"Tremonti e il governo Berlusconi stanno liquidando definitivamente ogni politica di cooperazione internazionale, quando invece sono proprio la crisi finanziaria globale e gli squilibri che l’hanno generata a sollecitare oggi uno sforzo nuovo nelle politiche di cooperazione allo sviluppo. È quello che fanno tutti i Paesi sviluppati del mondo. È quello che non sta facendo il governo Berlusconi".
Così ha dichiarato oggi il segretario nazionale del PD Pier Luigi Bersani, intervenendo all’incontro sul futuro della cooperazione internazionale dell’Italia, promosso dal PD e dai suoi gruppi parlamentari, che ha visto la partecipazione di oltre cento operatori della cooperazione allo sviluppo.
“Con la Legge di bilancio del 2011 – ha denunciato Bersani – il governo del centro-destra ha deciso di affossare la cooperazione italiana. Si tratta di un errore gravissimo che rischia di marginalizzare ulteriormente la politica estera dell’Italia e di colpire sia gli interessi del nostro Paese che quelli dei Paesi in via di sviluppo. Il Partito Democratico intende rilanciare una forte iniziativa politica, assieme ai tanti italiani impegnati nella solidarietà internazionale, per mettere al centro della proposta di alternativa politica per l’Italia una nuova politica estera, in cui una moderna cooperazione allo sviluppo abbia un ruolo centrale”.
“Per questo – ha concluso Bersani – abbiamo proposto, anche con emendamenti alla Legge di stabilità, di ripristinare almeno le risorse sinora destinate alla cooperazione (ritornando ai 326 milioni di euro del 2010, contro la previsione del governo di 179); di garantire il pagamento delle quote al fondo globale di lotta all’Aids; di sostenere la cooperazione decentrata e regionale e di utilizzare maggiormente i fondi europei; di garantire alle ONG l’effettiva erogazione del 5x1000 e il pagamento dei fondi già stanziati; di finanziare le attività di cooperazione con l’introduzione – a livello nazionale ed europeo – della tassazione sulle transazioni finanziarie speculative”.