A. oggi ha poco più di 30 anni, quando ha conosciuto il compagno lavorava in una palestra, amava il suo lavoro e viveva in un piccolo appartamento in affitto. Dopo pochi mesi lui inizia a manifestare una fortissima gelosia ed è ossessionato dall’idea che lei possa incontrare altri uomini. A. decide così di lasciare il lavoro e diradare – fino a farli scomparire - gli incontri con le amiche. Diventa totalmente dipendente economicamente da lui che la accusa di non contribuire alle spese di casa. Quando lei prova a cercare un nuovo lavoro però, lui la denigra, cerca di convincerla che nessuno le offrirebbe un lavoro perché la considera brava, ma solo perché ha secondi fini, e a poco a poco anche A. si convince di non saper fare niente e di non avere possibilità di trovare un nuovo lavoro.

C. ha conosciuto suo marito oltre 20 anni fa. I primi schiaffi sono arrivati già durante il primo anno di matrimonio: episodi di violenza sporadici dopo i quali si faceva finta che nulla fosse successo. Poi lui ha iniziato a picchiare anche i figli, accusando la moglie, dicendole che era costretto a farlo perché lei non era in grado di educarli come si deve. C. si frapponeva tra lui e i figli, ma doveva stare molto attenta, perché in quei momenti lui diventava ancora più violento, sia con lei che con i ragazzi

A. e C. sono solo due delle donne che incontriamo ogni giorno nei 7 Spazi Donna WeWorld che gestiamo su tutto il territorio nazionale. A. e C. oggi sono fuoriuscite dalla violenza, hanno incontrato, grazie a noi, una rete che le ha sostenute, aiutate, rese autonome economicamente. In occasione del 25 novembre – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – condividiamo le loro storie perché è importante che le donne che ogni giorno subiscono violenza sappiano che uscirne si può.

In Italia, infatti, solo poco più dell’11% delle donne che subiscono violenza denuncia, di queste quasi il 40% addirittura non parla con nessuno di quello che ha subito in tutta la sua vita. Parliamo di un “esercito” di oltre 6 milioni di vittime. Molte di queste donne sono madri, i cui bambini diventano a loro volta vittime di violenza assistita o subita. Si calcola che nel 65% dei casi di violenza domestica siano presenti anche i figli. Inoltre nel 24% dei casi, i figli passano dall’essere spettatori a vittime. 

Numeri spaventosi che nascondono storie drammatiche di abusi e violenze.

Mai come adesso – in un periodo storico che ha visto le donne in prima linea a portare il peso della pandemia, prendendosi più di tutte cura della casa, dei famigliari e perdendo il lavoro – crediamo sia importante stare al fianco delle donne non solo concretamente, incontrandole nei nostri spazi e nei territori in cui lavoriamo ma portando avanti attività di ricerca, sensibilizzazione e lavorando al fianco delle Istituzioni.

Per un cambio di rotta è fondamentale quindi da un lato cambiare l’immagine sociale della violenza e il modo di narrarla – ad esempio smettendo di far rientrare tutto in dicotomie: donna vittima predestinata o provocatrice; maltrattante giustificato da un raptus passionale o malato – dall’altro lavorare sulle nuove generazioni per scardinare fin dalla prima infanzia gli stereotipi.

L’impegno di WeWorld in Italia

Il nostro impegno contro la violenza sulle donne si traduce in un programma nazionale che unisce l’intervento sul territorio al fianco delle donne a sensibilizzazione, ricerca, comunicazione e azioni di advocacy.

Oggi siamo presenti con gli Spazi Donna WeWorld in quartieri vulnerabili di sei città: Napoli, Milano, Roma, Cosenza, Bologna e Brescia. Sono luoghi che nascono con l’obiettivo di sostenere le donne in quartieri problematici dove spesso la violenza oltre a essere diffusa non è percepita come tale persino dalle donne che la subiscono.  In questi spazi ci si vuole rivolgere alle donne e ai loro bambini e bambine, per far emergere le situazioni più difficili e dare una risposta concreta. Negli Spazi Donna WeWorld, infatti, le donne a rischio di violenza e in situazioni di disagio, vengono coinvolte in attività per fornire loro gli strumenti necessari per diventare più autonome e consapevoli dell’essere prima di tutto donne e poi anche mamme, mogli, figlie ed essere così in grado di prendersi cura di se stesse e anche dei propri figli e figlie.  

Quest’anno inoltre, in occasione del 25 novembre, rinnoveremo il nostro impegno anche grazie alla campagna #UnRossoAllaViolenza realizzata con Lega Serie A: venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 novembre tutte le squadre di calcio scenderanno con un segno rosso sul viso per dare un simbolico cartellino rosso alla violenza.

Parte integrante della campagna anche l’indagine "La cultura della violenza" realizzata con Ipsos che ci dimostra che ancora oggi alcune forme di violenza invisibile, forme forse ancora più subdole, non vengono percepite come vere e proprie violenze né dalle donne né dagli uomini. Un motivo in più per continuare a lavorare a 360 gradi e sottolineare ancora una volta che la violenza sulle donne ci riguarda tutti e tutte.  

L’impegno di WeWorld nel mondo

Lavoriamo ogni giorno sul campo in 25 paesi del mondo e il fenomeno della violenza sulle donne e sulle bambine purtroppo è presente diversi luoghi dove interveniamo con progetti di sensibilizzazione e protezione. Creare empowerment femminile è per noi una condizione imprescindibile per una società più giusta ed equa e una via primaria per la prevenzione e l’emersione della violenza di genere; nonché uno degli obiettivi principali del nostro programma contro la violenza sulle donne.

In particolare per promuovere la parità di genere e prevenire la violenza contro le donne organizziamo gruppi di auto-aiuto, lottiamo contro i matrimoni precoci, favoriamo la tutela legale e cerchiamo di rafforzare la società civile e le istituzioni democratiche.

Tra Benin, Burkina Faso, Brasile, Cuba, Haiti, India, Kenya, Libia, Cambogia, Mozambico, Nicaragua, Palestina, Tunisia e Tanzania in un anno abbiamo: creato e rafforzato 355 associazioni e network, realizzato 65 attività di prevenzione contro tutte le forme di violenza, realizzato 3.515 attività per i diritti delle donne, l’empowerment e contro la violenza di genere, portato avanti 390 campagne di informazione e sensibilizzazione, realizzato 568 giornate di formazione e 97 attività di advocacy per la promozione dei diritti.