
WeWorld parteciperà alla seconda Conferenza dell'UE su Youth, Peace and Security (YPS) e alla Settimana YPS, che si terranno a Bruxelles dal 10 al 14 novembre 2025. L'evento, organizzato dalla Coalizione YPS dell'UE e dai partner del Team Europe, segna il decimo anniversario dell'adozione della risoluzione 2250 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la storica risoluzione che ha riconosciuto i giovani come partner fondamentali nella costruzione della pace e nello sviluppo sostenibile.
Il nostro impegno a promuovere la partecipazione dei giovani e la pace
Per noi questo anniversario non è solo un momento di festa, ma un richiamo all'impegno che guida il nostro lavoro quotidiano: responsabilizzare i giovani come agenti di cambiamento nell'ambito degli interventi umanitari, di sviluppo e di costruzione della pace. Promuovere la partecipazione e l'attivismo giovanile non è un'attività secondaria, ma una componente fondamentale nella costruzione di società più sicure, più eque e più resilienti. Ecco perché in tutto il mondo i nostri progetti sostengono giovani donne e uomini che stanno plasmando la pace dal basso: le loro voci e le loro esperienze ci accompagneranno a Bruxelles, dove giovani professionisti e decisori politici si riuniranno per plasmare insieme il futuro della collaborazione del Team Europe sullo YPS.
La voce di Anastasiia dall'Ucraina
Una di queste voci è quella di Anastasiia, una giovane attivista pacifista dell'organizzazione ucraina STAN, che parteciperà alla conferenza in collaborazione con WeWorld.
"Per i giovani ucraini di oggi la pace significa innanzitutto la fine fisica dell'invasione armata della Russia: il ripristino del diritto fondamentale delle persone di vivere, di dormire senza sirene, di studiare senza raid aerei, di fare progetti per il futuro. Ma in senso più ampio, la pace è più dell'assenza di guerra. È uno stato di equilibrio sociale e interiore, in cui c'è spazio per la giustizia, la solidarietà e la fiducia tra le persone. Significa il ripristino del rispetto per la vita umana, la possibilità per i giovani di crescere e svilupparsi. La pace è una responsabilità condivisa".
Anastasiia descrive come i giovani ucraini siano diventati una forza trainante per un cambiamento positivo: durante la guerra sono diventati volontari, coordinatori di aiuti umanitari e promotori di progetti educativi, culturali e mediatici. Attraverso iniziative civiche come STAN, i giovani stanno promuovendo la solidarietà interregionale, creando spazi sicuri per il dialogo e sostenendo gli sfollati interni, contribuendo a ricostruire la fiducia e l'empatia in un momento di profonda incertezza.
La sua riflessione coglie una verità che risuona anche nei programmi di WeWorld in Ucraina e in tutto il mondo: la pace inizia a livello locale, nelle relazioni e negli atti quotidiani di cura.
“La costruzione della pace inizia con iniziative locali, con spazi in cui le persone iniziano ad ascoltarsi a vicenda, ad apprezzare le differenze come un valore e a vedere la cooperazione come la chiave per il futuro. Tali attività gettano le basi per la coesione sociale e la resilienza della comunità, anche nei momenti più difficili”.

Le voci di WeWorld sulla costruzione della pace
La stessa ottica di partecipazione guidata a livello locale guida anche il lavoro di WeWorld nelle zone costiere del Kenya, della Tanzania e del Mozambico attraverso il progetto Kujenga Amani Pamoja, cofinanziato dall'UE. Questa iniziativa regionale rafforza la partecipazione giovanile nei processi sulla pace e sicurezza, garantendo che i giovani non siano solo consultati, ma siano coinvolti in modo significativo nei processi di costruzione della pace a livello comunitario.
Nella contea di Kwale, Fred Odera, coordinatore del progetto WeWorld in Kenya, spiega che, nonostante la resistenza della generazione più anziana, i giovani stanno ora assumendo ruoli di leadership nei comitati di pace della comunità. Giovani leader appositamente formati hanno contribuito a riconciliare gruppi rivali attraverso il dialogo e hanno persino organizzato partite di calcio per la pace a Kwale, trasformando vecchie rivalità in amicizie. Iniziative creative come Photovoice, un'attività fotografica partecipativa svolta nei tre paesi del progetto, hanno sfidato gli stereotipi e amplificato il ruolo delle donne nella costruzione della pace, ispirando un numero maggiore di giovani donne a partecipare ai dialoghi comunitari e agli spazi di leadership.
Oltre confine, nella regione di Mtwara in Tanzania, Veronica, coordinatrice di WeWorld nel Paese, racconta come i giovani stiano utilizzando lo sport, l'arte e i social media per promuovere la convivenza e sfidare la discriminazione.
“I giovani nel mio Paese svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere un cambiamento positivo e la pace. Si impegnano in dialoghi comunitari, campagne di sensibilizzazione e attività di volontariato che incoraggiano la tolleranza, l'unità e il rispetto”.
Grazie al progetto, i giovani ambasciatori sono stati riconosciuti dalle autorità locali come comitati ufficiali di pace di quartiere dopo aver dimostrato la loro capacità di mediare i conflitti e educare le loro comunità. Le loro storie dimostrano come, quando dotati delle giuste competenze e opportunità, i giovani diventino catalizzatori di inclusione, creando ponti tra generazioni e comunità che un tempo erano separate.
In Libano, l'iniziativa chiave di WeWorld, Power of Youth: Unlocking Potential for Inter- and Intra-Communal Conflict Prevention in Lebanon (Il potere dei giovani: liberare il potenziale per la prevenzione dei conflitti inter- e intra-comunitari in Libano), è interamente dedicata al sostegno dei giovani, responsabilizzandoli come agenti attivi della coesione sociale, della costruzione della pace e della prevenzione dei conflitti. Attraverso il progetto finanziato dall'UE, i giovani delle comunità libanesi, siriane, palestinesi e migranti vengono formati, sostenuti e finanziati per progettare le proprie iniziative di dialogo e convivenza. Come afferma la coordinatrice del progetto Valeria Ongaro, alcuni hanno trasformato la ricerca in attività di advocacy, collaborando con le università per analizzare le tensioni locali e proporre soluzioni. Altri hanno utilizzato strumenti creativi come la narrazione e l'arte visiva (ad esempio un romanzo grafico co-creato da giovani provenienti da contesti diversi) per sfidare gli stereotipi e promuovere la comprensione reciproca. Queste esperienze dimostrano come la partecipazione, la collaborazione e la prevenzione convergano quando si affida ai giovani il compito di guidare il cambiamento.
I giovani come chiave per ricostruire la pace
Partecipando alla YPS Week a Bruxelles, ribadiamo il nostro impegno a portare avanti l'agenda YPS attraverso la pratica. Il nostro approccio combina aiuto umanitario, programmi di sviluppo e costruzione della pace per affrontare le cause profonde della vulnerabilità e dell'esclusione, garantendo che i giovani non siano solo beneficiari di aiuti, ma co-creatori di cambiamento.
A dieci anni dalla risoluzione 2250, l'agenda YPS rimane un invito all'azione: ascoltare, fidarsi e agire insieme. Noi di WeWorld crediamo che quando ai giovani vengono dati spazio, risorse e riconoscimento, essi non solo immaginano la pace, ma sono la chiave per costruirla, una comunità alla volta.






