato di Schengen nel 2015 a oggi.

Una mostra che parte dal territorio 

La mostra fotografica “VENTIMIGLIA: da confine a comunità” nasce proprio per tenere i riflettori accesi sulle vite e le storie di chi in questi anni ha vissuto la frontiera in prima persona. Allo stesso tempo, vuole restituire la complessità di Ventimiglia che, oggi, è un crocevia di rotte, culture e destini. 
Una frontiera unica, dove convivono persone in transito in cerca di un futuro migliore, turisti di passaggio e cittadine e cittadini.  

La rassegna nasce anche per rispondere a due bisogni

  • raccontare “da dentro” e “a km 0” la realtà della frontiera italo-francese, mettendo al centro la dignità, le emozioni e le vite delle persone migranti; 
  • dare spazio a storie di speranza e integrazione, rappresentando esperienze positive di solidarietà, accoglienza e convivenza. 

La mostra si compone di tre progetti:    

  • una selezione di scatti dal progetto “(YOU) Leave me alone” di Davide Primerano, fotografo ligure che ha realizzato oltre 5.000 immagini tra febbraio e settembre 2023 per documentare la quotidianità migratoria a Ventimiglia; 
  • le fotografie di “Rinascita” di Marco Morraglia, fotografo sanremese, dedicate a storie di integrazione sociale e lavorativa di persone con retroterra migratorio; 
  • foto-collage realizzati dagli studenti e studentesse dell’Istituto Fermi-Polo, in un laboratorio condotto da Primerano e dallo street artist italo-egiziano street artist italo-egiziano MosaOne.

La mostra è un’iniziativa del progetto “Mosaico di Frontiera” - di cui anche noi siamo parte, insieme a Caritas Intemelia, Comune di Ventimiglia, Diaconia Valdese, Janua Forum e Popoli in Arte, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo - si inserisce all’interno della rassegna “CONFINI: 10 anni di volti, voci e solidarietà”. 

Vieni a visitare la mostra. Ogni scatto è una storia che merita attenzione. 

Sospensione del trattato di Schengen 

Era l’estate del 2015 quando il Governo francese prendeva la storica decisione di sospendere il Trattato di Schengen e di reintrodurre controlli sistematici ai valichi con l’Italia. Una linea invisibile che ha diviso due Paesi legati da secoli di scambi, culture e mobilità. 

Da allora, la libera circolazione fra i due paesi non è mai stata davvero ripristinata. Decine di migliaia di persone in transito hanno vissuto per giorni, settimane, mesi o addirittura anni, la realtà di Ventimiglia: una città di frontiera, di passaggio, ma anche di attese, sogni e nuovi inizi. 

Molte di queste sono riuscite ad attraversare il confine, spesso affrontando grandi rischi. Altre sono rimaste intrappolate tra i confini della Fortezza Europa, altre ancora hanno scelto di restare in Italia, spesso il primo paese del Nord Globale in cui si arriva.  

Il nostro lavoro a Ventimiglia  

Lavoriamo a Ventimiglia dal 2016 con un intervento di assistenza alle persone migranti e richiedenti asilo in transito, perché i diritti umani siano garantiti per ogni persona. 

L’intervento prevede assistenza legale e sociale e, quando necessario, distribuzione di beni di prima necessità. Sosteniamo mediamente 300 persone al mese, aiutandole a comprendere e conoscere la normativa italiana e internazionale, in materia soprattutto di richiesta d’asilo.  

Nel 2020, insieme a Caritas Intemelia e Diaconia Valdese, abbiamo aperto una struttura di accoglienza per sopperire alla chiusura del Campo Roja, il presidio della Croce Rossa italiana dove venivano accolti persone migranti di passaggio. Una struttura pensata per famiglie e donne che cercano di attraversare il confine tra Italia e  Francia e che hanno bisogno di un riparo per la notte.  

Oggi e tutti i giorni, continuiamo a chiedere:  

  • il ripristino del Trattato di Schengen;  
  • la creazione di dispositivi di accoglienza;  
  • la creazione di un tavolo di coordinamento tra stakeholder e terzo settore per monitorare la situazione migratoria a Ventimiglia e proporre soluzioni rispetto a casistiche più specifiche.