Il 12 gennaio 2010 un terremoto di magnitudo 7.3 della scala Richter, con epicentro a 17 km dalla capitale Port-au-Prince, ha bruscamente interrotto la vita di oltre 220 mila persone ad Haiti. Alle vittime della catastrofe se ne sono aggiunte circa 7000 causate da un'epidemia di colera e quasi un milione e mezzo di sfollati. A due anni di distanza la situazione è migliorata ma resta molto da fare...Mattia Bellei, responsabile paese di GVC ad Haiti fa il punto della situazione.

Il sisma occorso il 12 gennaio 2010 ha aggravato le già difficili condizioni del paese considerato il più povero dell’America Latina. Haiti occupa la posizione 158 su 187 nel Human Development Index delle Nazioni Unite (rappporto 2011). Il reddito pro capite annuo è di 1.123 dollari, dei 10.230.800 abitanti il 18.8% vive in situazione di poverta’ (con meno di 2 dollaro al giorno) e il 32.3% in condizioni di estrema poverta’ (con meno di 1 dollari al giorno). L’aspettativa media di vita è 62.1 anni e quasi metà della popolazione e’ composta da giovani sotto i 18 anni.
Il PIL è in costante diminuzione dal 1982 a causa della rapida crescita demografica e lenta crescita economica e il tasso di sviluppo umano continua ad essere insufficiente ad assicurare un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione (0.454).

La popolazione femminile continua ad essere particolarmente vulnerabile e vittima di forti inequita’. Il tasso di diseguaglianza di genere e’ 0.599, l’accesso all’educazione secondaria e’ per i maschi il 36.3% e il 22.5% per le femmine, la partecipazione alla forza lavoro e’ per gli uomini l’82.5% e per le donne il 57,5%.
Il territorio haitiano è severamente degradato a causa del passaggio di cicloni e uragani, decenni di cattive politiche pubbliche, assenza di infrastrutture, piccola estensione e frammentazione della proprietà della terra e assenza di servizi di assistenza tecnica.
La produzione agricola copre solo in parte il fabbisogno interno. La maggior parte degli agricoltori produce cibo sufficiente a coprire il proprio consumo per periodi di 6-8 mesi. La popolazione haitiana spende in media tra il 60 e il 70% del proprio reddito in alimenti. Le opportunità lavorative sono scarse, soprattutto in ambito rurale, dove la maggior parte della popolazione pratica un’agricoltura di sussistenza e commercializza carbone, la cui produzione esercita una costante pressione sulle scarse risorse forestali producendo un grave danno ambientale.

Il paese, oltre ad avere un precario sistema sanitario ed un difficile accesso ai servizi di base, è considerata anche una delle più esposte a disastri naturali come uragani, tormente tropicali e siccità prolungate, con il conseguente effetto disastroso sulla produzione. Oltre al terremoto del 12 gennaio 2010 e ai disastri naturali che colpiscono ciclicamente ogni anno, si aggiungono quelli imputabili a comportamenti umani, come gli incendi ed il taglio e commercio illegale del poco legname pregiato rimasto.


La strategia GVC:
il GVC e’ presente nella regione caraibica dal 1993, e ad Haiti dal 2009. In seguito al sisma del gennaio 2010, il GVC ha intrapreso azioni immediate di soccorso a Cite Soleil e Martissant, quartieri di Port au Prince e a Petit Gaove e Grand Gaove.
In questi anni, il gvc si e’ focalizzato principalmente su tre settori di intervento, che saranno anche i settori principali per l’anno 2012.
1) acqua e igiene: Attualmente e’ in corso un secondo progetto che vede come asse principale il miglioramento dell’accesso all’acqua sicura, con interventi volti a migliorarne la distribuzione oltre a creare un sisitema di monitoraggio epidemiologico su malattie diarreiche, promuovendo campagne di sensibilizzazione di massa sul miglioramento delle pratiche di igiene.
2) prevenzione disastri; nei progetti terminati nel corso di quest’anno, questa settore di intervento era presente, in modo marginale. Nei progetti in corso di implementazione si interveiene in modo piu’ strutturato nelle comunita’ rurali piu’ esposte a rischi legati al contesto naturale. La prevenzione dei rischie e la gestione dei disastri verra’ sviluppata e incrementata in altri comuni limitrofi alle attuali zone di intervento
3) sicurezza alimentare; miglioramento della sicurezza alimentare attraverso l’aumento della produzione agricola e allevamento a livello famigliare, commercializzazione di prodotti locali, creazione di servizi in contesti rurali gestiti da associazioni di base. Tale politica e’ caratterizata da un approccio di genere volto all’empowermt delle donne in condizioni di particolare vulnerabilita’ socio economica. In questo processo, il sistema cooperativo italiano e’ il nostro partner di riferimento.
Attualmente i programmi del GVC si estendono nei comunidi Petit Goave, Fond des Negres, Paillant e L’Asile.
Le condizioni sono favorevoli al passaggio dalla fase post emergenza alla fase di sviluppo, aprendo altre possibilita’ di intervento.Le politiche degli aiuti umanitari non consentono pero’ un ragionamento a lungo termine, a causa di una drastica riduzione dei finanziamenti previsti per questa regione.
Il finanziatore principale dei progetti di GVC e’ la Commissione Europea - ECHO. Gli altri finanziatori sono AGire, Provincia di Reggio Emilia, Legacoop, Coop Nordest, Boorea e Coop Liguria.

Di recente, si è svolta la missione ad Haiti di Legacoop e delle altre strutture cooperative per la chiusura dei progetti da loro finanziati.

Grazie al sostegno di Legacoop si è innaugurato il centro polivalente per la trasformazione dei prodotti agricoli e l'annesso vivaio, gestito dall'associazione delle donne - ODPP (Organisation pour le dèveloppement des Paysans de la Prèmiere Plaine), che interessa le zona di Vialet a Petit-Goave. Il centro di trasformazione alimentare/polifunzionale, permetterà alle donne dell'ODPP di svolgere piccole attività di trasformazioni agricole ed intraprendere attività commerciali. Il centro è stato attrezzato con un mulino per produrre farina, un laboratorio per confezionare cassave, un forno per la preparazione di dolci e con un vivaio.

http://www.gvc-italia.org/Cosa-facciamo/Nel-mondo/GVC-e-Legacoop-Italia-con-un-progetto-di-sicurezza-alimentare

Durante la missione è stata inaugurata la scuola "Un espoir pour demain" di Ravine-Parc, che accoglierà 220 bambini, ricostruita grazie all'impegno di Provinccia di Reggio Emilia, Boorea, Legacoop e Coop Liguria.

http://www.gvc-italia.org/Cosa-facciamo/Nel-mondo/Ricostruzione-della-scuola-Espoir-Pour-Demain

Infine, grazie ai finanziamenti di Coop Nordest è stato portato a termine il progetto di sviluppo agricolo per le donne e le famiglie di Petit Goave di Ravine-Parc, con l'innaugurazione del centro di trasformazione alimentare polifunzionale affinché le donne della comunità possano svolgere piccole attività di trasformazione agricola e intraprendere attività commerciali. Il centro sarà dotato di un mulino per produrre farina, di un laboratorio per confezionare cassave e di un forno per la preparazione di dolci. Inoltre il centro sarà un luogo d'incontro comunitario e un centro ricreativo, divenendo un punto di riferimento per l'intera area.

http://www.gvc-italia.org/Cosa-facciamo/Nel-mondo/GVC-e-Coop-Nord-Est-insieme-per-lo-sviluppo-agricolo-ad-Haiti

Hanno partecipato alla missione il presidente di Coop Nordest Marco Pedroni, il presidente della sezione soci di Coop Nord Est, la vicepresidente di Coop Italia Maura Latini, l'amministratore delegato di Telereggio Paolo Bonacini, l'operatore TV di Telereggio Paolo Pezzarossi, Luigi Seghezzo di GVC e Ivan Soncini di Boorea.


Mattia Bellei - Responsabile Paese di GVC ad Haiti