Il 13 settembre in Italia bambine, bambini e adolescenti rientreranno a scuola. Gli ultimi due anni sono stati complessi e faticosi. Ora, sembra che tutto riparta, ma come? Le incognite sono ancora tante ma altrettanti i punti fermi da cui partire per iniziare a riflettere. 

Abbiamo realizzato insieme al medico e psicoterapeuta Alberto Pellai un vademecum (che puoi scaricare qui) rivolto a preadolescenti, genitori e insegnanti pensato per accogliere al meglio i ragazzi e le ragazze accompagnandoli/e in questa nuova “normalità” scolastica. Un testo semplice che verrà divulgato sui social dell’organizzazione e direttamente alle scuole per parlare ai ragazzi, ai loro genitori e agli insegnanti con consigli dedicati per affrontare al meglio la ripartenza. A chiudere, 5 campanelli d’allarme da non sottovalutare per capire quando chiedere aiuto se si ha l’impressione che nostro figlio o figlia stia soffrendo o attraversando un disagio superiore alle nostre capacità di gestione.

Ad accogliere i ragazzi e le ragazze di Milano il primo giorno di scuola, anche un messaggio di bentornato realizzato con green graffiti in prossimità delle principali scuole del capoluogo lombardo “La tua storia Inizia per Scuola. Vivila”. Il messaggio è parte integrante della nostra campagna #Riempiamoibanchi nata per riportare sui banchi di scuola bambini e bambine dopo la pandemia, in Italia e nel sud del mondo coniugando l’intervento diretto sui territori ad azioni di advocacy e sensibilizzazione verso le istituzioni.

Parte integrante della campagna le richieste politiche che l’organizzazione rivolge alle Istituzioni, 3 proposte principali per creare una scuola che metta davvero al centro gli studenti e le studentesse:

  • Estensione obbligo d'istruzione dalla fascia 6-16 alla fascia 3-18, garantendo i benefici dell’educazione della prima infanzia a tutti i bambini/e, con conseguenze positive nel lungo periodo negli apprendimenti e nelle performance educative nei successivi ordini di scuola. LEGGI LA PROPOSTA COMPLETA.
  • Rimodulazione del calendario scolastico, con la riduzione delle vacanze estive e l’inserimento di vacanze distribuite in maniera più uniforme durante l’anno scolastico, in modo da garantire maggiore continuità didattica e relazionale e quindi prevenire l’abbandono scolastico. LEGGI LA PROPOSTA COMPLETA.
  • Introduzione della figura del “Dirigente del tempo extra-scuola”, incaricato del potenziamento dell’offerta formativa e dell’organizzazione di attività extracurricolari, in collaborazione con il Terzo Settore per accrescere le opportunità di apprendimento e di crescita personale di bambini, bambine e ragazzi, specie dopo le privazioni dovute ai  ripetuti lockdown. LEGGI LA PROPOSTA COMPLETA.

Già prima della pandemia, il tasso di dispersione scolastica in Italia era uno dei peggiori in Europa (Eurostat, 2019). Gli ultimi dati Istat (2020) confermano il dato: 13,1% contro una media europea del 9,9%, che raggiunge punte di oltre il 20% in diverse regioni italiane. Oltre all’abbandono scolastico vero e proprio, preoccupa anche la cosiddetta dispersione implicita, cioè l’aumento della percentuale di studenti che termina gli studi acquisendo solo un’infarinatura delle conoscenze necessarie, senza mai consolidare, approfondire e costruire una vera capacità critica”. Dichiara Elena Caneva Coordinatrice Area Advocacy e Centro Studi di WeWorld – “abbiamo bisogno delle Istituzioni perché la situazione non precipiti. Lo scoppio della pandemia e le sue conseguenze sul sistema educativo italiano hanno aggravato le problematiche già presenti nel nostro paese. La DaD in particolare ha evidenziato le carenze del sistema scolastico, spingendoci a riflettere su come migliorare l’accesso alla conoscenza, la qualità dell’apprendimento e la riduzione delle disuguaglianze. Oggi c’è bisogno di un cambiamento che tenga conto della nuova normalità”.

L’educazione è prima di tutto fare esperienza, è necessario quindi fare ritorno in una scuola ripensata e accogliente in cui ragazzi e ragazze siano protagonisti attivi dei processi di apprendimento. Il nuovo anno scolastico è l'occasione per ricominciare con una nuova scuola in cui si possano sperimentare metodi alternativi alla lezione frontale, favorire lo sviluppo delle competenze interpersonali e sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia per supportare nuovi modi di insegnare e apprendere. 

E nel resto del mondo?

La scuola è uno strumento potente, fondamentale per contrastare povertà, lavoro minorile e matrimoni forzati. L'emergenza educazione ci riguarda tutti, perché senza scuola non c'è futuro. Il Covid-19 ha prodotto la più grande crisi educativa dell’ultimo secolo, una crisi che rischia di protrarsi per generazioni. Le lunghe chiusure scolastiche hanno privato bambini e ragazzi non solo di ore di lezione, ma anche dell’accesso a servizi essenziali, come la mensa e i servizi igienici, della socialità e di tutti quei benefici che la scuola in presenza porta con sé. Quasi 500 milioni di studenti, dalla scuola materna alla scuola secondaria superiore, non hanno avuto accesso all'apprendimento a distanza durante la pandemia: tre quarti vivevano nelle famiglie più povere o nelle aree rurali. Leggi il nostro articolo di approfondimento.  

Oggi oltre 200 milioni di bambine e bambini del mondo stanno lasciando vuoto il loro banco. 

Aiutaci a riportarli a scuola. #RiempiamoiBanchi