Se l’acqua non c’è, l’erba non cresce. E’ uno dei problemi che più spaventano i pastores andinos. Perché alpaca e lama portati al pascolo non possono alimentarsi. E in tanti muoiono. Ecco come il progetto di GVC Italia, in questi ultimi tre anni di attività, ha aiutato i pastori che vivono sulle Ande a gestire le risorse idriche e a combattere la siccità. 

 

PASTORES ANDINOS: UNA VOCAZIONE     “Sono orgoglioso di stare sulla cima della montagna. Perché da qui nascono le sorgenti e io starò tutta la vita dove c’è l’acqua. Quando l’acqua finirà,andrò via anche io”. Ernesto, un pastore che vive nella comunità di Huacullo in Perú, ha nel sangue lo spirito dei pastores andinos. I suoi antenati erano allevatori di alpaca. Come altri, lui ha provato ad andare via. A lavorare in fabbrica, a cambiare vita. Impossibile abituarsi. Quella dei pastori andini è una vera e propria vocazione. Anche chi ha studiato, lo ha fatto solo per ritornare a far pascolare le bestie e continuare a tramandare di padre in figlio la tradizione. Adesso, però, le condizioni di vita stanno diventando sempre più difficili. Povertà endemica che colpisce le famiglie in territori in cui non esiste l’energia, assenza di servizi sanitari, isolamento. E poi, la mortalità dei “cria” di alpaca e lama, gli animali appena nati, dovuta alle gelate che colpiscono gli animali nel periodo tra giugno e settembre. Il problema del cambiamento climatico, in queste zone, è molto sentito.

 

 

LA SICCITA’ UCCIDE GLI ANIMALI     "A dicembre la siccità ha ucciso tantissimi animali” racconta Ezequiel, 37enne che vive ad Ayacucho, in Perù. “Di recente, abbiamo visto molti animali morire a causa della carenza d’acqua. Quando non c’è questa risorsa, non cresce l’erba e gli alpaca non hanno da mangiare-  racconta anche Justo, pastore che vive nella regione di Apurìmac, in Perù-. Prima non sapevo cosa fare, adesso so che devo seminare alberelli per proteggere le  praterie e i pascoli e fare anche più attenzione all’acqua. Dovrebbe essere compito del ministero dell’Agricoltura ma per il momento in questi luoghi non si è visto”.

 

 

UN PROBLEMA COMUNE NELLE ANDE      Il progetto di GVC “PastoresAndinos” – che in questi tre anni di attività ha promosso un’azione congiunta tra organizzazioni di allevatori di camelidi e governi in Argentina, Bolivia, Ecuador e Perù - ha puntato, tra le altre cose, anche a migliorare le prassi per la gestione del pascolo e delle fonti d’acqua nelle comunità andine. I pastori che hanno partecipato ai numerosi intercambi promossi dal progetto hanno così iniziato ad affrontare il problema, imparando come intervenire.

 

 

IN BOLIVIA, SE C’E’ ACQUA “E’ UN ANNO ROTONDO”       “Noi qui non soffriamo a causa della siccità perché viviamo vicino una sorgente e abbiamo i bofedales e l’acqua per i nostri animali, ma lo scorso anno i miei fratelli hanno avuto grossi problemi a causa della carenza d’acqua” spiega Jhanett, 34 anni, boliviana, che ha studiato all’Università grazie ai sacrifici dei genitori ed ora è agronoma. L’allevamento della sua famiglia è formato da 160 capi di bestiame. “Quando il foraggio è sempre verde e c’è acqua, si dice che è un anno rotondo– racconta-. Attualmente non è  più così, per problemi di mancanza d’acqua non c'è foraggio per tutto il tempo e non cade più un anno rotondo”.

 

 

L’ACQUA, COME PRESERVARE I PASCOLI     “Quello dell’acqua è un disagio che riguarda in egual modo Perù e Argentina e che è sentito anche in paesi come la Bolivia- spiega Gianfranco Pintus, responsabile del progetto di GVC Italia-.Grazie agli intercambi che abbiamo promosso con il nostro progetto, si è compreso che è  necessario costruire argini e piccole dighe per immagazzinare acqua durante la stagione delle piogge. Una migliore capitalizzazione dell’acqua e nuovi sistemi di approvvigionamento idrico per migliorare la qualità dei pascoli possono essere d’aiuto. I problemi però sono molti. Il primo tra tutti, l’isolamento di queste comunità di pastoresandinos. Per questo il progetto ha tentato di alimentare gli scambi tra i pastori provenienti da diversi paesi, puntando ad incrementare la loro capacità di organizzarsi, conoscere e intercambiare buone pratiche ed esperienze, e agire insieme”.

#GOCCIAAGOCCIA     Per riportare l'acqua dove non c'è, GVC Italia ha lanciato la campagna di raccolta fondi #GocciaAgoccia. Contribuisci anche tu! Scopri come su:  www.gocciaagoccia.org