Anni dopo la fuga da siccità e scarsità d’acqua le famiglie palestinesi di Dkaika possono finalmente tornare nella loro comunità: riportiamo qui le testimonianze dei beneficiari dei nostri interventi in Palestina*, nell’ambito del progetto “Miglioramento dell’accesso ai servizi, alle terre e alle risorse per le comunità più vulnerabili dell’area C”, realizzato da GVC e finanziato dalla Commissione Europea.

***********************

Quattro anni fa Suliman Al-Najadah (70 anni) decise di trasferirsi con la sua famiglia dalla comunità beduina di Dkaika alle colline del sud di Yatta ad Hebron, fuggendo da siccità e scarsità d’acqua.

Suliman arrivò nella comunità beduina di Al-Maleh nel nord della valle del Giordano con la sua famiglia, composta da 25 persone, e lì trovarono pascoli più spaziosi e maggiori quantità d’acqua rispetto a quello di cui disponevano a Dkaika.

“A Dkaika non avevamo acqua, né per noi né per le capre e le pecore” ci racconta Suliman. Circa 8 settimane fa, Suliman decise di tornare a Dkaika, a seguito della realizzazione del progetto “Miglioramento dell’accesso ai servizi, alle terre e alle risorse per le comunità più vulnerabili dell’area C” finanziato da ECHO - Direzione generale per gli Aiuti umanitari e la protezione civile della Commissione Europea.

Il progetto, realizzato da GVC in partnership con PHG - Palestinian Hydrology Group, ha rifornito Dkaika di punti di accesso all’acqua e di una rete idrica interna. Oltre a ciò, il progetto ha riabilitato la strada che collega la comunità al villaggio vicino di Al-Najadah.

Prima che il progetto venisse realizzato, i residenti di Dkaika pagavano i costi per il trasporto dell’acqua che veniva trasportata con taniche mobili dai punti di accesso dei villaggi vicini di Al-Najadah e Hmeidah, distanti circa 5 km. Il costo del trasporto dell’acqua era di 10 Euro al metro cubo, ha confermato un rappresentante della comunità, Khalil Alkaabana.

“Il miglioramento dei servizi reso possibile dal progetto rappresenta un salto di qualità per la comunità di Dkaika, che negli anni passati ha dovuto pagare il trasporto – su strade impraticabili - dell’acqua dai villaggi vicini”, ha affermato Alkaabana.

“L’approvvigionamento da un punto di accesso all’acqua è quindi la soluzione ad uno dei problemi più grandi della comunità, in quanto la struttura fornisce acqua alla regione settimanalmente e gratuitamente”. Alkabaana ha proseguito dicendo che “il ripristino della strada ha ridotto della metà il tempo di percorrenza necessario per raggiungere le comunità vicine. E il fatto che Dkaika è rifornita d’acqua spingerà molte persone a tornare nell’area”.

Suleiman Al-Najadah ha detto che molte sono state le ragioni che hanno convinto lui e la sua famiglia a tornare a Dkaika, ma il motivo principale è stata la disponibilità d’acqua.

“Dopo aver saputo dei nuovi servizi disponibili a Dkaika, abbiamo deciso di tornare ed ora non lasceremo la comunità, perché abbiamo un incentivo per rimanere”, ha affermato Suleiman Al-Najadah.

“Noi sopravviviamo grazie all’allevamento del bestiame. Senza acqua non potremmo vivere. Ora la nostra comunità si è collegata alla rete idrica, e siamo anche in grado di muoverci facilmente grazie al ripristino della strada”, ha aggiunto.

“Circa il 90% della comunità dipende dall’allevamento del bestiame come fonte di sostentamento” ha confermato Alkabaana.

Aref Daraghmeh, a capo del consiglio di Al-Maleh, ha raccontato che non ci sono fonti d’acqua potabile a Al-Maleh. Questa situazione obbliga le persone a comprare l’acqua da taniche mobili provenienti da Bardala, a Ein Al-Bida, distante 10 chilometri, con un costo di 5 Euro al metro cubo, oppure dal villaggio di Tammoun, che dista 40 chilometri da Al- Maleh, con un costo di 8 Euro. Daraghmeh ha aggiunto che i Palestinesi rischiano molto inviando acqua con serbatoi mobili costretti a viaggiare su strade controllate dalla polizia israeliana, la quale impedisce ai palestinesi di trasportare acqua.

Khalil Alkaabana ha confermato che molte famiglie delle aree circostanti, che erano solite muoversi in cerca di acqua ed aree per il pascolo, hanno deciso di stabilirsi e vivere più vicino a Dkaika durante i periodi di pascolo a seguito del completamento del progetto. Tre famiglie si trasferiranno da Al-Najadah nei prossimi giorni, ha raccontato Alkaabana, “i recenti miglioramenti ai servizi li hanno incoraggiati a vivere più vicini a noi”.

***********************

* GVC è presente in Palestina da circa vent’anni e collabora con i partner locali per il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. Tra le priorità degli interventi di GVC ci sono l’aumento della quantità e il miglioramento della qualità dell’acqua, sia per usi domestici che agricoli e la riduzione dei rischi per la salute causati da servizi igienici inadeguati.

L’acqua è un elemento fondamentale ed essenziale per lo sviluppo, il benessere, la sicurezza alimentare, le condizioni igieniche e le attività agricole e pastorali delle popolazioni beneficiarie.

La scarsità e l’inacessibilità alle risorse idriche rappresentano due tra i problemi maggiori con cui convivono gli abitanti dei territori occupati palestinesi. L’autorità palestinese non controlla infatti tutte le fonti idriche e l’approvvigionamento d’acqua non sempre equivale ai bisogni effettivi della popolazione. 

Il progetto “Miglioramento dell’accesso ai servizi, alle terre e alle risorse per le comunità più vulnerabili dell’area C”, portato avanti da GVC con l’approccio LRRD (unendo cioè il soddisfacimento dei bisogni in situazioni di emergenza con interventi per uno sviluppo a lungo termine) ha consentito la costruzione e il ripristino di reti idriche, cisterne per lo stoccaggio, strutture igieniche nelle scuole, latrine, l’estensione dei punti di accesso all’acqua e la diffusione di una campagna di sensibilizzazione su tematiche relative all’igiene, portando benefici a 7.500 persone.

 

Per maggiori informazioni sui progetti di GVC in Palestina e in generale sui progetti per il miglioramento dell’accesso all’acqua visita la sezione programmi del nostro sito www.gvc-italia.org/cosa/programmi

Per maggiori informazioni sui progetti finanziati da ECHO visita il sito http://ec.europa.eu/echo/