"Oggi gli stati membri dell’Unione Europea votano la proposta di Direttiva europea sulla Corporate Sustainability Due Diligence per assicurare che le imprese rispettino i diritti umani e ambientali.  Se gli stati presteranno fede all’accordo che hanno raggiunto lo scorso dicembre, l’Europa si avvicinerà alle richieste dei cittadini e delle cittadine di mettere al centro il benessere delle persone." Questo il commento di Margherita Romanelli responsabile advocacy WeWorld, in occasione del voto dell'UE sulla direttiva.

"Il voto di oggi del governo italiano a favore della direttiva potrebbe segnare un passo importante per proteggere le nostre produzioni locali, in agricoltura come negli altri settori.

Le proteste dei trattori nelle vie di tutta Europa degli ultimi giorni ci raccontano la necessità di un modello economico diverso da quello attuale, un sistema che riesca a produrre reddito e dignità per chi lavora.

Filiere produttive che non rispettano i diritti di lavori e lavoratrici contribuiscono ad alimentare situazioni di povertà, lavoro minorile, nuove schiavitù e disastri ambientali. Inoltre, il rischio è che i prodotti derivanti da queste filiere invadano il nostro mercato, sfavorendo le tante imprese agricole delle nostre campagne che vogliono produrre nel rispetto delle norme che riflettono i nostri valori etici e di civiltà". Continua Romanelli. "Non crediamo che ritardare la transizione verso l’abbandono dei combustibili fossili e la riduzione dei fitofarmaci sia una soluzione perché significa condannare la terra ad una progressiva sterilità o perdere gli impollinatori ed avere meno frutta e verdura. Invertire invece un meccanismo estrattivista che sfrutta terra e lavoro è la richiesta che va ascoltata e appoggiata, sostenendo agricoltori e agricoltrici con incentivi e formazione per compiere quella conversione strutturale di cui abbiamo bisogno.

Un’opportunità per sviluppare un modello economico italiano improntato al benessere di tutte le persone coinvolte, attento ai territori, credibile, desiderabile e ri­conosciuto sul piano internazionale perché in grado di posizio­nare il nostro paese come eccellenza sia di prodotto, sia nella risposta alle princi­pali sfide globali (ambientali e di equità).

Ci auguriamo che l’Italia e l’Europa siano all’altezza di cogliere questa importante occasione costruita consultando migliaia di associazioni, enti pubblici, cittadine e cittadini!”