Il 7 aprile le autorità israeliane hanno demolito diverse tende, case e allevamenti nel villaggio di Khirbet Tana, nel Governatorato di Nablus, Area C dei Territori Palestinesi. Nello stesso giorno, in tutta la West Bank sono state demolite un totale di 54 strutture, lasciando senza casa 124 persone - compresi 60 bambini - in nove comunità palestinesi.

Per gli abitanti di Khirbet Tana, questa è la quarta demolizione dall’inizio dell’anno. In meno di tre mesi il villaggio ha visto distrutte un totale di 151 strutture, tra cui 54 case, mentre 204 persone non hanno più un posto dove stare. Tra le costruzioni distrutte c’è anche una scuola che era stata costruita grazie a dei finanziamenti internazionali: ora i suoi studenti sono costretti a fare lezione in una moschea.

Il villaggio si trova nel bel mezzo dell’Area C, la parte dei Territori Palestinesi direttamente amministrata dalle autorità israeliane. Tutta l’area che lo circonda è stata dichiarata “zona di addestramento militare” negli anni ’70: le autorità israeliane ricorrono spesso a questa tattica per spingere le comunità palestinesi ad abbandonare determinati territori. Secondo una ricerca presentata da OCHA, circa il 18 per cento della West Bank è considerata “zona di addestramento militare”, ma solo il 20% di questa è davvero utilizzato a questo scopo.

Da quando il loro villaggio è stato dichiarato zona di addestramento, gli abitanti di Khirbet Tana hanno subito ogni tipo di abuso. Nel 2011 la comunità ha finalmente ottenuto un’ordinanza temporanea per cessare la demolizione della maggior parte delle proprie strutture, ma questa è stata ritirata nel novembre 2015, e da allora le invasioni dell’esercito israeliano sono ricominciate.

Secondo OCHA, dall’inizio del 2016 le autorità israeliane hanno demolito 539 costruzioni palestinesi, causando 804 sfollati nell’Area C. Un aumento esponenziale rispetto alle 453 demolizioni e i 580 sfollati dell’anno scorso.

Questa nuova demolizione a Khirbet Tana arriva proprio pochi giorni dopo che Robert Piper, Coordinatore ONU per le attività umanitarie e di sviluppo nei Territori Palestinesi Occupati, ha visitato la comunità per l’ultima volta. “La demolizione delle proprietà private palestinesi da parte di Israele, quando non avviene per evidenti ragioni di sicurezza, è una grave violazione del diritto internazionale” aveva ribadito in questa occasione. Il 18 marzo, inoltre, il Consiglio ONU per i Diritti Umani ha approvato una nuova risoluzione condannando nuovamente la politica di demolizioni delle strutture palestinesi nell’Area C promossa dalle autorità israeliane.

Nel frattempo, l’Amministrazione Civile Israeliana (ICA), che controlla l’Area C, continua a limitare la costruzione di case palestinesi e a favorire l’insediamento di nuovi coloni israeliani. Inoltre, diversi report confermano che i coloni partecipano spesso ai comitati decisionali dell’ICA, mentre i palestinesi sono sempre esclusi.

La comunità di Khirbet Tana non è solo vittima delle demolizioni, ma anche della violenza dei coloni, delle intimidazioni dei soldati e di diverse limitazioni di movimento e di accesso all’acqua, insieme a dozzine di altre comunità palestinesi nell’Area C.