MY REVOLUTION 1989: LA CONFERENZA INTERNAZIONALE A VIENNA

 

Il punto di vista di Maria, Volontaria di We World GVC

L'identità del progetto My Revolution si basa sull’interconnessione fra la capacità di analisi di proteste, rivoluzioni e riforme che hanno caratterizzato alcuni momenti significativi della storia europea, e la capacità di leggere criticamente i problemi del presente. In ogni sua edizione, My Revolution si focalizza sullo studio di un particolare anno: così, se MyRevolution 1989 analizza i fatti connessi con la caduta del muro di Berlino, le precedenti edizioni hanno ripercorso le rivoluzioni del 1917 (My Revolution 1917) e i movimenti del '68 (My Revolution 1968). Questi momenti storici fungono da pretesto per aprire un dibattito fra i giovani sulle rivoluzioni e riforme necessarie nel mondo odierno, a livello sociale, economico, culturale e politico: i partecipanti del progetto sono invitati a riflettere e parlare delle loro rivoluzioni, a immaginarle e a rivendicarle. Qual è la tua rivoluzione oggi? È la domanda cardine che il progetto rivolge alle giovani generazioni, per far emergere idee e richieste di cambiamento necessarie al fine di migliorare la qualità della loro vita e delle loro comunità, tanto locali quanto europee: ogni anno, le proposte comuni vengono raccolte all’interno di un European Youth Manifesto.

Quest’anno, con My Revolution 1989, l’analisi degli eventi del 1989 ha una particolare carica simbolica: la caduta del muro di Berlino non è solo uno dei momenti più importanti della storia europea, ma aiuta a ricordare l’importanza della rimozione dei muri ideologici e barriere interculturali presenti oggi nella società contemporanea, per promuovere invece dialogo e unione.

È proprio a partire dall’analisi della caduta del muro di Berlino che, la scorsa primavera, hanno avuto inizio le attività del progetto, con la realizzazione di workshop, svolti in ognuno dei paesi partner in forma online - in Italia i 3 workshop sono stati di tipo artistico-espressivo, incentrandosi rispettivamente sui linguaggi della fotografia, del video e della web-radio. Sempre a livello nazionale, i ragazzi e le ragazze si sono poi riuniti in ogni Paese in 4 National Conferences, per identificare i problemi delle proprie realtà locali, identificando le questioni più gravi che caratterizano le proprie società e proponendo nuove soluzioni.

La seconda parte del processo educativo di My Revolution si è sviluppato oltre i confini nazionali, grazie a degli incontri internazionali che coinvolgono delegazioni di giovani da tutti e 4 i Paesi partner. Nel 2020, questi incontri internazionali sono stati inevitabilmente i più colpiti dall’emergenza sanitaria COVID-19. Si è così accolta la difficile sfida di trovare modalità di incontro che fossero in linea con le misure sanitarie locali, nazionali ed internazionali in vigore.

Il primo incontro transnazionale tra i giovani si è svolto a Luglio 2020: una International Virtual Conference che si è svolta in modalità mista, sia con incontri in presenza a livello locale che con momenti di collegamento e discussioni di gruppo fra i diversi Paesi mediante piattaforme online. Durante l’incontro sono state discusse e presentate le importanti e cruciali richieste emerse in ogni paese e sono stati realizzati otto workshops artistici online. La seconda Transnational Youth Conference ha avuto luogo a Vienna a fine settembre 2020. Grazie ad un’accurata analisi sull’evoluzione della pandemia nei vari paesi, nonché di un expertise consolidata nelle misure di sicurezza da adottare, è stato possibile organizzare un incontro dal vivo dei 4 paesi partner, seppur ridotto nel numero di partecipanti. Obiettivo di questo evento è stato quello di raccogliere e sintetizzare il lavoro fatto dai partecipanti a livello nazionale e selezionare i temi che sono il fulcro del Central European Youth Manifesto: risultato finale del progetto, il Manifesto conterrà le richieste e le proposte elaborate dai giovani per il futuro dell'Europa e non solo. Saranno gli stessi ragazzi a presentarlo e discuterlo insieme a rappresentanti del Parlamento Europeo e della Commissione Europea.

La Transnational Youth Conference di Vienna non è stata solamente un incontro fra gruppi di giovani provenienti da 4 Paesi europei, ma principalmente un incontro fra quattro realtà con differenze ma principalmente con molte somiglianze. Giovani con diverse origini e culture si son potuti rendere conto che le loro vite apparentemente diverse hanno trovato punti di convergenza, criticità comuni e problemi da superare insieme, come per esempio la crisi ambientale o il diritto all’educazione. I diritti umani, il lavoro, la lotta al cambiamento climatico, le migrazioni, la democrazia, le questioni sanitarie e sociali sono stati solo alcune delle tematiche che i giovani hanno discusso tramite un dialogo efficace. Come dice Filippo “Da questa esperienza porto a casa la consapevolezza di tutto ciò che c’è fuori dall’Italia. Ho conosciuto delle nuove realtà. Ho capito come la storia viene raccontata in modi diversi. Comprendere non solo le parole ma le persone che erano dientro alle parole”. Concetto catalizzatore di questo progetto è proprio quello di esperienza, da intendere sia come nel condividere la propria esperienza personale sia nel sentire quelle degli altri, come nel caso di Justin: “Attraverso l’obiettivo fotografico, non ho catturato solo immagini ma piuttosto esperienze”, ricordandoci che il nostro percorso consiste in esperienze di incontro, di storie e di interazioni umane.

La Transnational Youth Conference è riuscita così a far emergere il coraggio, la determinazione e l’ottimismo dei giovani nel progettare il proprio futuro; ma anche a trasmettere un senso di fiducia, dato dal vedere giovani generazioni che rivendicano insieme un futuro più giusto indipendentemente dalla propria origine, ma anche dall’osservare come i valori della giustizia e della democrazia dei singoli si possano unire per formare un’unica voce, forte e compatta. “La consapevolezza dell’esistenza di altre persone che credono ai miei stessi ideali e che provano a creare una realtà migliore. Mi ha stupito l’energia tra di noi che mi ha fatto domandare quanto la nostra generazione sia determinata e potente” sono le parole di Asia che credo siano rappresentative dell’atmosfera creata a Vienna.

My Revolution non solo rafforza il concetto di democrazia, di partecipazione politica, non solo dà ai giovani degli strumenti e delle occasioni di libera espressione, ma ci ricorda perché le giovani generazioni rappresentano il futuro: perché sono loro che non hanno paura di esprimere idee apparentemente irrealizzabili e per questo ambiziose, che non esitano ad appassionarsi, che osano l’impossibile.

Il progetto “MyRevolution -Reflections of 1989 for youth rights and participation today” è promosso all'interno del programma Europe for Citizens- European Remembrance dell’Unione Europea, e vede impegnate diverse organizzazioni della società civile in Austria, Italia, Polonia e Slovenia. Obiettivo principale è la promozione della partecipazione dei giovani in processi di democrazia partecipativa; contribuendo alla comprensione dell’UE, della sua storia e della sua diversità, My Revolution stimola la riflessione e il pensiero critico a partire dall’analisi di eventi storici, rivolgendosi a giovani fra i 15 e i 20 anni, europei e non, e in particolare ragazzi e ragazze in condizioni di vulnerabilità. Il progetto dà loro l’opportunità di seguire un percorso di Educazione alla Cittadinanza Globale, prevedendo diverse attività di educazione non formale che si svolgono prima a livello nazionale nei diversi Paesi partner, e poi a livello transnazionale. In Italia, My Revolution è promosso da WeWorld–GVC Onlus che, in collaborazione con l’Infomagiovani del Comune di Bologna, coinvolge ogni anno circa 60 giovani.

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