Durante la notte del 22 giugno, un forte terremoto di magnitudo 5.9 ha colpito le province di Paktia, Paktika e Khust a sud est dell’Afghanistan, e in parte anche le aree limitrofe oltre il confine con il Pakistan.

Dopo oltre un giorno di tentati soccorsi, le vittime accertate sono circa 800 e i feriti oltre 1500. Tuttavia, i numeri molto probabilmente aumenteranno vista la conformazione delle aree colpite e la situazione in cui riversa il paese. Infatti, la distribuzione di villaggi remoti lungo le montagne, le pessime condizioni delle strade e del terreno, le attuali forti piogge, i danni alle reti di comunicazione e la scarsità di risorse fanno sì che sia i soccorsi che le notizie hanno difficoltà ad arrivare in tutta la regione. Inoltre, in alcune zone sono crollate la maggior parte delle costruzioni abitative e molte persone si sono ritrovate senza un tetto.

Questa catastrofe naturale pesa ancora di più in un contesto come quello afghano, che dall’anno scorso sta attraversando un insieme di crisi allarmanti. Quasi tutta la popolazione vive in condizioni di povertà estrema e non ha accesso ai servizi di base. Il sistema sanitario, già sull’orlo del collasso prima del terremoto, non ha le capacità di fornire assistenza alle vittime e i rischi di conseguenti epidemie sono molto alti: ora più che mai, il sostegno internazionale alla popolazione afghana è tanto necessario quanto urgente.

Il nostro intervento

Noi lavoriamo nel paese a fianco delle fasce più vulnerabili, che sono quelle a cui la nostra organizzazione dà priorità in tutti i contesti in cui opera: donne, bambine e bambini. In particolare, in Afghanistan sosteniamo le donne rimaste vedove e quelle che per altri motivi si sono ritrovate le proprie famiglie a carico. Sono loro le nostre beneficiarie, in quanto vedendo le loro libertà sempre più ridotte, e in un contesto in cui il solo uscire di casa diventa per loro molto difficile, devono provvedere per i loro figli e familiari. Infatti, le loro possibilità di lavorare o anche solo di chiedere l’elemosina sono praticamente assenti. Per questo forniamo ogni mese a 180 famiglie guidate da donne sole sostegno economico per l’acquisto di alimenti. La nostra intenzione è quella di estendere nei prossimi mesi il numero di beneficiarie.