La crisi siriana sembra non avere fine, anzi. Le ostilità nella città di Aleppo si sono fatte ancora più estreme e le violenze hanno raggiunto l’apice.

Dal 6 agosto, la città di Aleppo è circondata e si è trasformata in una trappola mortale per la popolazione, impossibilitata a scappare. Il nostro staff presente ad Aleppo ci ha informati, via Skype, della situazione diventata ormai sempre più drammatica rispetto anche a un paio di mesi fa.  “Siamo intrappolati in città, non c’è  via di fuga e non possiamo muoverci. Sta iniziando a mancare tutto, e da 4 giorni non c’è più acqua

Le condizioni della popolazione civile stremata dal conflitto che va avanti da ormai sei anni e pare non accenni a finire, si aggravano. Secondo le stime dell’ONU due milioni di donne, uomini e bambini sono sotto assedio. Gli aiuti umanitari non riescono ad arrivare, e sono stati distrutti ospedali e infrastrutture idroelettriche. Non c’è più acqua corrente né elettricità, il carburante scarseggia o non riesce a raggiungere tutte le zone. I morti e i feriti fra i civili non si contano più, e se le reti idroelettriche non verranno ripristinate rapidamente, le conseguenze per la popolazione sarebbero catastrofiche. I bambini specialmente sono a grave rischio di malattie infettive portate dall’acqua, specialmente con l’aumento delle temperature estive.

Anche da Damasco, la capitale siriana, ci arrivano notizie del nostro staff, dove l’aggravarsi della situazione sembra imminente :Sembra la fine del mondo, le bombe e i colpi di arma da fuoco sono incessanti, di giorno e di notte. Dalla periferia di Damasco sentiamo il fragore dei colpi, che prima sentivamo prevalentemente di notte, adesso continuamente, senza tregua. E anche qui la situazione è molto tesa, ci sono posti di blocco ovunque”

 Noi di GVC, presenti in Siria  fin dallo scoppio del conflitto per garantire l’accesso all’acqua a migliaia di persone e assicurare l’arrivo degli aiuti umanitari, ribadiamo con forza la necessità del rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale. Ci uniamo all’appello dell’ONU per una tregua sostenibile che consenta di raggiungere le popolazioni e fornire loro acqua, cibo e medicine. 

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