L'IMPORTANZA DEL DIBATTITO A SCUOLA

 

Sta per ripartire la terza edizione di “EXPONI le tue IDEE!”. Come prepararsi al meglio? Ecco un interessante articolo di Riccardo Agostini, life and public speaking coach, formatore degli studenti, docenti e giudici dei dibattiti scolastici della nostra competizione educativa.

 

L'importanza del dibattito a scuola

Per chi ha avuto l’occasione di seguire gli studenti in un percorso formativo di dibattito avrà notato come, nel giro di pochi mesi, la loro personalità sia cambiata. Il modo di relazionarsi con gli altri e la fiducia in se stessi ha avuto un’impennata.

È interessante ascoltare i commenti di questi ragazzi all’inizio ed alla fine dell’avventura di Dibattito e Public Speaking. La reazione iniziale è di totale disinteresse, non vogliono saperne di parlare in pubblico, ma quando l’anno scolastico sta per giungere al termine e l’esperienza sta per concludersi, si avvicinano e di dicono “è stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita”.

Sapere che il lavoro di un insegnante/formatore possa aver contribuito non solo ad instillare nozioni ma arricchire la vita di un ragazzo con un’importante esperienza è la cosa più gratificante.

Ho scritto questo articolo per WeWorld con la finalità di condividere le sfere di Dibattito e Public Speaking più rilevanti, che operano importanti cambiamenti nei ragazzi.

I sette argomenti che andrò a trattare in questo articolo.

  1. Non giudichiamo i ragazzi ma li stiamo allenando
  2. Lavoriamo in un ambiente di condivisione
  3. L’importanza di lavorare in gruppo
  4. Imparare ad ascoltare
  5. Saper osservare il problema da distinte prospettive
  6. Riuscire a parlare in pubblico
  7. Aumentare il livello di autostima

 

  1. Non giudichiamo i ragazzi ma li stiamo allenando.

La scuola è il tribunale, i professori i giudici e gli alunni gli accusati. In questi anni la dinamica formativa ha seguito questo iter ovvero un ragazzo doveva preparare un’interrogazione, mettersi di fronte ai compagni, esporre il tema ed accettare la sentenza del professore. La formazione in Dibattito e Public Speaking segue un nuovo percorso formativo in cui il professore si trasforma da giudice in allenatore di una squadra di ragazzi e le esercitazioni in Dibattito e Public Speaking a cui li sottopone rappresentano il campo di allenamento. In effetti è questo ciò che fanno gli atleti. Il martedì ed il giovedì vanno in campo con il resto della squadra e si allenano seguendo i consigli dell’allenatore in vista della partita della domenica. Quando arriva la domenica si scende in campo per sfidare la squadra avversaria, tutti uniti e proiettati verso la vittoria. Uno spirito di squadra di questo tipo coinvolge lo studente creando una forte complicità con il professore/formatore che viene visto come una persona ricca di esperienza a cui poter chiedere consiglio e che sta collaborando per garantire il successo di ciascun individuo e di tutta la squadra.

 

  1. Lavoriamo in un ambiente di condivisione.

Per insegnare ai ragazzi a Dibattere e Parlare in Pubblico è importante creare un ambiente di condivisione e sperimentazione. Tutti (compreso il professore/formatore) devono essere pronti a condividere la propria idea e saper accettare le osservazioni altrui nel tentativo di migliorare il rendimento della squadra.

In questo modo si potrà:

  • Avere una chiara percezione del proprio operato
  • Migliorare lo stile e tecnica espositiva (nel caso dei ragazzi)
  • Migliorare la gestione e guida del gruppo (nel caso dell’insegnate/formatore).

Essere sinceri, trasparenti e collaborativi non fa parte della nostra cultura. La società in cui viviamo ci ha insegnato ad addolcire le opinioni per paura di ferire il prossimo o per paura di essere penalizzati (ad esempio da parte di un professore). Con questo comportamento, ciò che stiamo facendo è evitare di migliorare, di conoscere quali sono i nostri punti deboli su cui poter lavorare e quali sono le risorse da sfruttare. La formazione in Dibattito e Public Speaking, trovandosi al di fuori delle dinamiche scolastiche deve offrire all’alunno l’opportunità per condividere e scambiare idee al fine del miglioramento collettivo. Un insegnante/formatore dovrà aiutare i ragazzi a sentirsi liberi di esprimere ciò che pensano, ricordando che si tratta sempre e comunque di un’opinione personale, e per fare ciò dovrà essere lui in primis a dimostrarsi pronto a dare consigli e ricevere critiche.

 

  1. L’importanza di lavorare in gruppo.

Un punto di vantaggio della formazione in Dibattito e Public Speaking è quello di imparare a lavorare in gruppo. Si insegna ai ragazzi a gestire una sessione ed il compito del professore/formatore si limita a controllare che vengano rispettate le dinamiche. Lavorare in gruppo, una cosa fino ad oggi penalizzata nelle scuole, permette ai ragazzi di avvicinarsi alla realtà lavorativa in cui non si premia l’individualità ma lo spirito collaborativo. Ciò che conta oggi nel mondo del lavoro è la squadra, la collaborazione e l’ascolto.

 

  1. Imparare ad ascoltare.

La tecnologia, oltre agli enormi vantaggi di cui godiamo, è la causa di un problema comune tra i giovani, ovvero il deficit di attenzione. Internet ci ha reso vittime di continui stimoli, notizie, curiosità che ci portano a navigare in rete tra milioni di notizie limitandoci alla superficialità dei contenuti. Siamo come un’ape che vola tra un fiore e l’altro.

Imparare a dibattere, imparare a parlare in pubblico obbliga lo studente ad ascoltare la controparte per poter così controbattere a quanto sta affermando. Restare concentrati, sentire e capire cosa ha da dirci l’avversario è l’unico modo per preparare un attacco o una difesa.

 

  1. Saper osservare un problema da distinte prospettive.

Un altro vantaggio del seguire un percorso di formazione in Dibattito e Public Speaking è aiutare i ragazzi ad accrescere le prospettive poiché dibattere non significa solamente conoscere la propria tesi ma padroneggiare anche quella avversaria. Dobbiamo essere al corrente di ogni aspetto del tema analizzato se vogliamo attaccare e difenderci dall’offensiva avversaria. In questo modo lo studente imparerà ad osservare la realtà da differenti punti di vista non limitandosi a considerare la propria come l’unica verità possibile.

 

  1. Riuscire a parlare in pubblico.

Molti presidi e professori ritengono che se il ragazzo è capace di sostenere un’interrogazione di fronte alla classe è anche capace di parlare in pubblico. Mi permetto di affermare che ripetere la lezione non ha niente a che vedere con il saper parlare in pubblico! Saper parlare in pubblico è la capacità di riuscire a coinvolgere l’ascoltatore, interessarlo, rapirlo ed a volte convincerlo della veridicità della propria tesi. In Italia questa è un’abilità poco sviluppata proprio perché le scuole ed i presidi non riescono a riconoscerne i vantaggi, vantaggi che in cambio sono apprezzati nel mondo del lavoro. Parlare in pubblico non è facile, soprattutto perché visto come un momento di sofferenza, terrore e giudizio. Il professore/formatore dovrà aiutare il ragazzo a reinterpretare la paura di parlare in pubblico e fare in modo che questa si trasformi in un’occasione di divertimento. Per questo considero di enorme importanza che l’attività di Dibattito e Public Speaking non sia accompagnata da una valutazione scolastica ma rappresenti uno scambio di opinioni (per studenti e professori/formatori).

 

  1. Aumentare il livello di autostima.

Se i professori/formatori metteranno in campo quanto segnalato nei precedenti punti si otterrà quello che ritengo il fine ultimo di questa attività formativa ovvero aiutare l’alunno a costruire il proprio sapere e la propria autostima. È questa la sfida a cui noi professori/formatori dovremmo dedicarci.

I risultati che si possono conseguire con questo processo sono sorprendenti ed in tempi piuttosto brevi si riuscirà ad ottenere un grande cambiamento sia nella forma di comunicare che nella personalità dei ragazzi. Saper dibattere, superare la paura di presentarsi di fronte al pubblico, sostenere le proprie idee ed i principi in cui si crede porteranno lo studente a avere una grande fiducia in se stesso che si rifletterà in ambito scolastico, familiare e personale. Un professore/formatore pur svolgendo un ruolo fondamentale in questo processo dovrà risultare un’ombra, non dovrà prendersi alcun merito ma dimostrare allo studente che ogni risultato ottenuto è stato unicamente merito suo e frutto delle sue scelte

 

Conclusioni
I sette temi di cui ho parlato in questo articolo sono:

  1. Non giudichiamo i ragazzi ma li stiamo allenando
  2. Lavoriamo in un ambiente di condivisione
  3. L’importanza di lavorare in gruppo
  4. Imparare ad ascoltare
  5. Saper osservare il problema da distinte prospettive
  6. Riuscire a parlare in pubblico
  7. Aumentare il livello di autostima

Tutto ciò che ho condiviso è il risultato di anni di formazione. Il mio nome è Riccardo Agostini e sono un Public Speaking Coach. Ho iniziato la mia carriera offrendo corsi di public speaking in aziende ed aperti al pubblico. Poi negli ultimi anni mi sono avvicinato alle scuole ed ho scoperto che poter lavorare con i ragazzi è fantastico. Adoro la loro autenticità, la voglia di sperimentare, di ascoltare ed essere ascoltati. Lavorare con i ragazzi ti da la sensazione di star collaborando nel costruire una nuova e migliore società.

Spero che abbiate trovato utile questo articolo e (come dico sempre ai ragazzi) potete lasciare un commento dicendo ciò che vi è piaciuto e quello che si potrebbe migliorare. È solamente in questo modo, attraverso la condivisione, il rispetto e la partecipazione che si può continuare a migliorare.

Un saluto
Riccardo Agostini

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