Il progetto nasce da un'idea semplice ma potente: utilizzare l’arte e il racconto per sradicare miti e tabù sulle mestruazioni e promuovere la giustizia mestruale.  

La giustizia mestruale è un diritto 

Come si raccontano le mestruazioni senza scadere nell’ovvio o nel sensazionalismo? Come si dà voce alle emozioni, alla solitudine, ai tabù che circondano il ciclo mestruale?  

A queste domande risponde Cicli di Giustizia, il nostro progetto , realizzato in collaborazione con Nafasi Art Space (Tanzania) e il collettivo Raccontami, composto dal fotografo Mirko Cecchi e dalla giornalista Claudia Bellante. 

Il progetto: fotografia, arte, testimonianze,  

Cicli di Giustizia nasce da un'idea semplice ma potente: utilizzare l’arte e il racconto per parlare dei tabù che circondano le mestruazioni e, al tempo stesso, affermare la salute mestruale come un diritto universale, a partire dall’esperienza di donne e ragazze tanzaniane. 

Il progetto nasce dall’incontro tra il reportage fotografico di Mirko Cecchi e le testimonianze raccolte dalla giornalista Claudia Bellante, che nel 2025 hanno visitato i nostri progetti in Tanzania. A completare e arricchire il racconto, le opere di tre artiste tanzaniane – Precious Seronga, Liberatha Alibalio e Annah Nkyalu – che hanno reinterpretato alcune fotografie di Cecchi, ognuna con il proprio stile e linguaggio espressivo. 

Una selezione delle opere è stata esposta in contemporanea a Dar es Salaam e al WeWorld Festival Milano, generando un momento di dialogo e scambio tra Tanzania e Italia.  

Perché parlare di giustizia mestruale? 

Le mestruazioni non sono solo una questione intima o biologicama sono anche una questione di diritti. Ogni giorno, milioni di persone nel mondo affrontano il ciclo in condizioni di disagio, vergogna o isolamento.  

Mancanza di acqua corrente, assenza di servizi igienici adeguati, costi elevati dei prodotti sanitari, pregiudizi culturali e religiosi: tutto questo contribuisce a generare povertà mestruale e a negare il diritto a vivere il ciclo in modo sano e dignitoso.  

Per contrastare la povertà mestruale è necessario adottare un’ottica di giustizia mestruale. Garantire una buona salute mestruale significa creare le condizioni affinché ogni persona possa vivere il proprio ciclo in modo consapevole, libero da stigma, e senza rinunciare a scuola, lavoro o vita sociale. 

Una società giusta è quella in cui tutte le persone che mestruano hanno accesso a ciò di cui hanno bisogno, sono informate, rispettate e messe in condizione di partecipare pienamente alla vita collettiva. 

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Il nostro lavoro sulla giustizia mestruale

Lavoriamo in Italia e in tanti paesi del mondo – inclusa la Tanzania- per salvaguardare la salute mestruale e riportare al centro le persone che hanno le mestruazioni, promuovendo al tempo stesso una narrazione più aperta, positiva e non giudicante 

Nel 2023, abbiamo pubblicato il rapporto “WE CARE. Atlante della salute sessuale, riproduttiva, materna, infantile e adolescenziale nel mondo”, nato per valutare se la giustizia sessuale e riproduttiva di donne e bambine venga promossa e garantita in Italia e nel mondo. 

In Paesi come il Kenya e la Tanzania, promuoviamo programmi di educazione all’igiene mestruale nelle scuole e nelle comunità, per garantire a bambine e ragazze l’accesso a informazioni corrette e strumenti adeguati. 

Durante questi corsi, molte bambine imparano a conoscere il proprio corpo, i cambiamenti che lo riguardano e i propri bisogni, iniziando così a compiere scelte libere e consapevoli

L’educazione mestruale coinvolge però anche bambini, ragazzi e uomini adulti: superare i tabù sulle mestruazioni è possibile solo attraverso un cambiamento culturale collettivo. È fondamentale che anche chi non vive questa esperienza in prima persona comprenda quanto sia importante parlarne senza stigma.

Il nostro lavoro in Tanzania

Siamo attivi in Tanzania dal 2010, dove interveniamo in regioni chiave come Kigoma, Tanga, Mbeya, Njombe, Mtwara, Zanzibar e Dar es Salaam. Grazie ai nostri progetti abbiamo già raggiunto oltre 630.000 persone, tra cui donne, bambini e adolescenti. Attraverso un approccio partecipativo e multisettoriale, promuoviamo diritti umani, uguaglianza di genere e sviluppo sostenibile. Le iniziative includono empowerment femminile, distribuzione di dignity kits, supporto a centri per donne sopravvissute a violenza, gruppi di risparmio e formazione, e i TUSEME Clubs nelle scuole, dove si affrontano temi come salute mestruale e diritti sessuali e riproduttivi.