COMPLETATO A VENTIMIGLIA UN PROGETTO DI SOSTEGNO AI MIGRANTI IN TRANSITO

 

Presentato a Ventimiglia il progetto per migliorare la condizione dei migranti che arrivano nel nostro Paese per cercare un futuro in Europa, fuggendo da miseria, guerre, ingiustizie.

Il progetto nasce con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei migranti in transito a Ventimiglia, aumentati in maniera considerevole a seguito della chiusura delle frontiere da parte di Francia e Austria. I migranti (inclusi sia quanti sono in cerca di asilo, sia coloro che emigrano per ragioni economiche) spesso non hanno consapevolezza del proprio status di portatori di diritti, soprattutto quando sono irregolari. Il progetto, concluso alla fine di settembre, ha consentito di far emergere le loro storie, le loro aspirazioni, dando supporto umano, informandoli rispetto a rischi e opportunità della loro condizione giuridica, dando voce a bisogni e istanze collettive in modo pacifico.

Il progetto realizzato da WeWorld in collaborazione con l’Associazione Popoli in Arte ha coinvolto circa 300 persone, che sono state intercettate in alcuni luoghi di transito a Ventimiglia.

Da giugno sono stati contate a Ventimiglia migliaia di persone tra uomini, donne e bambini; alcune in transito per poche ore, altre rimaste per periodi medio lunghi. Sono una piccola porzione del milione di persone che ha attraversato il Mediterraneo nel 2015 e dei circa 300.000 sbarcati in Europa nei primi 8 mesi del 2016.

Da quando Francia e Austria hanno chiuso le frontiere ai migranti non regolari, sono migliaia i migranti in transito, provenienti dall’Asia, dall’Africa o dal Medio-Oriente, deviati sull’estremo Ponente Ligure. La città di Ventimiglia ha due punti di frontiera verso la Francia. I migranti vi arrivano soprattutto con il treno, per questo è proprio la stazione il punto privilegiato per intercettare i migranti in transito.

Di cosa hanno bisogno queste persone? Di una prima accoglienza che preveda cibo, acqua, cure, vestiti, un letto. Ma i loro bisogni non si fermano qui. Hanno soprattutto bisogno di capire come proseguire, quali sono i loro diritti, a chi possono chiedere. Sono persone diverse tra loro, che scappano da guerre, persecuzioni, dittature e grandi povertà. Quando arrivano in Europa hanno perso tutto quello che avevano affidandosi spesso a trafficanti di esseri umani senza scrupoli.

Hanno diritto di essere ascoltati, capiti e orientati a compiere scelte consapevoli. Ma soprattutto hanno diritto a essere trattati con umanità e informati dei loro diritti.

Marco Chiesara, Presidente di WeWorld: “La maggior parte delle persone che arriva nel nostro Paese intende proseguire, ma che si tratti di persone che potrebbero ottenere lo status di rifugiato o migranti irregolari che cercano qualche opportunità di lavoro in Europa, l’arrivo in Italia non comporta affatto l’inizio di un viaggio sicuro. Finito quello della violenza dei trafficanti ne comincia un altro, fatto di controlli, centri di accoglienza, attese e speranze. Di sicuro ancora tanta sofferenza.
Le nostre operatrici degli sportelli SOStegno Donna negli ospedali italiani ci hanno segnalato che da alcuni mesi è in aumento il numero di donne che chiedono aiuto perché vittime di tratta: stuprate durante il viaggio, spesso con una gravidanza avanzata. Si tratta di viaggi cominciati spesso oltre un anno fa in Eritrea, Sudan, Sud Sudan, Etiopia Camerun, Nigeria.

Con i bambini, con le donne, per i loro diritti questo è la mission di WeWorld. Anche i migranti hanno diritti, anche quando sono irregolari. Nessuno dovrebbe dimenticarlo. Hanno diritto di sapere quali siano i loro diritti e di compiere scelte consapevoli. Se non vogliamo metterci sullo stesso piano di chi ha loro strappato migliaia di euro per un viaggio rischioso, prima attraverso il deserto poi su barconi malandati, come cittadini europei dobbiamo saper dare agli uomini, alle donne, ai bambini ed alle bambine che sono giunti fino a noi delle risposte. Anche se non tutti rimarranno in Italia o avranno diritto di rimanerci secondo le nostre leggi.

In attesa che una risposta complessiva venga data da programmi di sviluppo nei paesi di origine dei migranti, da azioni per porre fine a guerre spaventose e povertà estreme, in attesa che ci siano regole più condivise per le migrazioni regolari a livello europeo, dobbiamo prima di tutto mostrarci umani con chi soffre ed ascoltare le loro richieste.”

Per condividere il bilancio di questi mesi, dedicati all’ascolto delle ragioni dei migranti, WeWorld e Popoli in Arte incontrano istituzioni, cittadini e associazioni del territorio ligure il 18 ottobre 2016 alle 16,30 presso la Biblioteca Aprosiana via Cavour 61, Ventimiglia. Sarà l’occasione per ascoltare i migranti e per lanciare un appello alle istituzioni perché si trovi una soluzione europea, rispettosa dei diritti delle persone migranti.

Partecipano:
Maria Paola Rottino e Lucia Palmero (Associazione Popoli in Arte), Maurizio Marmo (Direttore Caritas Intemelia), Silvia Sciandra (Vice Sindaco Ventimiglia), Elena Caneva e Stefano Piziali (WeWorld).

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Venerdi 18 novembre saremo presenti al Convegno Internazionale Inclusione a Bergamo, dedicato quest’anno ai migranti a scuola, presentando proprio il progetto di sostegno ai migranti in transito a Ventimiglia.

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