Il violento terremoto che la mattina del 6 febbraio alle 04:17 ha colpito le regioni della Turchia meridionale e della Siria settentrionale ha provocato oltre quarantamila morti. 

In Siria, dopo quasi 12 anni di conflitto, la maggior parte degli edifici delle zone colpite erano già pericolanti. Questo terremoto segna un ulteriore disastro per il Paese: il 17 febbraio i numeri parlano di oltre 4.400 morti e 8.100 feriti nel nord-ovest della Siria. Tuttavia, gli edifici continuano a crollare - anche nelle zone vicine a Damasco -, e i numeri potrebbero ancora crescere.

Intervista Sky a Claudia Oriolo, Rappresentante Paese WeWorld in Siria.

La nostra Unità di Emergenza si è attivata immediatamente per verificare le condizioni dello staff locale, fortunatamente illeso, e fare ricognizioni per valutare interventi immediati a supporto della popolazione colpita.

Il nostro staff locale ad Aleppo, una delle zone più colpite dal terremoto, è impegnato dal primo giorno per garantire beni di prima necessità nei rifugi temporanei, tra cui materassi, kit igienici e coperte, anche per proteggersi dal freddo.

Nelle zone in cui la rete idrica è stata fortemente danneggiata dal terremoto, stiamo garantendo l'accesso ai servizi idrico-sanitari attraverso la riparazione e i rifornimenti di acqua potabile con camion cisterne, raggiungendo al momento circa 10.000 beneficiari, di cui il 38% bambine e bambini.

  • Distribuzione di acqua potabile ad Aleppo ©StaffWeWorld

Nelle zone colpite dal terremoto le scuole sono state chiuse. Solo ad Aleppo, oltre 263 edifici scolastici hanno riportato danni e quelli illesi sono utilizzati come rifugi temporanei per le famiglie sfollate, dove stiamo distribuendo beni di prima necessità.

Ancora una volta, milioni di bambine e bambini siriani non possono andare a scuola. Tra loro, ci sono anche studenti e studentesse che abbiamo aiutato ad accedere a un'istruzione sicura e inclusiva negli ultimi anni. Come Karam, che la notte del terremoto si è svegliato mentre la casa tremava terribilmente. Insieme alla sua famiglia è stato a lungo sotto la pioggia, fino a quando si sono riparati nella sua scuola.

Un'altra conseguenza allarmante del terremoto - e che si protrarrà per tanto tempo - è il suo impatto sull'educazione, un settore che ha sofferto sin dall'inizio della crisi siriana nel 2011.

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Il nostro intervento in Siria

Siamo presenti in Siria dal 2011, sin dall'inizio della crisi, con interventi su istruzione, protezione, WASH e risposta alle emergenze, compresa quella al Covid-19 e all'epidemia di colera scoppiata nel 2022. Tramite interventi multi-settoriali, lavoriamo principalmente in Educazione in emergenza, assicurando un accesso sicuro e inclusivo all'educazione a migliaia di bambine e bambini.