Qual è il nesso tra cambiamenti climatici e la questione di genere? Che ruolo di leadership ricoprono le donne nei processi decisionali sulla crisi climatica? Quali sono le strategie e le soluzioni per promuovere la leadership femminile in questo campo? A queste e ad altre domande rispondono gli scatti che la fotografa Gaia Squarci ha realizzato per noi in Kenya e che saranno in mostra a Nairobi.
Verrà inaugurata venerdì 24 novembre a Nairobi “I want you to know”, la personale di Gaia Squarci, la fotografa italiana, classe 88, che è stata con noi in Kenya per raccontare il ruolo delle donne nel combattere la crisi climatica che colpisce il paese.
La mostra – realizzata con la curatela di Cortona On The Move ed inaugurata in occasione del lancio della campagna ‘Activate Nairobi’ promossa dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e l’Istituto Italiano di Cultura – nasce da un workshop che la stessa fotografa ha tenuto in Kenya in partnership con Mwelu Foundation e che ha coinvolto anche i giovani originari da Mathare, nella periferia di Nairobi.
“Le donne di tutto il mondo sono colpite in modo sproporzionato dalle sfide ambientali, perché rappresentano la maggior parte dei poveri del mondo e sono quindi più dipendenti dalle risorse naturali minacciate – racconta Gaia Squarci -. Come ha confermato la pandemia di Covid-19, qualsiasi situazione di crisi esacerba anche le tensioni nella società e nei nuclei familiari, che invariabilmente si traducono in un aumento della violenza contro le donne. Le donne che vedete in queste fotografie sono ben consapevoli di questi ostacoli, alcune li hanno subiti in prima persona, e hanno rifiutato di essere vittime per diventare agenti di cambiamento attraverso il loro lavoro, le loro parole e il loro tempo”.
Tra le protagoniste degli scatti anche Sereti Nabaala, attivista keniota Maasai del villaggio di Aitong a Narok West. Sereti è da sempre impegnata a sensibilizzare le donne delle comunità Maasai a opporsi alle mutilazioni genitali femminili e diventare spose bambine. Un impegno, il suo, che nasce da un’esperienze diretta: a 10 anni, come ogni ragazza Maasai della sua età, Sereti ha subito la mutilazione genitale femminile. Con la sua associazione Sereti porta avanti attività di sensibilizzazione nelle scuole su igiene mestruale e fornendo assorbenti, difficilmente reperibili e molto costosi per le bambine che spesso si trovano costrette a non andare a scuola. Inoltre, porta avanti la sua lotta per il contrasto alla crisi climatica, spiegando nelle scuole l’importanza dell’acqua e dell’attività di riforestazione.
Una storia raccontata anche da Gaia Squarci che con la sua arte riesce a fornire una rappresentazione dell'importanza della leadership femminile, verso l’affermazione di una narrativa di genere nel contesto della crisi climatica, al fine di sensibilizzare sul ruolo cruciale che le donne ricoprono per accelerare un’ambiziosa azione climatica.
Le donne continuano ad essere marginalizzate dalla sfera politica anche nel campo climatico, a causa di stereotipi di genere, mancanza di accesso e barriere socioeconomiche strutturali. I cambiamenti climatici impattano ogni essere vivente, ma le prospettive e le decisioni esistenti per affrontarla sono tipicamente ideate dagli uomini al potere. Si tratta anche di una crisi di leadership e lavorare sulla parità di genere è fondamentale per risolvere la crisi climatica in corso.
Nel quadro della campagna internazionale per i 16 Giorni di Attivismo contro la Violenza di genere, il 24 novembre, a partire dalle 9:30, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e l’Istituto Italiano di Cultura, insieme all’Ambasciata italiana in Kenya, hanno organizzato un evento per il lancio della campagna ‘Activate Nairobi’ tramite un panel che vedrà protagoniste 4 donne illustri e di grande ispirazione, tra cui attiviste climatiche, docenti universitari, ricercatrici, che risponderanno alle domande sopracitate portando le loro testimonianze, idee e prospettive.