“Quello delle acque sotterranee è un tema che va discusso con urgenza per affrontare il cambiamento climatico”. Leggi il commento della nostra esperta Anna Crescenti

Le acque sotterranee sono fuori dalla vista ma non devono essere fuori dalla nostra mente. Per affrontare il cambiamento climatico e soddisfare i bisogni delle comunità locali è necessario studiare il suolo e far sì che l’acqua venga utilizzata in modo sostenibile”. Questo l’appello lanciato in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua del 22 marzo che quest'anno ha proprio come tema “ACQUE SOTTERRANEE - RENDERE VISIBILE L'INVISIBILE” da WeWorld, organizzazione impegnata da 50 anni a garantire I diritti di donne, bambini e bambine in 25 Paesi del mondo compresa l’Italia.

La Giornata Mondiale dell’Acqua si celebra a livello globale ogni 22 marzo, una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e prevista all'interno delle direttive dell'Agenda 21. L'obiettivo primario del World Water Day è sensibilizzare l’opinione pubblica e le varie istituzioni internazionali sull'importanza dell’acqua come risorsa, riducendo il suo spreco ed assumendo comportamenti responsabili per contrastare il cambiamento climatico. Questo scopo è connesso direttamente al raggiungimento del sesto Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG 6) dell’Agenda 2030, ovvero “Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienici per tutti.”

Le acque sotterranee sono sì invisibili, ma il loro impatto è visibile ovunque. Sebbene lontano dalla vista, la falda è un tesoro nascosto. Con l'aggravarsi dell’impatto del cambiamento climatico, la purezza delle acque sotterranee sarà sempre più compromessa. Attualmente, più di un terzo della popolazione mondiale vive in paesi e contesti geografici in cui l’acqua scarseggia. Circa 2.2 miliardi di persone non possono usufruire di acqua potabile e circa 4 miliardi di persone non hanno accesso ai servizi igienici di base (Fonte: Nazioni Unite - SGSS Report 2020). Inoltre, l’obiettivo SDG 6 va a toccare anche l’articolata questione della qualità e sostenibilità delle risorse idriche di tutto il mondo.

Quello delle acque sotterranee è un problema che va affrontato con urgenza ed una visione ampia, dal nord al sud del Mondo – sottolinea Anna Crescenti, esperta WASH dell’organizzazione - La loro scarsità, il loro inquinamento e la loro gestione è una questione che ci riguarda tutti e tutte. Nonostante siano nascoste per loro natura, non possiamo fare finta che non esistano”.

Sul pianeta la domanda di acqua è in costante crescita e questo dipende da diversi fattori. Tra i principali c’è l’aumento della popolazione mondiale che comporta maggiore apporto idrico per bere, lavarsi ma anche per l’agricoltura. Anche il cambiamento climatico ed il conseguente aumento dei fenomeni meteorologici estremi (progressiva desertificazione, siccità e caldo anomalo, inondazioni etc..) contribuisce al depauperamento e contaminazione delle falde acquifere, insieme all’uso di pesticidi e fertilizzanti. Ultimo ma non meno importante, l’ampio spreco di acqua nel nord del mondo per cattiva abitudine e per infrastrutture idrauliche obsolete o latenti di manutenzione, che aggiungono abbondanti volumi di acqua persa lungo la rete di distribuzione.

Nei paesi del Sud del Mondo le criticità sulle acque sotterranee sono anche altre. Alcune, ad esempio, vengono sovrautilizzate e viene estratta dalle falde acquifere più acqua di quanta ne venga ricaricata dalle precipitazioni, come in Siria e Libano, ad esempio, dove la scarsità di ricarica sta influenzando le politiche locali. In Africa, invece, le zone aride o semi aride (come Kenya e Mozambico) devono affrontare sempre di più il problema della scarsità di risorse idriche e nel contempo considerare anche tutti gli aspetti ambientali legati allo sfruttamento delle stesse e ad una gestione sostenibile, nonché ai conflitti legati all’uso delle stesse.

WeWorld lavora da anni con interventi sulla gestione delle acque sotterranee e sulle problematiche annesse, come l’inquinamento delle stesse e la scarsità di ricarica delle falde dovuta sia al sovrasfruttamento ma soprattutto al cambiamento climatico. Oltre agli interventi infrastrutturali con anche l’utilizzo di “smart tecnologies” per migliorare la gestione e diminuire le perdite idriche nei sistemi, grazie a corsi di formazione e a campagne di sensibilizzazione, WeWorld nell’ultimo anno ha raggiunto oltre 1.360.000 persone per aumentare la consapevolezza sul diritto all’acqua, sul corretto utilizzo della risorsa per evitare sprechi e sulle norme igieniche, fondamentali per un uso inclusivo e sostenibile delle risorse idriche. Ha lavorato anche per un accesso all’acqua e servizi igienico-sanitari in paesi dove le risorse idriche sono più scarse, includendo i gruppi più vulnerabili e privilegiando una governance locale, partecipata e multi-attoriale di questa preziosa risorsa.