WeWorld era presente in Afghanistan dal 2002 fino al 2017 per supportare i gruppi più vulnerabili con progetti volti a rafforzare la società civile ed i diritti umani. Dopo gli eventi dell’agosto 2021 che hanno visto il ritorno dei talebani al potere, abbiamo ripreso le nostre attività per garantire sostegno alle comunità rurali e in particolare alle donne capo-famiglia e ai loro figli e figlie in un momento così delicato, sia per diritti delle persone sia per il loro accesso ai bisogni di base. 

Il contesto

Oltre 40 anni di crisi protratta e di guerra, deterioramento dell’economia e disintegrazione dello stato di diritto hanno colpito duramente la popolazione afghana.

Oggi in Afghanistan milioni di persone sono colpite da una grave insicurezza alimentare, malnutrizione, sfollamento e rischi di protezione.  Allo stesso tempo,  il Paese sta attraversando anche una grave recessione economica - che ha portato alla perdita dei mezzi di sussistenza per milioni di afghani - e vive in un contesto politico che preclude l'accesso agli aiuti umanitari – i cui finanziamenti continuano a subire tagli.  Inoltre, una prolungata siccità, amplificata dai cambiamenti climatici e unita a decenni di cattiva gestione, ha causato una diffusa crisi idrica che ha colpito tutte le 34 province e ha portato alla perdita di raccolti, del bestiame e facilitato focolai d’infezioni ed epidemie. 

A mettere ulteriore pressione su una situazione già disastrosa, nell'ultimo trimestre del 2023 si è assistito al ritorno di quasi mezzo milione di afghani dal Pakistan e dall’Iran, a seguito di una nuova politica di deportazione degli stranieri privi di documenti. Questa crisi ha messo a dura prova i punti di frontiera e le comunità ospitanti, aumentando i bisogni umanitari dei rimpatriati e della popolazione in senso più ampio.

A pagare il prezzo più alto sono le donne, le ragazze e le bambine, cui le Autorità de Facto, applicando la Sharia in modo rigoroso, negano loro i diritti fondamentali discriminandole legalmente e socialmente, escludendole dall'istruzione superiore e spesso costringendole a lasciare il lavoro. In particolare, le donne a capo della propria famiglia, costrette a prendersi cura da sole dei figli e delle figlie senza avere il diritto di ricevere un reddito o di uscire autonomamente da casa. Queste condizioni mettono a rischio il loro accesso al cibo e quello dei bambini e bambine che dipendono da loro. Nel Paese più di due milioni di donne sono vedove a causa della guerra. Molte di loro vivono in condizioni di povertà estrema, senza un’educazione, costrette a indebitarsi e, da quando i talebani hanno vietato alle donne di lavorare o anche solo di allontanarsi di casa senza un tutore maschio, rischiando ogni giorno la loro vita.

La nostra risposta

Operiamo in Afghanistan con due uffici, uno di coordinamento a Kabul e uno sul campo a Herat, intervenendo sull’accesso al cibo, la fornitura di mezzi di sussistenza e la riduzione del rischio di disastri naturali oltre ad essere stati attivi nella risposta ai catastrofici terremoti di ottobre 2023 nella provincia di Herat, a nord-est del Paese.

Accesso al cibo e mezzi di sussistenza

Il nostro intervento supporta le donne sole capofamiglia e le loro figlie e figli che vivono nelle aree rurali del distretto di Kushk Robat-e-Sangi nella provincia di Herat, per garantire loro accesso al cibo. In questa provincia sono presenti oltre 10.000 donne capofamiglia e più di 50.000 bambini che necessitano di assistenza umanitaria. Insieme al partner locale di lunga data Rural Rehabilitation Association for Afghanistan (RRAA), dall’inizio del 2022 abbiamo avviato un programma di Cash-for-Food, fornendo assistenza monetaria per il valore di 80 USD al mese a famiglia per l’acquisto di cibo e beni di prima necessità e che ha già supportato oltre 500 nuclei guidati da donne sole.

Stiamo attualmente implementando un nuovo programma che garantirà l’acceso al cibo a ulteriori 1.100 nuclei famigliari e dove 180 donne oltre al cash for food riceveranno supporto ai mezzi di sussistenza tramite distribuzione di 2 capi di bestiame e formazione tecnica per il loro allevamento. Infine a 50 donne capofamiglia verrà data l’opportunità di avere accesso ad attività generatrici di reddito tramite percorsi di counseling.

Riduzione Rischio Disastri

Per migliorare la consapevolezza dei rischi legati ai disastri naturali e ai cambiamenti climatici stiamo realizzando campagne di sensibilizzazione per la popolazione di 40 comunità. Inoltre, attraverso il Cash4Work stiamo riabilitando attività locali volte a mitigare l'impatto delle catastrofi (pulizia dei canali, riparazione di piccole infrastrutture di irrigazione, costruzione di muretti di contenimento lungo i versanti e piccole opere di conservazione del suolo dall’erosione e miglioramento dell’infiltrazione delle acque piovane). Infine, 500 agricoltori identificati tra le famiglie più vulnerabili, stanno ricevendo supporto per la produzione agricola in condizioni di siccità attraverso una formazione tecnica e una distribuzione di semi di grano di varietà resistenti e fertilizzanti che consentono loro un potenziale produttivo di 1.200 kg di grano.

Risposta ai terremoti del 2023

In seguito ai forti terremoti che hanno colpito la provincial di Herat nell’ottobre 2023, abbiamo supportato 310 famiglie attraverso la distribuzione di denaro sia per il cibo, sia per l’acquisto dei beni non alimentari necessari per superare adeguatamente il freddo periodo e invernale. Di fronte a questa emergenza e alle altre che colpiscono pesantemente la popolazione dell'Afghanistan, il nostro sostegno persiste, soprattutto nei confronti di coloro che si trovano in condizione di maggiore vulnerabilità.