Stefania Piccinelli è entrata a far parte del consiglio direttivo di VOICE (Voluntary Organisations in Cooperation in Emergencies), in quanto Direttrice Programmi Internazionali di WeWorld, membro di ChildFund Alliance, lavorerà insieme ad altri membri per contribuire allo sforzo collettivo nel campo degli aiuti umanitari, in un momento di grandi sfide.

Con 89 ONG attive a livello globale per coordinare la risposta alle crisi umanitarie causate da conflitti, eventi climatici estremi e fragilità strutturali, VOICE rappresenta la principale rete di organizzazioni umanitarie in Europa e Il principale interlocutore delle ONG con l'Unione Europea per le azioni di emergenza.
In un contesto internazionale segnato da crisi crescenti e risorse economiche sempre più limitate, il ruolo di VOICE si fa ancora più cruciale. Nell’ultimo anno abbiamo assistito all’annuncio di tagli drastici, anche da parte di diversi Paesi europei, dei finanziamenti destinati all’assistenza umanitaria. Questi fattori incidono significativamente sulla capacità di supporto alle comunità più marginalizzate.
La riduzione dei fondi per l’assistenza umanitaria rischia infatti di minare i risultati di sviluppo raggiunti negli anni e di aggravare le crisi stesse, con conseguenze dirette in termini di migrazioni, instabilità, povertà e sicurezza. 

Per queste ragioni, VOICE e le organizzazioni aderenti hanno pubblicato una Policy Resolution rivolte ai Paesi dell’Unione Europea affinché promuovano una risposta coordinata, multisettoriale e di lungo termine in paesi fragili come, per esempio, Yemen, Sahel, Myanmar e Afghanistan, andando oltre la semplice assistenza d’emergenza e intervenendo sulle cause profonde delle vulnerabilità.

Crediamo che l’esperienza di Stefania Piccinelli possa offrire un contributo significativo nel raggiungimento di tali obiettivi, per i motivi che ha spiegato lei stessa nel suo discorso di insediamento.
«Sono entrata nel consiglio direttivo perché credo di poter offrire una prospettiva concreta, radicata nel campo, maturata attraverso anni di lavoro umanitario e di esperienza diretta in contesti fragili», spiega Stefania Piccinelli. «Porto, inoltre, il punto di vista di un’organizzazione di medie dimensioni: abbastanza grande da avere impatto e ottenere risultati, ma costantemente impegnata a operare in ambienti complessi con risorse limitate. In un periodo in cui i bilanci umanitari si riducono e i bisogni crescono, abbiamo dovuto adottare strategie di diversificazione dei finanziamenti. Sono felice di poter condividere questa esperienza all’interno di VOICE».

Attraverso la Policy Resolution, VOICE invita i Paesi dell’Unione Europea a sviluppare una strategia basata su tre pilastri fondamentali, gli stessi su cui si fondano gli interventi e le azioni di WeWorld.  VOICE raccomanda, in primo luogo, dare priorità a un approccio centrato sulle persone, coinvolgendo direttamente le comunità colpite e sostenendo la società civile locale, con particolare attenzione a protezione, parità di genere e inclusione. In secondo luogo, suggerisce di implementare il cosiddetto “Humanitarian-Development-Peace Nexus (HDP) approach”, per migliorare il coordinamento tra attori locali e settori diversi — umanitario, sviluppo, clima e pace — e superare così la frammentazione degli interventi. Infine, chiede di garantire un impegno a lungo termine e flessibile nei contesti fragili, assicurando finanziamenti integrati e piani alternativi per rispondere tempestivamente a eventuali crisi o shock.

«In questo scenario, vorrei supportare VOICE per posizionarci collettivamente, non solo verso i donatori a livello UE, ma anche a livello degli Stati membri, dove si prendono decisioni politiche cruciali e si definiscono le linee guida per i finanziamenti», aggiunge Stefania. «Inoltre, vorrei focalizzarmi sull’aumento della visibilità e dell’influenza di VOICE in Paesi come l’Italia, dove esiste sia una presenza operativa che un grande potenziale per rafforzare l’advocacy sulle priorità umanitarie».