19 settembre 2011 - Si è conclusa sabato la quinta Carovana per l’Acqua, organizzata dal Comitato italiano per il Contratto mondiale sull’acqua, di cui fa parte anche GVC. Quest’anno la Carovana ha fatto tappa nei Territori Occupati Palestinesi, incontrando la popolazione civile per dare visibilità alle situazioni di esclusione dal diritto di accesso all’acqua e affermare il principio che questo elemento non deve costituire uno strumento di guerra, ma deve essere garantito anche durante i conflitti.
Dagli incontri che si sono svolti dal 10 al 17 settembre è emerso come alla popolazione palestinese sia limitata e di fatto impedita:
la costruzione di nuovi pozzi o la riabilitazione di quelli esistenti;
la costruzione di reti idriche e di impianti di trattamento delle acque reflue;
la gestione complessiva delle risorse idriche da parte dell’Autorità Palestinese dell’Acqua.
È una situazione che GVC conosce bene, essendo attiva da anni in Palestina con numerosi progetti proprio sul tema dell’acqua. Poco meno di un anno fa sono stati inaugurati 13 pozzi nella striscia di Gaza, mentre proprio in questi giorni è partita la distribuzione di acqua a circa 150 famiglie della zona di Hebron.
Riportiamo qui l’appello stilato dai partecipanti della Carovana al termine di questa intensa e formativa esperienza, cui si chiede a tutti coloro che fossero interessati di inviare l'adesione alla segreteria del Forum Nazionale Movimenti per l'Acqua ( segreteria@acquabenecomune.org ).