Online il videoclip di “Filo spinato – La Superbia”, il nuovo singolo di Chadia, a supporto delle donne che subiscono violenza.
Si intitola “Filo spinato – La Superbia” il pezzo dedicato a tutte quelle donne che ogni giorno lottano contro i fantasmi di un passato che ritorna e che si insinua sottopelle come inchiostro, che affrontano un percorso di guarigione, sia del corpo che dell’anima, lento e tormentato, consapevoli che per scacciare il buio dalla propria vita ci vuole tempo e coraggio.
Con questo brano Chadia si fa nostra sostenitrice, e in particolar modo della campagna “#MaipiùInvisibili”, attiva dal 4 al 16 marzo 2024 e a cui è possibile aderire donando al numero solidale 45590. I fondi raccolti andranno a sostenere il nostro programma nazionale contro la violenza sulle donne. Gli Spazi Donna WeWorld sono nati con l’obiettivo di far emergere il sommerso in quartieri difficili, dove molto spesso la violenza sulle donne è talmente diffusa e quotidiana da essere accettata, spesso nemmeno percepita anche dalle donne che la subiscono.
Nelle scorse settimane abbiamo incontrato, insieme a Chadia, un gruppo di studentesse provenienti da diverse scuole della periferia di Milano, con cui abbiamo condiviso storie, opinioni e punti di vista sulle relazioni, sugli stereotipi e sulle difficoltà di vivere in contesti sociali più complicati.
A sostegno della campagna Chadia ha scelto di condividere sui suoi social alcune delle testimonianze raccolte nei nostri Spazi Donna WeWorld. Storie di donne vittime di abusi, di violenza fisica e psicologica perché uno strumento fondamentale per contrastare la violenza è il racconto. Rendere visibile quello che succede serve a non rendere invisibili le ingiustizie che le donne subiscono ogni giorno.
"Filo Spinato - La Superbia" è il secondo di una serie di brani associati ai sette peccati capitali. Il video, ideato e diretto dal duo creativo Laccio & Shake, ritrae CHADIA appesa a un’imbracatura che la tiene sospesa nel vuoto, quasi inerme, un’immobilità estremamente simbolica nello storytelling del brano, che racconta le sensazioni di una donna che ha subito violenza e percepisce “il futuro come imprigionato dietro a un muro con il filo spinato". I toni caldi e cupi del rosso sullo sfondo si alternano a quelli più freddi di frame in cui l’artista canta allo specchio quasi rivolgendosi a se stessa, scavando in sé stessa per trovare nella propria sensibilità le radici della propria forza, mentre luci e ombre si stagliano sul suo volto.