Moltissimi e moltissime le escluse: soprattutto le bambine delle zone più povere e rurali. Completamente negato l’accesso all’istruzione alle ragazze dopo i 12 anni.
Il prossimo 25 marzo inizierà il nuovo anno scolastico in Afghanistan ma per molte bambine e bambini – in particolare nelle zone rurali - poter studiare rimane un sogno lontano.
Nelle aree più povere e remote dell’Afghanistan, le famiglie più vulnerabili non riescono ad affrontare le spese per mandare figlie e figli a scuola. Molte vivono in condizioni di povertà, aggravate dalla crisi economica e dai continui divieti imposti dalle autorità talebane.
Chi rischia di rimanere indietro sono soprattutto donne e bambine: per loro, l’educazione non è considerata una priorità e vivono in un sistema che continua a negare i loro diritti: non possono lavorare, studiare se hanno più di 12 anni o uscire di casa senza un tutore maschio. Sono milioni le donne rimaste vedove che non hanno i mezzi per garantire a figlie e figli nemmeno un pasto al giorno.
Noi non le lasciamo sole. Attraverso i nostri progetti sosteniamo i nuclei familiari guidati da donne nella provincia di Herat, garantendo accesso al cibo.
Le bambine e le ragazze che non possono andare a scuola trascorrono i propri giorni svolgendo lavori domestici e sono spesso costrette a sposarsi molto presto. Sono maggiormente a rischio di violenza, abusi e sfruttamento.
L’educazione è un diritto fondamentale e deve essere garantito, senza discriminazioni, anche in contesti di emergenza e di crisi protratte. Bambine, bambini e adolescenti che vanno a scuola possono costruire il futuro che sognano e che meritano. Continueremo a lavorare perché sia così. Per tutte e tutti.