Dopo gli attacchi e gli scontri in strada fra assalitori ed esercito nella giornata di venerdì 11 dicembre a Bujumbura, che hanno tenuto sotto scacco la capitale durante tutta la giornata, stamattina la situazione sembra essere sotto controllo.

Di qualche minuto fa l’aggiornamento del responsabile paese del GVC in loco, Mattia Bellei  “Pare che la situazione si sia ristabilita, anche se questa mattina qualche sparo si è sentito. Sono stati attivati controlli molto più severi ai posti di blocco fissi sui ponti che danno accesso alla città.

Le Nazioni Unite hanno tolto per ora le restrizioni alla circolazione del loro personale, in vigore da ieri mattina. Solo ad alcuni quartieri (Kanyosha, Musaga e Gasekebuye) rimane vietato l’accesso”.

Il portavoce dell’armata burundese ha confermato la morte di 12 persone e l’arresto di altre 21, fra gli assalitori delle basi militari di Bujumbura contro le quali l’esercito ha combattuto per le strade. Questa la versione ufficiale, anche se dalle foto e dalle informazioni che circolano i cadaveri purtroppo sembrano essere molti di più.

Come ONG presente da vent’anni in Burundi, impegnata in ambito sanitario e alimentare con progetti contro la malnutrizione e la mortalità infantile, osserviamo con preoccupazione il susseguirsi, dal colpo di stato di maggio in poi, di episodi di violenza e scontri in uno stato la cui stabilità è cruciale per tutta l’area.