Articolo redatto insieme alla classe III D dell’istituto tecnico ITC Tanari di Bologna 

Stereotipi, discriminazioni, violenze, paure, desiderio di luoghi sicuri e di libertà. Queste e molte altre le tematiche affrontate nelle classi delle scuole superiori grazie ai workshop che abbiamo realizzato con il progetto GENER-AZIONE5 per abbattere gli stereotipi di genere e sensibilizzare le generazioni coinvolgendole nella lotta contro le discriminazioni di genere, al fine di raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le bambine.   

Il mondo che vogliamo: la campagna e il manifesto della IIID 

Abbiamo coinvolto le ragazze e i ragazzi della III D dell’istituto tecnico ITC Tanari di Bologna in una serie di incontri in classe, che si sono conclusi con la creazione di una campagna che rivela il desiderio di un mondo sicuro in cui la parità di genere è una realtà e le discriminazioni non esistono. 

“Come ci immaginiamo un mondo in cui le discriminazioni e gli stereotipi di genere non esistono?” Le risposte delle ragazze e dei ragazzi della IIID sono diventate parte integrante della nostra campagna di sensibilizzazione grazie al confronto con loro e al dare voce e spazio al loro punto di vista.

 

A sostegno della campagna, la classe ha elaborato anche un manifesto che racchiude sei punti fondamentali per la costruzione di un mondo sicuro e senza pregiudizi.  

"Vogliamo cambiare il nostro pensiero ed evitare di avere pregiudizi. Attività che richiedono impegno, auto-riflessione e apertura mentale, ma possono portare a una visione del mondo più inclusiva, relazioni più autentiche e rispetto reciproco”. 

I ragazzi e le ragazze della IIID  

  • Essere consapevoli dei nostri pregiudizi Il primo passo è riconoscere che tutti e tutte hanno dei pregiudizi, anche se a volte possono essere inconsci. Osservare i nostri pensieri e comportamenti può aiutarci a identificare i pregiudizi che abbiamo; 
  • Esporsi a nuove esperienze Esporsi a nuove culture, ambienti e punti di vista può aiutarci a rompere gli stereotipi e ad aprire la nostra mente a nuove prospettive; 
  • Educarsi Informarsi e studiare su argomenti controversi, prendere parte a discussioni costruttive e confrontarsi con opinioni diverse può ampliare la nostra prospettiva e sciogliere i pregiudizi; 
  • Conoscere le persone senza etichettarle Evitare di giudicare le persone in base agli stereotipi e prendersi il tempo di conoscerle per quello che sono veramente, senza etichettarle; 
  • Promuovere la diversità e l'inclusione Favorire la diversità, l'inclusione e il rispetto reciproco può aiutare a creare un ambiente in cui i pregiudizi vengono riconosciuti e superati;.  
  • Aprirsi al cambiamento Ammettere i propri errori, apprendere dagli altri e mettersi in discussione può favorire una crescita personale e un cambiamento positivo nel modo di pensare.  

Creare spazi sicuri  

Durante le varie attività di tipo creativo e riflessivo, abbiamo approfondito in classe la tematica della violenza di genere, ricercando le diverse tipologie di violenza come forma di aggressione fisica, sessuale, psicologica o economica che possono avvenire in vari contesti, tra cui la famiglia, la scuola, il lavoro, la comunità e la società in generale.  

Rispetto a questo tema, le ragazze hanno dato vita ad un dibattito in classe, rispondendo ad alcune domande elaborate insieme e condividendo con noi e con i compagni le loro personali esperienze, raccontandoci di situazioni in cui si sono sentite più o meno sicure. 

Abbiamo desiderio di cambiamento, di libertà e di spazi in cui sentirci sicure.  

Le ragazze della IIID 

Durante gli incontri abbiamo elaborato delle domande per capire meglio i nostri pensieri e cosa significa secondo noi e i ragazzi e le ragazze delle nuove generazioni il concetto di stereotipi di genere.  

Cos’è per te la parità di genere?  

La parità per me significa poter scegliere la propria libertà di espressione, senza essere giudicati (modo di vestirsi, di camminare, di parlare, ecc.)  

Martina 

La parità per me significa fare quello vuoi senza che le altre persone inizino a giudicarti. 

Arsh 

Cosa ti fa sentire sicura\o?  

Mi fa sentire sicura girare con il mio ragazzo, con le mie amiche, vedere che intorno a me ci sono persone, oppure stare al telefono.  

Isabella 

Se giro per strada da sola l’unica cosa che riesce a farmi sentire sicura è quella di rimanere al telefono con qualcuno fino a quando non arrivo a destinazione. Oppure mi fa sentire sicura non girare sola ma in compagnia del mio fidanzato, perché so che posso fidarmi e che mi protegge.   

Martina 

Mi fa sentire tanto sicura stare a casa.  

Arsh 

Ti è mai capitato di non sentirmi sicura\o? Se sì, quando?  

Si mi è capitato spesso di non sentirmi sicura come avrei voluto, soprattutto alle fermate dell’autobus o a passeggiare in giro per la città da sola, sia durante il giorno ma anche durante la notte; per questo motivo ora cerco sempre di non girare da sola ma sempre accompagnata da qualcuno e se questo non è possibile rimango in chiamata.   

Martina 

Tante volte non mi sono sentita sicura, sia il giorno che la notte e in tante occasioni ho subito catcalling. 

Martina 

Per sensibilizzare quante più persone, le ragazze della classe hanno deciso di fare queste domande alle compagne e ai compagni delle altre classi, con un focus sulle tematiche che si ritengono importanti da affrontare a scuola, affinché possa diventare un luogo aperto e sicuro per tutte e per tutti.  

A scuola con il progetto Gen 5 

Il progetto Gen5 si compone di diverse fasi che permettono ai e alle giovani di affrontare le questioni di genere da diverse prospettive. Nel corso della prima giornata, Irene Pasini, formatrice ed esperta di genere, ha presentato alla classe l’intero percorso, costruendo un momento di riflessione sulle categorie di persone più discriminate. Tematica che è stata ripresa e approfondita con il professore Alessandro Bellassai, specializzato sulle tematiche di identità e relazioni di genere, con un focus sul genere maschile. 

Durante l’incontro con Letizia Lambertini del Centro Senza Violenza, i ragazzi e le ragazze hanno affrontato la tematica della gelosia, prima in generale e poi nelle relazioni affettive, confrontandosi con le opinioni dei compagni e delle compagne.  

Noi di WeWorld ci siamo occupate di svolgere con la classe le attività più pratiche. A seguito di una breve presentazione sull’obiettivo 5 dell’Agenda 2030, da cui il progetto prende il suo nome, abbiamo costruito insieme ai ragazzi e alle ragazze la campagna e il manifesto che vi abbiamo raccontato. 

Questo articolo è il frutto del lavoro fatto insieme, dove i veri protagonisti sono i ragazzi e le ragazze della III D: tematiche, idee e azioni sono state interamente decise da loro con il desiderio di sensibilizzare più persone possibili in merito alle tematiche di genere.  

Infatti, oltre alle interviste che verranno condotte all’interno della loro stessa scuola, i ragazzi e le ragazze della IIID hanno deciso di immergersi nelle attività di sensibilizzazione rivolte ai e alle più giovani che frequentano le scuole medie, progettando attività di formazione che vedranno uno sviluppo a partire dal prossimo settembre, con l’inizio del nuovo anno scolastico. 

Generazione 5: il progetto  

Il progetto Generazione5 è realizzato in partenariato con l’associazione di promozione sociale SCOSSE, Fondazione ACRA, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, e Università di Bologna Dip. “G. M. Bertin” di Scienze dell’Educazione – Centro Studi sul Genere e l’Educazione (CSGE) per contribuire alla realizzazione dell’Obiettivo 5 dell’Agenza 2030: raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le bambine. 

Il progetto è finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo (AICS) con il supporto del Comune di Bologna grazie al progetto Nuovi Equilibri. 

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