Torna anche quest’anno il Terra di Tutti Film Festival, la rassegna che per il settimo anno accende i riflettori su migrazione e nuove cittadinanze, accesso alle risorse, tutela dell’ambiente e biodiversità. Organizzato da GVC e COSPE, la programmazione di quest’anno intreccia diversi appuntamenti di approfondimento al calendario delle proiezioni al Cinema Lumiere, tutte ad ingresso gratuito, con blocchi di film dedicati ad argomenti specifici.
Dopo l’anteprima del festival di domenica 6 ottobre, con la proiezione alle 17:30 di Hazaribagh,Toxic Leather di Elise Darblay e Eric de Lavarne presso la libreria Feltrinelli (Piazza Ravegnana, 1), vincitore della menzione Fairtrade Italia TTFF2012, la kermesse inizierà ufficialmente martedì 8 al TPO di via Casarini. L’appuntamento è alle 17:30 per parlare di stampa, censura e social media con blogger e giornalisti provenienti da Marocco, Tunisia e Egitto nell’incontro “Mediterraneo, parole in libertà”. A seguito comincerà la vera e propria maratona cinematografica, dalle 20 alle 24: tutta la serata sarà dedicata alle rivolte nel Nord Africa e alle nuove cittadinanze in Europa. Con The Factory, di Cristina Bocchialini, sarà possibile vedere da vicino i luoghi in cui la rivolta popolare contro Mubarak ha avuto inizio, mentre con Istanbul Rising di Milene Larsson saranno i più recenti fatti di Gezi Park ad Istanbul a trovare spazio. Verrà inoltre trasmesso Trasguardi in rivoluzione. Le voci delle donne tunisine a due anni dalla primavera araba. Il documentario è stato realizzato all'interno di Périphérie Active , progetto che GVC sta sviluppando in Tunisia supportando la promozione dell’inclusione delle istanze dei settori più vulnerabili della popolazione, specialmente giovani e donne.
Mercoledì 9 ottobre il tema è quello del cibo, dell’agricoltura dal basso e della produzione alimentare: l’incontro “Il futuro del pianeta: dibattito sulla sovranità alimentare e diritto al cibo” porterà infatti i rappresentanti di varie associazioni ed esperti a confrontarsi sulla questione del diritto all’alimentazione. In quest’occasione Roberta Pellizzoli, docente presso l’Università di Bologna di Politiche di Sviluppo e cooperazione in Africa, presenterà il libro curato con Gabriella Rossetti “Donne, terre e mercati. Ripensare lo sviluppo rurale in Africa sub-sahariana”, sull’agricoltura come potenziale motore dell’emancipazione femminile. Si parlerà di sovranità alimentare e ritorno alla terra come stile di vita anche durante le due “Visioni Ortifere” della serata, con il documentario estone Not my land di Alyona Surzhikova, sugli orti minacciati dall’espansione dell’aeroporto locale, e Ortobello, di Marco Landini e Gianluca Marcon, intimo racconto degli anziani tutori degli orti del Centro Sociale per Anziani Casa del Gufo.
L’attenzione sarà tutta per il mondo del cinegiornalismo nella serata di giovedì 10: si parlerà della difficoltà di entrare nella “Fortezza Europa” e del rapporto tra reporter e soggetto immortalato. La serata di proiezioni sarà aperta dalle storie dei profughi libici chiusi nei CIE italiani con Il Rifugio, di Luca Cusani e Francesco Cannito, vincitore del Premio Ilaria Alpi Doc Rai per reportage e inchieste giornalistiche inedite di quest’anno. Alle 20:30 Beirut Photographer, di George Azar e Mariam Shahin, ricostruirà la vicenda dello stesso Azar, fotogiornalista che nei primi anni ’80 cambiò il modo di vedere il Medio Oriente nei media statunitensi, e che trenta anni dopo decide di tornare in Libano, alla ricerca dei volti e dei luoghi del passato. L’Egitto e la Colombia saranno poi protagonisti della sezione delle 22:30 con Executioner’s Tears di Layth Abdulamir, ravvicinato ritratto ambientale dei detenuti in attesa della pena capitale e del loro boia, e Colombia Invisible, di Unai Aranzadi, dove l’autore colombiano indaga le cause del conflitto nel proprio paese, tra impunità e omicidi di stato.
La quarta giornata di festival, venerdì 11, comincerà alle 16 sempre al Cinema Lumiére, con un’attenzione particolare per le giovani produzioni indipendenti. A partire dalle 18 la Scuola Internazionale di Cinema e Televisione di Cuba sbarcherà al festival. Fondato nel 1986 da Gabriel García Márquez col regista Fernando Birri e il teorico di cinema Julio García Espinosa, l’istituto è da subito diventato un luogo di riferimento per gli studenti di cinema dell’America Latina.
Sempre nella stessa giornata sarà presentato un progetto a cui GVC e D.E-R (Documentaristi dell’Emilia Romagna) hanno contribuito attivamente: lo scorso luglio le due organizzazioni hanno tenuto un laboratorio di formazione audiovisiva a l’Havana, a cui hanno partecipato 20 persone di età compresa tra i 16 e i 64 anni e durante il quale sono stati affrontati gli aspetti tecnici e creativi della realizzazione di un documentario; da questa esperienza è nato Cuentos de El Canal, tre corti-documentari dedicati a tre diversi punti di vista sul quartiere periferico di El Canal. La storia del quartiere, le passioni dei giovani e la religione afro-cubana sono i punti di vista attraverso cui i giovani autori, ospiti del festival, hanno scelto di raccontare la propria vita.
Dalle 20 gli schermi del Lumiére saranno dedicati alla globalizzazione con Inside Apple, inchiesta della giornalista Anne Poiret sulle aziende cinesi appaltatrici del lavoro di assemblaggio degli iPhone. Dalle 22:30 il Sud del mondo si guarderà dagli occhi dei bambini, con l’infanzia negli slum indiani di The Red Carpet, nelle scuole africane di Le Savoir est une Lumiere e i sogni custoditi sotto il cuscino dai bambini indiani del documentario d’animazione Bajo la almohada, insignito del premio Unicef al Bilbao Documentary Film Festival nel 2012.
Sabato 12 si parte dai Balcani, guardando a distanza di tempo Srebrenica e il Kosovo. La transumanza della pace rappresenta un esempio di solidarietà concreta, mentre Kosovo versus Kosovo indaga la realtà dei gruppi serbi in Kosovo, cercando di chiamare in causa le autorità e gli organi di informazione europei.
Il resto della giornata sarà interamente dedicato all’ambiente e alla sua preservazione, allo sfruttamento del territorio e l’accesso alle risorse. Il confronto tra cultura indigena locale e interessi internazionali è nel racconto di Spiriti di Yukai Ebisuno e Raffaella Mantegazza, miglior cortometraggio al Torino Film Festival 2012 e premio per la miglior fotografia documentaria al Salon Internacional de la Luz (Colombia). In serata troviamo invece titoli come Lucciole per Lanterne di Stefano e Mario Martone, sulla privatizzazione dell’acqua nel Cile di Pinochet, e Terra Nera, di Simone Ciani e Danilo Licciarello, sugli affari di ENI in Congo.
Il pomeriggio di domenica 13 si comincia con Palestina per principianti di Francesco Merini per poi proseguire alle 18 con Espui di Anna Soldevila, frutto di dodici anni di lavoro tra riprese e documentazione sulla resistenza e il disorientamento degli abitanti di un paese spagnolo di fronte a un massiccio piano di cementificazione dell’area. Alle 20:00 sarà poi proiettato Call me Kuchu, documentario del 2012 di Katherine Fairfax Wright e Malika Zouhali-Worrall. Il film segue da vicino David Kato, primo omosessuale dichiarato d’Uganda, oppositore della legge che prevede la pena di morte per l’omosessualità e figura di riferimento per tutto l’attivismo LGBT d’Africa, fino al brutale e inaspettato assassinio nel suo appartamento, durante il periodo di produzione del film. Vincitore di numerosi premi al Berlino Film Festival 2012 (Miglior Documentario, Premio Fairbindet Cinema, Secondo posto Miglior Documentario scelto dal Pubblico, Teddy Award) e in altri festival internazionali, Call me Kuchu verrà proiettato al Terra di Tutti in collaborazione con Gender Bender, festival internazionale che presenta gli immaginari prodotti dalla cultura contemporanea, legati alle nuove rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale.
Come ogni anno saranno due i premi in palio per i film partecipanti. La giuria di qualità e quella composta dai membri del Consiglio dei cittadini stranieri e apolidi della Provincia di Bologna eleggeranno la migliore produzione italiana e internazionale. Quattro saranno invece le menzioni speciali: tre conferite da FairTrade Italia, Lepida TV e Emil Banca e il premio Benedetto Senni, conferito alla pellicola che meglio affronta i temi collegati allo sviluppo.
Ricordiamo anche gli eventi collaterali al festival: lo spettacolo di tessuti aerei della compagnia Lunaquiches Aerea nel cortile del Cinema Lgvumiére venerdì 11 e il party al TPO sabato 12 ottobre, con Volumetrica Vision e Parente dj. Durante tutta la durata del festival sarà possibile degustare le birre artigianali de L’Ortica fuori dalle sale del Lumiére, in piazzetta Pasolini.