"Il dossier sulle molestie nello spettacolo dell’Associazione Amleta testimonia una realtà non nuova per chi si occupa di violenza contro le donne - spiega Martina Albini del Centro Studi di WeWorld - Una violenza spesso taciuta, anche a causa del non riconoscimento del reato di molestia sessuale, è quella sui luoghi di lavoro a cui troppe donne devono sottostare quotidianamente". 

"Eppure, ancora una volta la risposta immediata da parte delle istituzioni è di adottare un approccio securitario e repressivo. In questo caso specifico, la soluzione si troverebbe nel tagliare i fondi alle compagnie, enti, aziende in cui si verificano atti violenti e discriminatori. Da anni, però, come ci ricorda anche la Convenzione di Istanbul, sappiamo che per contrastare, ma soprattutto prevenire la violenza contro le donne è necessario attuare percorsi di sensibilizzazione e formazione per modificare prima di tutto la percezione sociale del fenomeno, ancora tristemente tollerato. Dal 2021, il Codice Pari Opportunità, ha introdotto incentivi per le aziende virtuose che si impegnano a garantire una piena parità di genere e il contrasto alla violenza sui luoghi di lavoro. Tornare ad adottare un approccio repressivo nel momento in cui migliaia di realtà sono impegnate nel percorso di certificazione della parità di genere è quantomai anacronistico".

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