35 organizzazioni umanitarie e 150,000 persone hanno lanciato la campagna per rimuovere il blocco di Gaza.
Il conflitto dello scorso anno tra le forze israeliane e i gruppi armati palestinesi ha portato alla distruzione di 19,000 case e 100,000 sfollati. I governi finanziatori hanno garantito $3.5 miliardi per la ricostruzione di Gaza, ma dopo un anno le restrizioni di Israele continuano a causare ritardi. La ricostruzione è iniziata su poco più di 2,000 delle 19,000 case distrutte e neanche una di queste ristrutturazioni è stata portata a termine.
La ricostruzione di Gaza potrebbe durare 17 anni con solo il 5% di materiali di costruzione ammessi/autorizzati nell’ultimo anno.
Ponendo restrizioni al movimento di persone e beni, il blocco sta punendo la popolazione civile: non c'è giustificazione per lasciare le persone senza una casa e i feriti senza gli ospedali.
Oggi, 35 organizzazioni umanitarie, di sviluppo, di fedeli e per la difesa dei diritti umani, insieme a 150,000 persone da tutto il mondo sostengono una richiesta congiunta senza precedenti per chiedere ai capi di stato di esigere dal governo di Israele la rimozione del blocco di Gaza.
Solo 24 ore dopo il suo lancio, questa campagna sta velocemente diventando l’iniziativa pubblica e globale più grande di sempre sulla rimozione del blocco della Striscia di Gaza, con centinaia di migliaia di persone che firmano la petizione ed esigono che i loro capi di stato mantengano le promesse fatte un anno fa.
Nell’anniversario della fine del conflitto, le organizzazioni chiedono che materiali di costruzione come legno, ferro e cemento possano entrare a Gaza in modo tale da ricostruire ospedali, scuole e case.
Gli occhi dei media ora sono su Gaza: firma la petizione e chiediamo ai governi di agire!