Quale percezione hanno i giovani delle migrazioni causate dal cambiamento climatico? Qual è il punto di vista delle comunità che li vivono in prima persona? Qual è il linguaggio dei media e quale comunicazione alternativa è possibile costruire? 

A queste ed altre domande vuole rispondere “Migrazioni ambientali: persone e diritti” il seminario di formazione sul cambiamento climatico nella percezione dei giovani e nel racconto dei Media, che abbiamo organizzato insieme all’Ordine Giornalisti e la Fondazione Giornalisti dell’Emilia-Romagna, nell'ambito del Terra di Tutti Film Festival.  

La formazione giornalistica - in programma giovedì 7 ottobre al Das di Bologna - sarà l’occasione per discutere su come la crisi ambientale si interseca profondamente con fenomeni globali come la mobilità umana, dando luogo a rappresentazioni che spesso non coincidono con la realtà.   

Eventi improvvisi, come inondazioni e siccità, oppure che agiscono nel medio-lungo periodo come l’erosione dei suoli e la desertificazione, contribuiscono a causare crisi alimentari e a un incremento della povertà, aggravando le diseguaglianze preesistenti, in Italia, come in Europa, e nel mondo. Fino a causare le migrazioni indotte dal clima.

Ad intervenire:

Ferdinando Cotugno, giornalista
Carlotta Sami, portavoce UNHCR
Pierluigi Musarò, Professore associato dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Margherita Romanelli, Responsabile policy di WeWorld
Irene Leonardi, Communication Officer di WeWorld
Chiara Ferrari, Public Affairs Lead IPSOS
Paola Barretta, Coordinatrice Carta di Roma e ricercatrice Osservatorio di Pavia
Giovanni Mori, Portavoce Fridays For Future Italia
Alex Bellini, esploratore e comunicatore ambientale

SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO

L’incontro si è svolto all’interno di #ClimateOfChange, la campagna europea guidata da WeWorld nata con l’obiettivo di sviluppare la consapevolezza di giovani cittadini e cittadine dell’UE sul nesso tra cambiamento climatico e migrazioni e coinvolgerli per creare un movimento pronto non solo a cambiare il proprio stile di vita, ma anche a sostenere la giustizia climatica globale.