È partito il progetto Pastores Andinos, che ha l'obiettivo di potenziare le conoscenze dei pastori delle Ande in campo alimentare partendo dal sapere locale.

Realizzato tra Perù, Ecuador, Bolivia e Argentina, il progetto intende migliorare la sicurezza alimentare delle comunità alto-andine attraverso un’azione congiunta tra organizzazioni di allevatori di camelidi - come alpaca, lama e vigogna - e governi locali, regionali e nazionali.

In particolare ci si rivolge alle organizzazioni di pastori più vulnerabili, che risiedono nelle zone più remote dei rispettivi paesi, per dare loro una maggiore visibilità politica sul tema della sicurezza alimentare. L’idea è quella di condividere delle proposte concrete riguardo a nuovi programmi, attuabili in tutti e quattro i paesi, che siano coerenti con la realtà alto-andina. Fondamentale è quindi ricercare nuove forme di utilizzo dei prodotti tradizionali nel rispetto degli usi e costumi tipici delle comunità, partendo dunque dalle conoscenze locali e tradizionali.

Attraverso quest’approccio si vuole contribuire alla progettazione di politiche che promuovano il diritto a un cibo sano e locale, e incoraggino la produzione agro-pastorale a incrementare la disponibilità di risorse alimentari locali.

Per realizzare tutto questo sono state previste attività inerenti sia alla dimensione economica che sociale del progetto. Da una parte, infatti, sarà promosso lo scambio economico e produttivo tra le organizzazioni di pastori, oltre alla diffusione e alla condivisione di buone pratiche relative al trasferimento di tecnologia tra i quattro paesi interessati, dall’altra si intende creare una rete di contatti tra le varie organizzazioni di pastori andini, sia al livello nazionale che transnazionale.

Sarà presto online una pagina web dedicata a Pastores Andinos, contenente informazioni generali sul progetto, le sue attività e tutti gli aggiornamenti relativi ai prodotti tradizionali creati dalle organizzazioni di pastori che partecipano al progetto.

Il progetto Pastores Andinos è finanziato dall’Unione Europea e realizzato da GVC in partenariato con ACRA, ISCOS e l’Università