Margherita Romanelli, nostra referente in Sud Est Asiatico, esamina gli elementi di criticità che frenano la piena inclusione e uguaglianza della donna asiatica e le strategie di intervento di GVC all’interno della Regione.

La nozione di uguaglianza di genere nell'ambito dello sviluppo umano promosso dalle Nazioni Unite si basa sul concetto di giustizia in termini di libertà e di scelte: le donne non devono essere uguali agli uomini, ma egualmente “attrezzate” per avere la stessa possibilità di sviluppare le proprie capacità, avere accesso alle risorse e ai diritti che le pongono in grado di scegliere le opportunità che possono migliorare il loro livello di vita.
L’Asia rappresenta per la sua vastità, per i diversi aspetti culturali-sociali-religiosi, per i differenti livelli evolutivi un enorme laboratorio dove convivono situazioni e livelli di sviluppo profondamente differenti, che si riflettono sulla condizione della donna.
La strategia e gli interventi proposti da GVC in Asia, e in particolare nel Sud Est Asiatico, possono essere ricondotti a quattro macro-aree: la salute della donna, la lotta alla povertà al femminile, l’Empowerment e la battaglia contro la violenza sulle donne.

La strategia e gli interventi di GVC nel Sud Est Asiatico

1) Salute della donna e salute riproduttiva
Nonostante i progressi avvenuti a livello socio-economico, il Sud Est Asiatico evidenzia, a seconda dei paesi, carenze nella promozione della salute della donna. In particolare:
nelle aree più povere si riscontra un bassissimo investimento nella salute femminile.
Le donne, in particolare in Cambogia e Laos, hanno uno scarso accesso alle strutture sanitarie per la cura della salute maternale, ricorrendo all'ospedale solo nel caso di complicanze quando il parto è già fortemente a rischio.
L’igiene è mediamente scarsa, sebbene i paesi stiano sperimentando un’importante crescita.
Le donne hanno una scarsa consapevolezza dei rischi alla propria salute.
L’HIV ha un’incidenza di contagio delle donne (rispetto al totale delle popolazione contagiata) dal 20 al 30 % in Cambogia, Laos, Viet Nam dovute soprattutto contagi da parte del partner, violenze subite, prostituzione.
In riferimento a queste criticità, la strategia di GVC è riconducibile alle seguenti linee di intervento:
si interviene soprattutto sul livello di consapevolezza delle donne rispetto alle pratiche che mettono a rischio la propria salute. Vengono rafforzate a questo livello il ruolo delle associazioni di donne per la diffusione di una cultura della salute femminile. La donna diventa anche veicolo di trasmissione di conoscenze e prevenzione sanitaria all'interno della famiglia e per le nuove generazioni.
Viene rafforzato l’accesso allo screening e cure pubbliche per le donne più povere e appartenenti a minoranze etniche e nelle aree più remote e promossa la salute maternale.

2) Lotta alla povertà al femminile
Sono quattro i principali aspetti che incidono negativamente sul benessere economico della donna:
La proprietà e il controllo delle risorse, specie nelle aree rurali, dove le donne si caratterizzano nell'utilizzo e accesso di risorse per attività di sussistenza o residuali, mentre il controllo delle risorse di qualità è totalmente sbilanciato rispetto all'uomo.
L’accesso al credito rappresenta una leva di vitale importanza per permettere l’acquisizione della risorse economiche, di business e di impiego, ma anche la nutrizione, la casa, l’educazione e la sanità. La limitazione all'accesso femminile al credito, in alcuni paesi asiatici e del Sud Est è stata affrontata con successo attraverso l’erogazione di microcredito. L’Asia registra il più alto numero di erogazione del credito e la più alta percentuale di donne povere che vi accedono : nel 2006 il 98% del totale del microcredito erogato è stato a favore di donne povere. Incentivare l’accesso diretto a forme di credito femminile permette alla donna di avere un controllo diretto sull'investimento. Il ruolo del gruppo del credito comunitario aiuta tanto le donne ad un’efficiente gestione/restituzione del credito e della valenza economica delle attività, quanto a sviluppare una coscienza comune sull'esercizio dei diritti, della responsabilità, della forza dell’organizzazione della società civile.
La capacità di guadagnare. L’accesso al lavoro pagato è considerato una delle leve contro l’estrema povertà. L’Est Asiatico sperimenta proporzionalmente un alto tasso di impiego di manodopera femminile ma si registrano una serie di pericoli e rischi di sfruttamento che devono essere mitigati, in particolare:
alle donne sono riservati i lavori più umili e pesanti, il lavoro nero, un minore reddito, condizioni professionali miserevoli e l’utilizzo di mezzi pericolosi per la propria salute e quella dei componenti della famiglia, bambini in particolare;
sfruttamento, abusi sessuali all’interno dell’ambiente del lavoro e peggiori condizioni di lavoro in special modo nelle donne che migrano dal luogo di origine e sono prive di una rete sociale di protezione e di diritti. Tuttavia i fenomeni di sfruttamento si associano a forme di migrazione irregolare e trafficking, nonché ad un’industria del sesso che rende dal 2 al 14% del PIL per il paesi del Sud Est Asiatico ma che non offre condizioni di protezione per le lavoratrici spesso vittime di violenze e contagi da HIV e altre malattie sessualmente trasmettibili.
I disastri naturali legati al cambiamento climatico hanno un maggiore impatto sulla vita delle donne: maggiore danni alla salute (e numero di morti) peggioramento della povertà femminile (la donna è la prima a rinunciare ai pasti in caso di scarsità di cibo, all’educazione e alle cure sanitarie) aumento del carico di lavoro domestico, di assistenza e psicologico delle donne in ambito familiare senza un riconoscimento e con l’aumento di violenze legato allo stress determinato dal verificarsi dei disastri
In tal senso, l’intervento di GVC prevede:
L’incentivazione nei progetti di forme di accesso e gestione alle risorse al femminile attraverso il microcredito direttamente intestato alle donne, erogazione nelle distribuzioni dei beni alle donne rendendole effettivamente beneficiari responsabili. Nell'esperienza di GVC il credito erogato a donne ha permesso l’emergere di innovazione sociale e professionale nelle zone rurali e una percentuale di recupero superiore al 99%.
La maggiore consapevolezza delle donne e degli uomini nell’esercizio dei diritti delle donne e delle leggi esistenti, l’aumento della capacità manageriale delle donne di risorse e la capacità decisionale. Inoltre si cerca di valorizzare il vantaggio familiare derivante da un più attivo ruolo della donna.
Coscientizzare le donne, la società civile, la famiglia, sul ruolo della donna in agricoltura e rispetto al tema del cambio climatico e la gestione delle emergenze. Stabilire un legame di partenariato comunitario in cui le donne giocano un ruolo riconosciuto di sostegno e innovazione sociale in seno alla famiglia e alla comunità, di stabilizzazione della sicurezza alimentar e, dei redditi, di recupero nelle situazioni di emergenza.
Promuovere l’educazione sulla possibilità di ricoprire ruoli economici per le donne ed esaltare le loro competenze in tutti i settori.
La promozione attraverso associazioni femminili di un lavoro decente per le donne, meglio pagato e in condizioni ambientali e professionali di rispetto
Promuovere una migrazione cosciente, maggiormente sicura e accogliente attraverso la diffusione dell’informazione sui rischi di una emigrazione illegale, i rischi di sfruttamento legati all'isolamento e alla non conoscenza dei propri diritti.
Promuovere attraverso le autorità locali, le associazioni reti di contatto tra i territori per assistere i migranti nei vari territori e offrire servizi che migliorino le condizioni legali, sociali ed economiche delle donne migranti, favoriscano il rientro e il trasferimento di rimesse a favore delle singole famiglie e della comunità.

3) Empowerment
Il termine empowerment indica l'obiettivo di rafforzare il ruolo della donna al fine poter godere di pari diritti, dignità, rafforzamento della libertà e opportunità, valorizzazione delle proprie potenzialità e partecipazione, coerentemente con i principi della democrazia.
Al fine di rafforzare il ruolo della donna GVC interviene attraverso:
A livello di comunità, la promozione attraverso associazioni di donne dell’educazione a tutti i livelli e formule di formazione continua per donne in età adulta soprattutto per le categorie che si trovano a gestire sfide nuove in una società in forte evoluzione. Inoltre GVC svolge progetti di promozione dell’educazione e dell’integrazione anche di bambine disabili per una nuova società dell’inclusione .
La promozione dell’associazionismo femminile e della partecipazione delle donne in altre forme di società civile organizzata e promuove azioni tese a coltivare presso le donne l’interesse alla partecipazione pubblica e politica per partecipare ai processi di sviluppo e indirizzarli a rispondere anche alle esigenze delle donne.

4) Violenza sulle donne
La violenza sulle donne si esplica in differenti forme esercitata da soggetti e in ambiti diversi. Nell'analisi delle violenze perpetrate a danno delle donne nel Sud Est Asiatico sono presi in considerazione due filoni principali per dimensione, intensità e ambito in cui tale violenza viene esercitata:
Violenze domestiche. La percentuale delle violenze compiute in ambito domestico nel Sud Est supera il 20%, sebbene Vietnam Cambogia e Laos abbiano adottato legge contro le violenze verso la donna (CEDAW). La violenza domestica è percepita come un “affare privato” e spiega perché, pur in presenza della legge, l’89% delle donne in Cambogia non si rivolge alla giustizia in caso di violazione.
Le persecuzioni sessuali in ambito lavorativo, sono tanto diffuse quanto prese in considerazione in ambito legislativo. Il fenomeno s’intreccia con quello del traffico di donne e bambine ai fini di sfruttamento sessuale in cui l’industria del sesso rappresenta per alcuni paesi del SEA dal 2 al 14% del PIL. I lavori sessuali in SEA non godono di forme di protezione e le donne e bambine sono vittime di violenze di ogni genere tra cui la trasmissione sessuale di malattie come l’HIV.
Il GVC promuove azioni orientate a:
Una maggiore coscientizzazione delle donne, delle autorità e dell’opinione pubblica sulle leggi esistenti conto la discriminazione e le violenze contro le donne, reinterpretando in questa chiave anche i dettami culturali e religiosi.
Promuovere come mainstreaming il rispetto della donna all'interno dei progetti svolti in tutti gli ambiti in modo da moltiplicare la capacità di intervento e far emergere i collegamenti esistenti e le conseguenze sociali e umane di un mancato rispetto. Ad esempio, all'interno dei progetti vengono inseriti meccanismi d’incentivazione ad una partecipazione attiva delle donne in modo da rafforzare le loro capacità e il valore che ricoprono all'interno della società e della famiglia e “penalizzare” invece verso quelle famiglie dove viene praticata violenza domestica;
Combattere la povertà e la non educazione in particolare femminile come deterrente verso la violenza e il traffico di donne; diffondere e comunicare in tutti gli ambienti di lavoro, scuola, sanità, religiosi il rispetto della donna e i rischi connessi all'immigrazione, agli abusi fisici e sessuali e gli strumenti di difesa.
Creare gruppi di auto-aiuto (gruppi di persone che condividono la stessa situazione di vita o le stesse difficoltà) in grado di poter offrire una rete sociale di attenzione e protezione alle donne e facilitare il dialogo e l’accesso ai servizi promossi dalle istituzioni e associazioni che combattono le violenze femminili.