A un anno dal cessate il fuoco del 27 novembre 2024, la situazione in Libano rimane estremamente fragile. Nonostante l’accordo, le tensioni non sono diminuite e la popolazione civile continua a vivere nell’incertezza. Le attività militari israeliane persistono nel Sud del Paese, nella Valle della Bekaa e persino a Beirut.

Secondo la Forza di Interposizione delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL), dall’entrata in vigore del cessate il fuoco sono state registrate oltre 10.000 violazioni aeree e terrestri, che hanno provocato la morte di almeno 335 civili, tra cui 13 bambine e bambini, e il ferimento di 973 persone, di cui 146 minori.

Solo nel mese di novembre, due attacchi su Beirut hanno causato 13 vittime — 11 delle quali bambine e bambini — alimentando i timori di una nuova escalation. Gli attacchi continuati hanno colpito duramente infrastrutture civili essenziali: abitazioni, scuole, strade, terreni agricoli e siti economici strategici hanno subito danni estesi. La costruzione di un nuovo muro da parte d’Israele all’interno del territorio libanese sta limitando ulteriormente l’accesso delle comunità alle proprie terre e ai mezzi di sussistenza.

Ad oggi, oltre 150.000 persone sono ancora sfollate, ritrovandosi costrette a lasciare i propri villaggi e città e a convivere con affitti in aumento, scarse opportunità di reddito e una pressione economica crescente. I continui attacchi Le ostilità impediscono la ricostruzione e rendono impossibile un ritorno sicuro. Bambine, bambini e adolescenti vivono in uno stato costante di paura e instabilità, con ripercussioni profonde sul loro benessere e sul loro diritto alla protezione.

Gli effetti della guerra sulle persone più giovani restano evidenti. Secondo un’indagine UNICEF del gennaio 2025, il 72% delle persone che si prendono cura di minori segnala che bambine, bambini e adolescenti hanno vissuto ansia o nervosismo durante il conflitto, mentre il 62% riporta sintomi di tristezza o depressione.

L’analisi evidenzia inoltre un peggioramento drammatico della nutrizione infantile nei governatorati di Baalbek-Hermel e della Bekaa: nel solo Baalbek-Hermel, il 51% delle bambine e dei bambini sotto i due anni vive in condizioni di grave povertà alimentare, mentre nella Bekaa il dato raggiunge il 45%, un aumento allarmante rispetto agli anni precedenti.

In questo contesto di incertezza e vulnerabilità, il sostegno di chi dona è più importante che mai. WeWorld continua a essere accanto alle persone colpite, garantendo accesso ai servizi di base quali l’acqua pulita e il cibo, all'educazione per bambini, bambine e adolescenti e a opportunità di reddito per giovani.