L’Argentina è una Repubblica Federale, composta da 23 Province, più la Città autonoma di Buenos Aires. E’ il secondo paese dell’ America Latina in ordine di grandezza, dopo Brasile, e ottavo a livello mondiale con 3.761.274 km2 . Ha una popolazione di 40 milioni di abitanti, molti di origine europea, principalmente italiani e spagnoli, ma anche francesi, tedeschi, siriani, libanesi, gallesi, immigrati in diverse epoche. L’Indice di sviluppo umano del Paese é fra i piú alti dell’America Latina. Dopo un lungo periodo di crisi 1998-2003, prodotto delle ricette neoliberali, l'Argentina attraversa una fase di crescita economica costante, con un aumento annuo ininterrotto del PIL del 7-8% ed una parallela diminuzione del tasso di disoccupazione e del tasso di povertà sulla popolazione che aveva raggiunto il 50% della popolazione negli anni della crisi.
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Ad una lettura più attenta risulta però evidente che nel paese non è in atto un processo di sviluppo territorialmente omogeneo, che esistono ancora enormi divari sociali e che il processo di federalizzazione é ancora debole. Le province del Nord-Est e del Nord-Ovest presentano problemi strutturali e continuano ad alimentare un flusso migratorio rurale-urbano a causa della progressiva espulsione dalle aree più depresse, principalmente dalle zone rurali, frutto anche del modello agro esportatore. La mancanza di processi di ridistribuzione della ricchezza, è segno di un iniquo accesso alle opportunità economiche dello sviluppo. Nel caso dei tassi di occupazione, in crescita dal 2002 è importante sottolineare che parte dei nuovi posti di lavoro appartengono al settore non formale, che nelle stime di crescita rientrano 2 milioni di famiglie beneficiarie di piani assistenziali e che il lavoro presenta caratteri di una precarietà e informalità. Come dato positivo degli ultimi anni segnaliamo l’aumento delle piccole e medie imprese, grazie anche a diverse linee di supporto finanziario, un settore fra i più attivi nella generazione di posti di lavoro.
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La storia: abitata inizialmente da popolazioni aborigene di diversi gruppi, diaguitas, mapuche, cominchingones, atacamas, mocoví, guraní, wichis ecc., nei secoli fra XIV e XV viene conquistata dagli INCAS che si istallano nelle Province del Nord Est in una zona che arriva al nord dell’attuale Provincia di Mendoza. Colonia Spagnola dal 1516 al 1806 appartenente al Virreinato del Rio de La Plata, il paese si dichiara indipendente nel 1810. Nel 1853 viene adottata la nuova costituzione federale. Figura emblematica dell’indipendenza Argentina e Latino Americana é José de San Martín che nel 1817 difende l'indipendenza dall'Argentina sconfiggendo le armate spagnole nel vicino Chile.
Fra le figure conosciute internazionalmente della storia recente, il Generale Juan Domingo Peron, eletto presidente nel 1946 che governerà, a fianco di Eva Duarte de Peron, la popolarissima Evita, fino al 1952, anno della morte prematura di quest’ultima. Peron perde il potere nel 1955 a seguito di un colpo di Stato. Ritorna al potere dal 1973 al 1974, anno della morte.
La vita repubblicana dell’Argentina moderna è stata interrotta da numerosi colpi di Stato, a partire dal 1930, all’ultima dittatura della giunta militare (1976-1982), che segna una delle pagne piú tragiche della storia del paese. Sono le madres de plaza de mayo le prime a far conoscere a livello internazionale le violazioni dei diritti umani e il fenomeno dei “desaparecidos”, portando alla luce una modalità non esclusiva della dittatura argentina, ma non “riconosciuta” internazionalmente come delitto di lesa umanità. Nonostante le leggi di perdono e amnistia approvate dai diversi governi democratici, l’Argentina è stata uno dei primi paesi a portare avanti i processi contro i colpevoli del genocidio di Stato. La presidenza del paese è attualmente coperta da Cristina Fernández de Kirchner, eletta nel 2007, dopo la presidenza del marito Nestor Kirchner, e rieletta a ottobre 2011, con più del 54% dei voti. Si tratta di una delle poche donne a occupare la più alta carica dello Stato a livello internazionale e la prima nel Paese. Tanto Cristina Fernandez che Nestor Kirchener appartengono al partito giustizialista, all’ ala nazionale e popolare ed hanno promosso una politica a favore del rispetto dei diritti umani, l’integrazione con i Paesi della Regione, nel quadro del MERCOSUR e UNASUR, in particolare con il Brasile e l’adozione di misure di inclusione economica e sociale, attraverso diverse misure di lotta alla povertà, che sebbene non abbiano condotto a un cambio sostanziale del modello economico-produttivo, hanno quantomeno interrotto un lungo periodo di politiche neoliberali e di aggiustamento strutturale, imposte dagli organismi finanziari come il FMI.
Il lavoro del GVC in Argentina punta alla promozione e rispetto dei diritti umani e sociali basici, il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali, attraverso programmi locali di generazioni di impiego, sviluppo locale e promozione dello sviluppo sostenibile, costruendo rapporti di cooperazione, sulla base di una cultura della reciprocità, solidarietà e rispetto, in associazione con gli attori locali ( governi locali, organizzazioni non governative, associazioni della società civile, università ecc.).
Il GVC è presente in Argentina dal 1991, con progetti nei settori socio- sanitario, agricolo-produttivo, sviluppo locale, energie rinnovabili, promozione di forme associative, formazione e promozione alle PIMES. La presenza del GVC non è stata continuativa in questi anni ma ha mantenuto un costante contatto con il paese e i soci locali.
La strategia adottata negli ultimi anni, dopo la fase delle iniziative di emergenza nutrizionale e sociale realizzate nel 2002-2004, punta alla riattivazione del tessuto produttivo, il supporto a forme associative e cooperative, lo sviluppo locale, adesione a programmi regionali innovativi nei settori delle energie rinnovabili, agro ecologia e economia sociale, creazione di strumenti di credito e microcredito a sostengno delle economie locali, rapportandosi con i diversi attori del territorio, promovendo la diretta partecipazione dei beneficiari nel disegno ed esecuzione delle azioni dirette a promuovere uno sviluppo equitativo ed inclusivo.
Molti dei programmi sono stati sviluppati in consorzio con altre ONG italiane tra cui : CISP, ICEI, CEFA.
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Attualmente i programmi del GVC si estendono alle province di Santa Fe, Chaco y Jujuy, nei settori: energie rinnovabili, sviluppo cooperativo, sostegno a forme associative, integrazione di gruppi vulnerabili, con particolare attenzione a donne e giovani. Il Paese non rientra attualmente nelle priorità della Cooperazione internazionale, considerati gli alti indici di sviluppo umano e di crescita economica. Come ONG internazionale stiamo rivedendo le future strategie per il Paese, congiuntamente ai soci locali, puntando su proposte di interscambio di esperienze fra i paesi del nord e del sud e sud-sud, su tematiche innovative, dove il GVC abbia maturato un’esperenza in questo o altri contesti.
In quanto ai soci locali, il GVC privilegia l’integrazione di tutti gli attori che operano nel territorio alle proposte progettuali: governi locali, agenzie di sviluppo, ong, università ed associazioni.