A Ventimiglia da inizio 2023 sono arrivate tante donne, bambine e bambini. Il piano di accoglienza del territorio va rivisto ora: non è più rimandabile”. Con queste parole Jacopo Colomba, project manager di WeWorld sul territorio commenta la situazione lungo il confine italo-francese dove, ogni giorno, vengono respinte tra le 80 e le 90 persone.

A Ventimiglia, al confine con la Francia, quest’anno più che mai, la metà delle persone che incontriamo sono donne sole o minori non accompagnati. Una tendenza nuova sul territorio dove finora i migranti di passaggio sono sempre stati per lo più uomini. Le donne sono spesso sottoposte ad un controllo serrato da parte dei trafficanti e potenzialmente vittime di tratta, di sfruttamento sessuale e di violenza di genere – racconta Jacopo ColombaLe donne vengono intercettate da connazionali direttamente in stazione e portate in luoghi lontani dall’attenzione. Questi luoghi si sono trasformarti in veri e propri spazi di reclutamento di vittime che vengono ingannate con la prospettiva di un passaggio oltreconfine”. 

Chi arriva a Ventimiglia ha affrontato la traversata del Mediterraneo o la rotta balcanica scappando da crisi politiche, emergenze economiche e climatiche e ha come unico desiderio quello di raggiungere Francia, Belgio, Germania, Regno Unito o Scandinavia.

Lungo il confine però le storie di diritti negati o sospesi sono tantissime e a farne le spese sono sempre le persone più vulnerabili. “L’attenzione mediatica di questi giorni sul territorio accende i riflettori su una situazione che Ventimiglia conosce bene da anni. Purtroppo ancora non c’è una soluzione ma non possiamo più aspettare”, conclude Colomba.

La risposta di WeWorld

WeWorld lavora a Ventimiglia dal 2016 con un intervento di assistenza ai migranti e richiedenti asilo in transito, perché i diritti umani siano garantiti per ogni persona.

L’intervento prevede assistenza legale e sociale e, quando necessario, distribuzione di beni di prima necessità. Sosteniamo mediamente 100 persone al mese, aiutandole a comprendere e conoscere la normativa italiana e internazionale, in materia soprattutto di richiesta d’asilo. Negli anni sono cambiate le rotte di provenienza dei migranti, la rotta via mare è stata di recente sostituita dalla rotta balcanica.

Il nostro team si occupa anche del monitoraggio della situazione dei respingimenti oltre il confine francese, in coordinamento con le diverse organizzazioni che operano a tutela dei diritti dei migranti sia in territorio italiano sia francese.

Dalla chiusura del Campo Roja - il presidio della Croce Rossa italiana dove venivano accolti i migranti di passaggio - insieme a Caritas Intemelia e Diaconia Valdese, gestiamo una struttura pensata per famiglie e donne che cercano di attraversare il confine con la Francia e che hanno bisogno di un riparo per la notte. Dal novembre 2020 a novembre 2022 abbiamo ospitato 787 nuclei familiari per un totale di 2.278 persone in fuga da 37 paesi diversi. La maggior parte di loro sono donne, bambine, bambini - il più piccolo aveva dieci giorni di vita - e adolescenti.