“Violenza sulle Donne. Non c’è più tempo”
Quanto vale investire in prevenzione e contrasto. Analisi SROI (Social Return on Investment) delle politiche d’intervento.
#TimeOut
Campagna di sensibilizzazione per dire basta alla violenza sulle donne e i loro figli. Donazioni al 45543 (sms e rete fissa). WeWorld presenta il primo marzo alla Camera dei deputati l'indagine "Violenza sulle Donne. Non c'è più tempo" e la campagna di sensibilizzazione #TimeOut.9 EURO PER OGNI EURO SPESO. TANTO RENDEREBBE INTERVENIRE PER CONTRASTARE LA VIOLENZA SULLE DONNE CON UN PIANO STRUTTURATO E NAZIONALE.
Un ritorno di 9 euro per ogni euro investito, tanto varrebbe adottare a livello nazionale un piano strutturato di politiche di prevenzione e contrasto che impediscano il ripetersi della violenza sulle donne e sui loro bambini.
La stima del ricavo sociale atteso totale risulta dunque pari a 1.048.462.354,37 euro. Oltre un miliardo di euro. Che si divide in un risparmio per il nostro Paese di 494,6 milioni (al netto dei costi di investimento) e 553,8 milioni di euro per l’aumento della qualità della vita delle donne vittime.Ridurre drasticamente il fenomeno della violenza contro le donne e diminuire i 17 miliardi di euro che ogni anno il nostro Paese paga per affrontare il problema, è dunque possibile. Questo è quanto emerge da Violenza sulle Donne. Non c’è più tempo. Quanto vale investire in prevenzione e contrasto. Analisi SROI (Social Return on Investment) delle politiche d’intervento, realizzata, grazie al contributo di Ubi Banca, da WeWorld Onlus, Organizzazione non Governativa che si occupa di garantire i diritti di donne e bambini in Italia e nel sud del Mondo, presentata il primo marzo alla Camera.Alla presentazione insieme Marco Chiesara, Presidente WeWorld e alle ricercatrici che hanno realizzato l’indagine (Clodia Vurro e Giovanna Badalassi): interventi di: Sesa Amici - Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio; Monica Cerutti – Delegata Conferenza delle Regioni c/o la Cabina di Regia -Assessora Regione Piemonte Pari Opportunità; Rita Visini - Assessora Regione Lazio Politiche Sociali; Gianmario Gazzi - Presidente Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali; Giovanna Melandri – Presidente Human Foundation e Rossella Leidi - Chief Wealth and Welfare Officer UBI Banca. Moderatrice dell’incontro Mariarita Grieco - giornalista Tg2 Rai.L’indagine realizzata da WeWorld nasce con lo scopo di offrire un modello di pianificazione a lungo termine che porti, a costi ragionevoli, a una drastica riduzione del fenomeno della violenza sulle donne.
La valutazione economica dell’impatto sociale sposta l’accento dalla quantificazione dei costi alla valorizzazione dei benefici.“La violenza contro le donne riguarda tutti e tutte e non può essere relegata a “questione privata”. In passato abbiamo rilevato il costo della violenza contro le donne per l’intera società e oggi dimostriamo il ritorno economico di ogni euro investito in prevenzione e contrasto, in termini di ricavo sociale e di benessere prodotto a favore della società tutta, delle donne che la subiscono e dei figli che nel 65% dei casi sono testimoni della violenza. Questo effetto moltiplicatore ha una ricaduta positiva quindi anche sugli adulti di domani, evitando che bambini e bambine testimoni della violenza possano essere i carnefici e le vittime del futuro. Un tema quello dei bambini che assistono alla violenza molto caro alla nostra organizzazione e focus della campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi Time Out presentata oggi insieme all’indagine”. Marco Chiesara, Presidente WeWorld.
Lavorare sui bambini/e che assistono alla violenza è cruciale considerando il trauma profondo subìto e l’impatto sulla loro crescita. È la stessa convenzione di Istanbul a sottolineare, nell’Articolo 26, l’importanza di prevedere in un piano ottimale di intervento azioni volte alla protezione e assistenza dedicate a bambini/e testimoni di violenza. I dati su questo tema purtroppo in Italia sono particolarmente frammentari, eppure il fenomeno ha dimensioni allarmanti: in 2 casi su 3 di violenza domestica, i bambini sono presenti. Proprio per questo motivo WeWorld ha scelto di intervenire e puntare i riflettori su questo aspetto troppo spesso dimenticato. Leggi il comunicato stampa completo.
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