Quale ruolo innovativo e quale potenzialità può avere la fotografia partecipativa nel campo della cooperazione internazionale allo sviluppo? Perché dare spazio all’arte e in che modo questa può avere una funzione sociale? Ne parleremo al DAR Foto Festival in Tanzania.

Si terrà dal 2 al 4 febbraio a Dar es Salaam, in Tanzania, la seconda edizione del DAR Foto Festival, il festival fotografico che ha come obiettivo principale quello di mostrare il potere della narrazione visiva.

Grazie ad un workshop che coinvolgerà diverse fotografe tanzaniane, avremo l’occasione per presentare al pubblico la metodologia innovativa della Fotografia Partecipativa, uno strumento che abbiamo iniziato a sviluppare in Mozambico nel 2023 e che continueremo ad usare in Tanzania e Kenya nel corso del 2024 per rendere davvero protagonisti le persone che vivono sul territorio.

Leqqi qui il racconto della coesione sociale attraverso la fotografia in Mozambico 

La metodologia della Fotografia Partecipativa mira a promuovere il dialogo, la comprensione e il coinvolgimento comunitario positivo su questioni legate al conflitto, alle dinamiche di genere e alla promozione di pace e uguaglianza.

“In linea con questo modo di intendere la fotografia, le “fotografe comunitarie” che parteciperanno al progetto, utilizzeranno l’atto del fotografare come strumento di riflessione e di condivisione sulle dinamiche di conflitto che coinvolgono direttamente loro stesse e le loro comunità, con un focus specifico sulle dinamiche di genere – spiega Piero Meda, rappresentante Paese di WeWorld in Tanzania - Allo stesso tempo, l'obiettivo è mettere in luce e promuovere pratiche e valori comunitari che contribuiscono alla pace, alla coesione sociale e all'uguaglianza di genere. WeWorld in Tanzania ha sempre supportato questo tipo di arti perché crede che il cambiamento può avvenire con il supporto di tutti i canali e stili di comunicazione sociale”.

A febbraio una una fotografa tanzaniana sarà affiancata da una fotografa internazionale per creare un collettivo internazionale e verranno formate 40 fotografe comunitarie. Il risultato? Un’esposizione fotografica che contribuirà alla costruzione di una narrazione sempre più ampia di cambiamento sociale e emancipazione.

L’arte diviene dunque uno strumento in grado di proporre e veicolare messaggi di rilevanza comunitaria. In questa ottica, la fotografia acquisisce un ruolo fondamentale all’interno della società di tutti i tempi e diviene uno stimolo di dialogo sociale e politico, fungendo da catalizzatore per la riflessione e la discussione.