I casi di colera dopo il ciclone Kenneth sono diventati già 50. Gli operatori di WeWorld-GVC Onlus però sono tornati nelle scuole per insegnare ai bambini come difendersi da malaria e colera.

 

“La casa è crollata. Sono cadute due pareti. È entrata acqua ovunque, in poco tempo. Così, sono dovuta fuggire e ora, dopo l’evacuazione, sto in un centro di accoglienza. La gente, dopo il ciclone, è entrata in casa mia e ha rubato tutte le mie cose”. A raccontarlo è Ilda, giovane insegnante mozambicana del laboratorio della scuola di Natite, oggi purtroppo tra i 50mila nuovi sfollati nei centri di accoglienza della zona, dopo l’arrivo del ciclone Kenneth. Per WeWorld-GVC Onlus, Ilda insegna drammaturgia ai bambini dell’Oficina de arte di Pemba, il laboratorio di arte per i minori che prova a far sfuggire a matrimoni precoci, droga e pericoli della strada, grazie a corsi di poesia, teatro, pittura e musica.

Nonostante la città portuale capoluogo di Capo Delgado sia stata duramente colpita da Kenneth, “ciclone gemello” di Idai, e diverse scuole siano state danneggiate, Ilda è tra i cooperanti dell’organizzazione che già in questo week end sono tornati sul campo, per dare vita ad azioni urgenti nelle scuole e tra le comunità. Il rischio, infatti, ora è l’emergenza colera. I casi sono passati da 13 a 30 e ora a ben 50* in poche ore. Nel frattempo, si teme che la massiccia presenza di acqua nei quartieri possa rendere sempre più veloce la diffusione della malaria, già presente nell’area, e che a causa della moltiplicazione delle zanzare killer responsabili della malattia potrebbe arrivare a minacciare sempre più persone. Per questo gli insegnanti dell’Oficina de arte hanno cercato di spiegare ai bambini della scuola di Samora Machel e di Muxara, danneggiate dal ciclone, quali sono i rischi connessi a colera e malaria, come si diffondono, quali sono le pratiche che possono adottare per evitare che le loro vite siano messe in pericolo. E lo hanno fatto con il metodo dell’Oficina: parlando di temi difficili da affrontare, attraverso l’arte. Hanno infatti insegnato loro una canzone il cui ritornello potrà aiutare anche le loro famiglie a fare in modo che si sparga la voce anche nelle aree più remote e difficilmente raggiungibili. Inoltre, gli insegnanti sono andati nei quartieri per sensibilizzare le famiglie degli studenti. Nell’area, le case danneggiate risultano essere 45,300, mentre quelle completamente distrutte 7000. Sono 83,600 gli ettari di colture distrutti. Le classi danneggiate dal ciclone sono 477. Tra queste, vi è la scuola di Samora Machel, dove non ha più retto il tetto. Qui i cooperanti di WeWorld-GVC Onlus hanno esortato i bambini a cantare insieme e a continuare con le attività dell’Oficina per aiutare gli studenti in questo momento di difficoltà per l’intero paese.

Previsto un intervento dell’organizzazione di ristrutturazione di due delle scuole di Pemba colpite dal ciclone Kenneth, grazie al sostegno al progetto “Particidade” di WeWorld-GVC Onlus, sostenuto dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e realizzato in partnership con il Comune di Reggio Emilia, il Comune di Milano e la Regione Emilia Romagna. Intanto, però, il lavoro degli operatori umanitari e dei cooperanti incontra anche altri ostacoli, oltre alla difficoltà causata dai due cicloni. Nell’area di Macomia, distretto vicino Pemba che è stato colpito da Kenneth, solo pochi giorni fa c’è stato un attentato che ha ucciso un insegnante e altre due persone nei villaggi di Ntapuala e Banga Velha.  Attacchi di estremisti, infatti, da un anno e mezzo colpiscono le comunità delle aree rurali della provincia di Capo Delgado  e MacomiaOltre alla difficoltà di accesso nelle aree colpite dai due cicloni, le comunità rischiano di doversi confrontare anche con altri fattori di instabilità che rendono anche più difficile il lavoro degli operatori umanitari in alcune zone.

Non possiamo restare indifferenti verso chi ha perso tutto e ora ha bisogno del nostro aiuto!

ABBIAMO BISOGNO URGENTE DI TE!

 

*Il dato è aggiornato al 06/05/2019