A causa della scarsità delle precipitazioni registrate durante la stagione invernale e ad un forte aumento delle demolizioni delle infrastrutture idriche avvenute nell’area, le comunità situate nelle zone collinari a sud di Hebron si sono trovate ad affrontare nei mesi scorsi una grave emergenza legata alla siccità. Nelle zone a sud della Cisgiordania, a causa della lontananza dei punti di rifornimento e delle cattive condizioni del manto stradale, che impediscono l’uso di grande autocisterne, il costo dell’acqua era tale che per questo bene di prima necessità si arrivava a spendere fino al 20% del reddito familiare. GVC ha quindi delineato un piano di intervento che prevedesse l’installazione di una linea di trasmissione e la creazione di nuovi punti di rifornimento lungo il percorso, di modo da facilitare l’approvvigionamento idrico da parte delle comunità dell’area collinare che circonda la città di Hebron.

Questo ha determinato una diminuzione della durata degli spostamenti e dei costi di manutenzione delle autocisterne usate per il trasporto dell’acqua. Abbiamo anche riabilitato il manto stradale e riparato delle cisterne non più utilizzabili, coinvolgendo le dieci comunità locali sin dalle prime fasi del progetto, per ascoltare direttamente quali fossero i bisogni più urgenti delle 968 persone che avrebbero beneficiato dell’intervento .
Ora che il progetto si è concluso, siamo andati a trovare Mohammed, il padre di tre bellissime bambine, che ci ha detto:
“Ora per me è più facile portare l’acqua di cui la mia famiglia e il mio gregge hanno bisogno: ci metto meno tempo a raggiungere il punto di rifornimento, tempo che ora posso trascorrere con le mie bimbe o svolgendo altre attività utili alla comunità. Ho ridotto anche le spese che devo affrontare, risparmio 80 NIS sulle spese di trasporto, così ora mi costa solo 20NIS ogni rifornimento ed è un risparmio considerevole contando che di media devo affrontare il percorso dalle 12 alle 15 volte al mese.Questi cambiamenti ci stanno permettendo di pensare ad un futuro qui, nonostante tutte le difficoltà che affrontiamo. Addirittura qualcuno di noi sta parlando di non basare più il nostro sostentamento solo sulla pastorizia ma di iniziare a coltivare delle sementi...”.