WeWorld - GVC lavora in Mozambico da anni con progetti che mirano a sostenere le comunità più vulnerabili e in particolare donne e bambini con attività volte all’autosufficienza alimentare, alla prevenzione dei disastri, alla migliore gestione dell’acqua in agricoltura e al sostegno del sistema educativo locale. Il nostro personale in Mozambico è stato subito mobilitato per raggiungere l’area colpita dal ciclone Idai che ha quasi completamente distrutto la città di Beira e le aree limitrofe, provocando la distruzione di case, scuole, ospedali e delle principali infrastrutture.

Grazie al coordinamento con alcune associazioni locali, ci stiamo adoperando per un aiuto diretto nell’emergenza a chi ora necessita di tutto: acqua pulita, salute, assistenza e servizi igienico sanitari, nelle aree devastate da Idai.

Ci stiamo coordinando con altre ONG internazionali e con il sistema delle Nazioni Unite per evitare duplicazioni degli interventi - racconta Stefania Piccinelli, responsabile del Dipartimento Programmi Internazionali -. Per chi opera in queste catastrofi è fondamentale il coordinamento con tutti i soggetti che operano sul terreno per essere più efficaci e sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dai finanziatori istituzionali e privati e far fronte agli immani bisogni che stanno emergendo di ora in ora”. Così come di ora in ora cresce il il numero delle vittime che purtroppo è destinato a salire quando sarà possibile accedere a tutte le aree colpite dal ciclone.

Oggi si calcola che sono più di 700 i morti e oltre 800mila le persone colpite anche indirettamente dagli effetti del ciclone IDAI che si è abbattuto su Mozambico, Zimbabwe e Malawi. Come dichiarato dalla nostra Consigliera Delegata, Dina Taddia, “pare un controsenso pensare che WeWorld-GVC stia lavorando da anni in Mozambico, per rafforzare la resilienza delle popolazioni colpite dalla siccità. L’incapacità di gestire i processi di prevenzione e gestione dei rischi causati da disastri ambientali, la mancanza di infrastrutture, la sottovalutazione a livello internazionale dei danni prodotti dal cambiamento climatico, stanno producendo purtroppo conseguenze evidenti in tutto il mondo, paradossalmente in maggior misura sulle popolazioni dei paesi economicamente più deboli”.

Non è un caso infatti che anche i progetti WeWorld-GVC in Mozambico abbiano come obiettivo primario non solo il miglioramento delle produzioni agricole attraverso il rafforzamento delle competenze degli agricoltori e dei tecnici ma anche il sostegno e lo sviluppo di misure di prevenzione dei rischi ambientali, perché sicurezza alimentare, prevenzione e tutela dal dissesto idro-geologico non sono più scindibili.

“Qui, le autorità locali non possono far fronte alle emergenze in maniera efficace e la popolazione non è quindi preparata ad affrontare l’impatto degli effetti della siccità sulle attività produttive - dichiara Daniele Gallo, rappresentante paese del Mozambico-. Al fine di aumentare la resilienza della popolazione rurale e gli strumenti di prevenzione dei rischi innescati dai cambiamenti climatici, l’azione mira alla diversificazione delle colture e al miglioramento della produzione agricola attraverso l’adozione di nuove tecnologie –continua-. Promuove, inoltre, lo sviluppo di un’agricoltura conservativa e il rafforzamento della pianificazione territoriale e delle risorse idriche, attraverso il coinvolgimento diretto dei tecnici e del personale dirigente delle istituzioni coinvolte. Inoltre, prevede anche una componente di Disaster risk management, ovvero di gestione dei rischi” conclude Gallo.

In Mozambico così come avviene in America Latina, We World - GVC è attiva nel fronteggiare stati di emergenza nazionale dovuti a periodi di siccità che si alternano a alluvioni, con gravi ripercussioni sulla sicurezza alimentare delle popolazioni.

WeWorld – GVC ribadisce il suo impegno in favore dell’Obiettivo 13 dell’Agenda 2030 per contrastare il cambiamento climatico e chiedere politiche che impediscano che i fenomeni causati da esso diventino sempre più frequenti, con perdite umane e danni permanenti in tante aree del mondo.

Bologna, 27 03 2019