#RESTIAMOUNITI: LA CAMPAGNA 2020 DI RACCOLTA FONDI A SOSTEGNO DI OSPEDALI E PERSONALE SANITARIO IN LOMBARDIA, EMILIA ROMAGNA, FRIULI E LIGURIA.

Da più di un anno a questa parte, l’Italia sta combattendo in prima linea per sconfiggere l’emergenza Coronavirus e la più grande crisi sanitaria globale degli ultimi 100 anni. Noi non potevamo assolutamente essere indifferenti a questa battaglia. E’ per questo che l’anno scorso abbiamo attivato #RESTIAMOUNITI, una campagna di raccolta fondi per sostenere ospedali e personale sanitario per garantire l’incolumità di medici ed infermieri ed allo stesso tempo aumentare la capacità di risposta degli ospedali lombardi, emiliani, friulani e liguri. 

Azioni anche dedicate ai più fragili: donne in difficoltà e bambini vulnerabili in tutta Italia. L’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus Covid-19 una pandemia, con 100 Paesi colpiti su 196.

Il conteggio delle vittime nel 2020 cresceva di ora in ora; solo in Italia, avevamo superato i 98.000 contagi e i 29.000 decessi. Per questo avevamo deciso di mettere in campo le nostre risorse per sostenere i più deboli ed attivarci per unire le forze e far fronte a questa emergenza. I contagi aumentavano progressivamente ed in molti presidi si rischiava che i sistemi ospedalieri non potevano fronteggiare il picco di contagi e la situazione diventi critica.

Era possibile alla campagna RESTIAMO UNITI (#RestiamoUniti) tramite: IBAN IT92 F020 0801 6000 0000 5181 125
Causale: emergenza Covid 19

La raccolta fondi é servita a sostenere:

  • La Sanità regionale della Emilia Romagna;
  • il Fondo per le famiglie del Comune di Brescia;
  • l’Ospedale Galliera di Genova;
  • l’azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Trieste Gorizia Monfalcone).

 “In questi anni abbiamo affrontato tante emergenze nei Paesi in cui interveniamo e abbiamo imparato che per uscire da una crisi è fondamentale restare uniti - Dina Taddia, Consigliera Delegata di WeWorld – “il nostro Paese è il terzo per contagi e molte Regioni non sono pronte ad affrontare le conseguenze di un virus tanto aggressivo quanto rapido nei contagi. Per questo abbiamo deciso di sostenere gli ospedali. Dobbiamo poter rispondere efficacemente all’emergenza per uscirne il prima possibile”.

Il contributo al sistema sanitario però non è stata l’unica iniziativa messa in campo: a seguito delle misure della Presidenza del Consiglio dei Ministri, abbiamo chiuso gli spazi nelle periferie in Italia dedicati alle donne e ai bambini e alle bambine e tutti i nostri uffici, garantendo le attività con lavoro da remoto.

Continua Dina Taddia: “WeWorld vuole garantire che i più fragili, quelli che normalmente vengono lasciati indietro dalla società, non restino isolati. I ragazzi – e le loro famiglie - che seguiamo nei progetti contro la dispersione scolastica sono smarriti da quanto sta succedendo e non riescono a seguire i programmi scolastici, le donne vittime di violenza sono confinate in casa con i maltrattanti. A loro va il nostro pensiero quotidiano e stiamo attuando azioni per garantire sostegno e aiuto. In molti dei Paesi dove siamo presenti il virus sta iniziando ad arrivare, per questo stiamo preparando le nostre missioni a reagire al virus”.

Attraverso la donazione era possibile dare il proprio contributo concreto sia a supporto degli ospedali che alle donne e bambini vittime di violenza: con 35 euro si poteva contribuire ad attivare una help line dedicata alle donne in difficoltà, con 50 euro si garantiva supporto psicologico a distanza per genitori e bambini smarriti per l’emergenza. Con 75 euro era possibile donare kit per cure domiciliari e assistenza ad anziani e tutti coloro che non possono accedere alle strutture sanitarie e con 120 euro si poteva fornire materiale medico sanitario per i reparti di terapie intensive all’interno degli ospedali.

Fondamentale per debellare la pandemia è ridurre i contatti e seguire le norme igieniche basilari. Per questo WeWorld ha affiancato all’azione sul campo, l’attività di sensibilizzazione mediante una campagna multi-lingua da divulgare nei propri 29 Paesi di intervento per evitare il contagio. La guida è stata diffusa ai nostri operatori in loco, staff locale, famiglie e beneficiari.