GVC Gruppo di Volontariato Civile, insieme al Comune di Bologna e a una rete di ong europee, ha dato il via al progetto #MigraTed in cinque paesi dell'Unione. Coinvolgerà insegnanti, giovani studenti e lavoratori, cittadini e rifugiati, in una campagna di sensibilizzazione digitale volta a promuovere la cultura della condivisione, dell'inclusione e dell'accoglienza in Europa.

IN EUROPA        

Razzismo e xenofobia. Discriminazione. Classismo. Apologia del fascismo. Sull'onda dei populismi, in Europa tornano a risvegliarsi movimenti che inneggiano alla violenza contro i migranti, alla criminalizzazione e all'esclusione del diverso, fino a spingersi persino alla teorizzazione della razza. Per rendere virali i messaggi di odio, ci si serve in maniera programmatica di azioni mirate a colpire chi favorisce la cultura dell'inclusione, molto spesso servendosi più o meno consapevolmente della creazione di fake news sui social network come cassa di risonanza. Ma ciò che sembrava appartenere solo alla realtà virtuale si sta trasformando in atti violenti che rischiano di essere emulati da gruppi consistenti.  

AL VIA IL PROGETTO #MigraTed    

L'affermarsi degli estremismi sta rendendo ancor più evidente che democrazia e cultura dell'inclusione e dell'accoglienza sono a rischio. Nella convinzione che intervenire per promuovere la cultura del dialogo sia tra le sue mission, GVC lancia oggi il progetto #MigraTed, rivolto a giovani lavoratori e studenti ma anche a formatori e insegnanti, in cinque paesi europei: Italia, Grecia, Portogallo, Slovenia e Cipro. L'iniziativa, finanziata dall'Unione europea, sarà realizzata in partenariato con il Comune di Bologna e consentirà a cittadini europei e non che frequentano le scuole superiori o che lavorano in questi paesi di sperimentare un percorso d'incontro. Inoltre, faranno parte di un percorso di apprendimento che li porterà a servirsi delle tecniche digitali, del video making e della conoscenza del web, per dar vita a una contro narrativa che difenda l'importanza del rispetto dei diritti umani.

LA CAMPAGNA DIGITALE      

Insieme, metteranno in campo un web doc transnazionale, interamente autoprodotto, che introdurrà un nuovo punto di vista sulla convivenza tra i popoli, il dialogo inter religioso e l'accoglienza. Lavoreranno inoltre a una ricerca sul tema dell'intercultura, partecipando a workshop e conferenze, per poi mettere in piedi una campagna di comunicazione, con il coinvolgimento di scuole, autorità locali e nazionali, istituzioni pubbliche e private, ong, decision makers e soprattutto le comunità. Rivolgersi ai giovani, però, non era sufficiente. Per questo si è scelto di sostenere gli insegnanti e i formatori, fornendo loro tecniche e strumenti per utilizzare come strumento didattico il digitale e per promuovere i valori della cittadinanza attiva e della democrazia tra gli studenti.  

I DOCENTI E L'INFORMATION TECHNOLOGY    

La maggior parte dei docenti in Europa ammette di avere difficoltà nell'approcciarsi all'information technology. C'è un gap formativo, dunque. Ma anche dovuto all'assenza di strumenti nelle scuole che porta gli insegnanti a non servirsi delle tecniche digitali per affermare nuovi e più efficaci modelli pedagogici. E così, MigraTed non si concentrerà solo su 800 giovani tra i 14 e i 20 anni, diversi dei quali rifugiati o richiedenti asilo. Ma anche e soprattutto sugli insegnanti. In molti paesi europei, infatti, non più di due terzi degli studenti sostiene di conoscere i contenuti della Dichiarazione dei diritti umani. Il sondaggio EU-MIDIS II (2015) ha dimostrato che il 38% degli intervistati ha subito discriminazioni a causa della propria origine nei 5 anni precedenti il sondaggio, il 24% degli intervistati ha subito discriminazioni negli ultimi 12 mesi. In realtà fortemente interessate dal fenomeno delle migrazioni come Italia, Cipro, Grecia e Slovenia, #MigraTed aiuterà i giovani a capire quali siano le cause che portano i rifugiati a fuggire dai loro paesi, li aiuterà a difendersi dall'odio e dagli stereotipi e li guiderà attraverso la riscoperta dei valori della solidarietà e dell'incontro con il diverso, esperienza che culminerà nella partecipazione al Terra di Tutti Film Festival che dal 2007 ad oggi si è servito del documentario come mezzo per raccontare e sensibilizzare l'opinione pubblica sui diritti umani nel mondo.

UNA RETE INTERNAZIONALE CONTRO LA DISCRIMINAZIONE       

Il progetto coinvolgerà numerose realtà internazionali e sarà gestito da GVC insieme al Comune di Bologna, CSAPSA2, Action Aid Hellas, SLOGA, 4Change, COFAC, KARPOS e Future Worlds Center. "La tematica migratoria è al centro del dibattito pubblico - ha dichiarato Giorgia Bailo, coordinatrice del progetto #MigraTed per GVC- ma assistiamo a un dibattito spesso viziato da dati non corretti e basato su pregiudizi. Un dibattito in cui migranti, rifugiati e richiedenti asilo non hanno voce in capitolo- continua-. C'è bisogno di una nuova narrazione sulle migrazioni, di una presa di coscienza del legame tra sviluppo, migrazioni e diritti umani, e in questo la comunità educante ha un ruolo fondamentale: per questo #MigraTed vuole rafforzare le competenze di insegnanti, educatori e operatori su questi temi, e coinvolgere giovani migranti, rifugiati e richiedenti asilo, nella costruzione di una narrazione differente, attraverso strumenti multimediali". E conclude: "Partendo da qui, e con un dialogo costante con diverse realtà territoriali e nazionali attive in campo educativo e sociale, potremo promuovere un'educazione e una società più inclusive e scevre da stereotipi e discriminazioni".